martedì 2 maggio 2006

Blog e CorriereEconomia

COme molti lettori di questo blog sanno, il CorriereEconomia è una delle mie fissazioni più grandi.
Prima di parlare del numero in edicola ieri, mi soffermo sull'assurdo link alla data di pubblicazione che compare sul sito. Provare per credere. (non distribuibile ...).
A parte questo è l'ennesimo esempio filologico di Gasperetti (link qui), c'è un pezzo di Edoardo Segantini sui blog (qui il link).
Si parla molto dei blog, i siti-diario in cui i lettori diventano protagonisti e la differenza tra chi scrive e chi legge tende ad annullarsi. Nel mondo esistono esempi formidabili, come l'americano MySpace, di cui parla Maria Teresa Cometto a pagina 25, o il coreano Ohmy News. O il sito di Beppe Grillo, tra i più frequentati del mondo. I blog sono un fenomeno economico e culturale interessante, per la sfida che lanciano ai media tradizionali. Possono riportare testimonianze in diretta, com'è accaduto nei casi dell'uragano Katrina e degli attentati di Londra, così come possono mettere a confronto le testimonianze dei consumatori o animare il dibattito politico in forme completamente nuove. Però bisogna evitare di farne un mito. Una tentazione a cui si è, almeno in parte, lasciato elegantemente andare anche l'Economist , che sull'argomento ha pubblicato un'ampia ricognizione. Non è chic dirlo ma la verità è che, insieme al bambino, sano e bello, c'è un bel po’ di acqua sporca da gettare. I blog sono luoghi dell'informazione in cui spesso è molto difficile distinguere la fonte buona da quella cattiva. La competenza vera dalla cialtroneria. Non è soltanto per difendere il nostro modello di business (e un metodo di lavoro che ha il pregio di essere verificabile) se diciamo che bisogna saper scegliere. E l'esperienza induce a credere che, anche tra i blog, i lettori sapranno distinguere quelli buoni, come già fanno premiando i siti Internet dei maggiori giornali del mondo. Disertando gli altri.
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