sabato 17 dicembre 2016

Poste fa un passo verso la digitalizzazione, partendo dal bollettino

Non se se vi sia capitato mai di trovarvi a dover pagare un bollettino postale e siete in ritardo, la posta sta chiudendo e vi stanno aspettando per uno degli appuntamenti più importanti di sempre, per dirlo al modo della Apple.
Lo so che c'è qualcuno che storce il naso, pensando che i bollettini siano una "roba" antica, ma in realtà rappresentano il 35% del totale delle operazioni di incasso effettuate in Italia!

Ebbene, sappiatelo, esistono dei sistemi creati da Poste Italiane, che permettono di pagare direttamente da smartphone o tablet (ma non solo), in modo pratico e sicuro. Basta registrarsi al sito!

Le Poste si stanno digitalizzando, e già questa sarebbe una notizia, ma lo fanno soprattutto aprendosi al mercato, perché il bollettino si può pagare con Postepay, come era logico, ma anche con Visa e MasterCard.

Direte voi che ci sono le ricevitorie, i bancomat, le banche e compagnia cantante, ma qui stiamo parlando di Poste.it, l'originale, il sistema per cui i bollettini sono nati.
Tra i vantaggi, una volta registrati sul sito Poste.it, c'è la possibilità di conservare la ricevuta del pagamento anche via mail.



Quindi più digitale (si spiega da solo), più comodo (come e quando vuoi), più sicuro (la ricevuta te la salvi come vuoi).

Poste è diventata un'azienda multicanale, perché si paga in modo tradizionale negli uffici postali, via web dal computer di casa) o via App, sempre a portata di tasca

Buzzoole

giovedì 15 dicembre 2016

Econocom, tra scienza e fantascienza

Bella serata di Econocom a Milano, con ospiti d'eccezione per parlare di presente e futuro.


Da astronauti a geologi (Guidoni e Tozzi), il padrone di casa Enrico Tantussi, Country Manager di Econocom Italia ha guidato la platea in questo viaggio tra fantasia e realtà, con le Double X, le ambasciatrici del futuro.
Buzzoole

"La prima riga delle tastiere è quellacdelle macchine da scrivere, credendo di fare in fretta. In realtà era per rallentare, eppure la tastiera è rimasta quella" ha detto Tozzi.
L'evoluzione nella tecnologia non premia sempre l'evoluzione stessa.


Per maggiori informazioni, clicca qui.


Mario Tozzi: Il rischio con l’innovazione è confonderla con la fantascienza. E così sembra che il futuro non arrivi mai: un giorno faremo, un giorno potremo… Il bello di Econocom è che ogni giorno trasforma in un’esperienza reale e concreta il futuro che stavamo immaginando.
Econocom ha recentemente acquisito Asystel Italia, società che opera nell'integrazione IT e continua la propria crescita in Italia. Il concorso ON Challenge ha rappresentato un'occasione di apertura verso il mondo consumer e alla ricerca dei talenti.

Il vincitore del concorso ON Challenge è stato Daniele Ge con i braccialetti "Solo Noi". Si tratta di prodotti pensati per le coppie per inviarsi messaggi criptati per proteggere la privacy.

lunedì 5 dicembre 2016

Vuoi essere pagato per recensire prodotti e servizi? diventa un crowder!

Crowdville è una community di utenti disposti a testare prodotti, app e siti web. In pratica, una parte dei mio lavoro!
Buzzoole

L'idea è quella di fornire, in modo autonomo, feedback all'azienda sui prodotti che vengono testati. Lo scopo è poter migliorare, con l'opinione, i prodotti e servizi offerti ai consumatori.

CrowdVille offre agli utenti che fanno parte della community una serie di vantaggi.
Non trascurabile e quindi il primo da citare, è quello di poter guadagnare.
Poi c'è la gratificazione di poter aiutare a migliorare i prodotti.
Non si diventa ricchi, potete già immaginarlo, ma arrotondare fa sempre comodo.
Crowdville chiede in cambio un po' de vostro tempo e un feedback reale.
Arriviamo alla domanda: ma quanto si guadagna?

Per le campagne di testing, dove l’utente deve cercare bug e malfunzionamenti in prodotti, siti web o app fornite dal cliente, ricerca di bug e via di seguito, il compenso è fino a 20 euro.

Per le campagne di esperienza utente, quindi uso di un’app, servizio, sito web o prodotto non ancora commercializzato con lo scopo di fornire feedback di miglioramento e sviluppo all'azienda il pagamento dipende dalla compilazione del questionario e varia da caso a caso.

Per le campagne end to end, dove l’utente è portato a testare tutto il ciclo di utilizzo del prodotto, anche in questo caso dipende.

Crowdville è una community, quindi si discute con gli altri crowder per confrontarsi, partecipare a corsi di formazione e iniziative di co-creazione.

Se vi interessa, registratevi subito cliccando qui.

venerdì 2 dicembre 2016

Le TLC e il Virtual Cloud corrono con Mitan Telematica

Mitan Telematica è un'azienda che si sta affermando nel mondo dell'ICT italiano.


Buzzoole
Nonostante il nome telematica suoni antico, l'azienda è moderna, anzi, offre servizi all'avanguardia, tanto che si afferma per l'offerta fibra ottica aziendale!
Si parla tanto di digital divide, di costi delle TLC e delle connessioni, delle velocità di quest'ultime e infine dei costi nascoti di gestione dei sistemi.

Mitan si rivolge al mercato business e si occupa di tutte quelle tematiche di comunicazione e connessione dati, dal traffico dati telefonico al servizio voce, dalle reti LAN alla realizzazioni di reti private VPN.
L'offerta è così ampia che l'azienda oggi si occupa dalla connessione a banda larfa su fibra fino alla gestione del Cloud Computing, ma anche la Green Energy e la sicurezza ambientale e dei dati.



Mitan analizza le esigenze di ogni suo interlocutore nei minimi particolari prima di procedere ad una proposta vantaggiosa e all'eventuale fornitura dei servizi richiesti.
Quando facevo un esempio di come un'azienda possa oggi essere competitiva sul mercato delle telco in una città come Milano, mi riferivo proprio a come Mitan sia capace a portare valore.
Internet, i servizi voce, la fibra ottica, ma soprattutto installazione e gestione dei sistemi, della costruzione della rete, della messa in sicurezza fino arrivare al virtual Cloud.
Andando sul concreto:
  • Ottenere sconti del 15% sulle linee attive con Telecom Italia (ISDN, linee analogiche e linee fax)
  • Ottenere mediamente sconti del 50% sui costi di traffico verso telefoni cellulari (TIM, Vodafone, Wind, H3G) e verso direttrici nazionali e internazionali
  • Azzerare e ripulire la bolletta telefonica di tutti i canoni, servizi ed accessori non più utilizzati
  • Mantenere lo stesso numero telefonico e le stesse configurazioni
  • Nessun costo di attivazione
  • Nessun intervento tecnico essendo una migrazione amministrativa
  • Internet Dati Illimitato in Fibra ultra veloce fino a 100M


Se oltre diecimila aziende hanno scelto di affidare la gestione della propria rete telefonica a Mitan, un motivo ci sarà, e non è solo una questione di prezzo o offerta in generale.

mercoledì 30 novembre 2016

Kindle, 5 anni in Italia

E son 5 anni.
Non sembra nemmeno vero, ma Amazon Kindle è presente in Italia da 5 anni, anche sembra passata un'epoca.
Siccome, grazie al fatto di aver creato il primo ebook italiano, ne sono sempre stato un grande fan, con tanto di abbonamento Unlimited, posso dire di averli tutti.


E' stata una rivoluzione, perché il panorama non era certamente quello attuale con tanti player il mercato. Per capirci, ho postato la foto che annunciava lo store, contenente ben 16.000 titoli.
Per l'epoca, ripeto, 5 anni fa, erano tantissimi, una biblioteca, mentre oggi sono quasi la metà dei titoli aggiunti negli ultimi 3 mesi!


Tecnologicamente il lettore è cambiato moltissimo e consideriamo che era già una versione migliore del primo nato per gli USA. La risoluzione, la retroilluminazione, la tastiera... tante novità si sono susseguite in questi anni, ma certamente Kindle è rimasto un prodotto importante. Senza scordare i tablet Android, decisamente quelli con il rapporto qualità/prezzo migliore sul mercato.



Si diceva che gli ebook avrebbero fatto sparire i libri cartacei, ma la realtà è stata ben diversa, anzi oggi Amazon, tra le tante cose che fa, sta cercando di creare librerie reali dove vendere libri di carta.

Chiudo con un appunto: Amazon ha aperto alla creazione dei libri indie, ossia autoprodotti dagli autori, bypassando le case editrici e le regole di marketing. Oggi una bella fetta del proprio fatturato deriva da questi libri. E' innovazione anche questa.




lunedì 28 novembre 2016

IoT e la sicurezza (partendo dagli attacchi alle macchinette dei trasporti pubblici di San Francisco)

Ci sono scenari che spaventano. Per esempio, il mondo della tecnologia va verso dispositivi e prodotti che si parlano tra di loro.
Lo scenario negativo è quello che potrebbe accadere se un attacco informatico prendesse di mira il sistema di gestione di una rete di trasporto pubblico, piuttosto che una rete di accesso ad internet, una rete elettrica o via di seguito.


Qualcuno dirà che la sicurezza si sta attrezzando, che ci saranno contromisure. Eppure in questi giorni c'è stato un attacco a San Francisco alle macchinette stampa biglietti e un altro ad alcuni router internet in Germania.

Non entro nel merito degli attacchi, del Ransomware e via di seguito, vorrei solo dire che gli scenari catastrofici non sono impossibili, ma probabili e le vulnerabilità dipenderanno non solo dalla tecnologia ma anche dagli errori umani.

C'è da preoccuparsi? Non saprei, per ora sembra tutto molto circonscritto, ma c'è chi racconta che le esplosioni alle fabbriche della Basf siano state frutto di operazioni informatiche dall'esterno. Si tratta di semplici teorie complottiste? Non saprei, il problema è che è tutto verosimile e questo spaventa. Forse è bene pensare a infrastrutture di security e poi a soluzioni IoT, non il contrario.
Ma il futuro non si ferma e l'innovazione ha bisogno di pionieri.ù

mercoledì 19 ottobre 2016

Con #sceglilatuamusica Sorgenia punta all'innovazione e vicinanza al cliente




Ci sono cose che mi piacciono, altre un po' meno. Di certo, ogni iniziativa che sia solo digital attira la mia attenzione e nello specifico qui si tratta di un'iniziativa di Sorgenia, azienda che opera nel settore energia con una forte caratterizzazione rispetto ai concorrenti: un concerto on demand al Teatro Parenti di Milano con Arisa. Era il 9 ottobre, per la precisione.



Attraverso il sito ondemandconcert.sorgenia.it/ si poteva scegliere cosa far mettere in scaletta prendendo da canzoni degli anni '70 fino a quelle attuali e anche sigle TV. L'utente poteva contribuire a scegliere i brani da ascoltare durante la serata e l'hashtag #SceglilatuaMusica su Twitter ha riscosso molto successo. Da Si

Mi chiedevo come mai un'azienda come Sorgenia puntasse ad un evento del genere. In realtà, il mercato dell’energia è in continua evoluzione e stare al passo con le esigenze dei clienti moderni e iper-connessi e sovra-informati non è semplice.
Avevo scoperto qualche tempo fa che l'azienda era molto attenta alle tendenze digital, soprattutto per la registrazione delle aperture dei nuovi contratti o per l'assistenza che sono full digital, ma la spinta all'innovazione per incontrare i clienti ha fatto il resto. Il target giovanile, diciamo sotto i 50 per essere generosi, e la voglia di stupire il pubblico con qualcosa che ancora non si era visto in Italia probabilmente hanno fatto il resto. Cosa più dello sport e della musica può attrarre questo target? E da qui la serata canora con Arisa.
Da Mork&Mindy a Maledetta primavera, da Salirò a Happy Days, una scaletta divertente, certamente non scontata, che ha scatenato gli appassionati sui social. Il risultato è stato un successo.
Sorgenia è impegnata a dare di sé un'immagine di azienda che è al passo coi tempi, moderna, che dialoga coi clienti. Al fianco del sito www.sorgenia.it, credo che il punto di forza sia l'app MySorgenia e lo sfruttamento dei canali social. Un'azienda giovane e dinamica, che sta tornando con forza nel mercato residenziale. In pratica, l'evento era una grande festa proprio per celebrare l'azienda che, forse è bene ricordarlo, è anche produttrice di energia. Anzi, anche qui è all'avanguardia, con moderni parchi di generazione sul territorio italiano che sfruttano il ciclo combinato a gas naturale.
Buzzoole

martedì 11 ottobre 2016

E' arrivato Facebook a pagamento (ma tranquilli, non è quello che conosciamo, bensì Facebook Workplace)

Per la prima volta dalla sua nascita, Facebook mette a disposizione dei servizi a pagamento. Si tratta di un evento storico per l'industry di internet.
Di che cosa si tratta? di Facebook Workplace.



Ma cos'è?
Si tratta di una versione ridotta del social network pensata per migliorare la comunicazione all'interno delle aziende. 
Cerchiamo di capirci, non è una sfida a LinkedIn per trasformare il social network in uno strumento professionale, quanto un livello di comunicazione più pratico e veloce. Workplace consente di collaborare attraverso pagine e gruppi ed è accessibile da computer, tablet e smartphone. 



"L’idea è portare nell'ambito professionale la semplicità di uso di Facebook" ha dichiarato  Nicola Mendelsohn, Vice President EMEA. Il sogno è di sostituire la mail con delle chat evolute, magari con i video e persino le dirette. Un luogo in cui possono trovare posto, nel newsfeed, corsi, informazioni e documenti e dove le discussioni sono aperte e sempre disponibili.
Sono più di mille le organizzazioni che già lo utilizzano e oltre 100 mila i gruppi attivi.


Microsoft col Skype e la suite Office è il primo obbiettivo, ma non è da trascurare nessun potenziale concorrente perché Facebook utilizzerà questa applicazione per portare offerte cloud ai clienti.
I costi? gratis per 90 giorni, gratis a vita per le Onlus, da 3 euro al mese per utente aziendale. Dai 1000 utenti in su il costo mensile scende a 2 euro. 

giovedì 6 ottobre 2016

Samsung e la maledizione del Note 7

Non ce n'è: è nato male.


Per Samsung il Note 7 sarà un incubo che durerà a alungo se è vero che una nuova versione del telefono è esplosa su un aereo (avete letto bene).
A questo punto, per l'azienda, che pare abbia investito nel progetto di riconversione oltre due miliardi di dollari, conviene voltare pagina e cestinarlo, cambiando possibilmente anche il nome la prodotto.
Il danno d'immagine è enorme, bastava salire su un aereo per comprenderne la portata.

La carrozzeria stampata in 3D della Honda elettrica

Honda ha presentato un modello di auto elettrica, una mini car per la città, con la particolarità di avere la scocca in plastica, con parti stampate in 3D.


L'approccio non è certamente rivoluzionario, nel senso che si tratta di parti che si aggiungono e si inseriscono sulla carrozzeria, come questi inserti al fianco delle portiere o il portellone.
In realtà è un primo passo verso la personalizzazione delle auto che potrebbe stravolgere il mercato delle utilitarie (ma non solo) nei prossimi anni.

martedì 4 ottobre 2016

Per capire: Google ha prodotto un simil iPhone, un simil GearVR, un simil Echo e un simil Eero?

Non ci sono dubbi.
Sebbene nel mondo della tecnologia ci si copi con una discreta facilità, l'evento di Google segna un momento importante.



Di fatto arriva un prodotto simile all'iPhone, un prodotto per la realtà virtuale simile al GearVR, un prodotto per il wifi simile a Eero e un prodotto che è la risposta più vicina ad Amazone Echo.
Il tutto in una volta sola!
L'unico non clone è il Chromecast Ultra, ma qui si copiavano in casa visto che è l'unico hardware di successo di Google.
Un fatto certamente storico per l'industry.

giovedì 29 settembre 2016

La piccola guerra nascosta. la nuova guerra fredda USA-Russia è tutta digitale

La Russia non utilizzerà più software Microsoft. Esso verrà sostituito da software russo.

Forse non ce ne stiamo rendendo conto fino in fondo, ma la guerra fredda si è spostata sul digitale, vale per la Cina che chiude il web e Facebook, vale per la Russia che è stata inserita a pieno titolo in tutti gli articoli riguardanti le operazioni di hacking dell'ultimo periodo.
Ormai il confronto è totale e i consumatori, ormai in larga parte digitali, si trovano nel mezzo.
Nessun dato è sicuro, nessun dato è veramente privato.
Prendiamone atto.
Moi Ofis Pochta.

domenica 25 settembre 2016

PlayStationVR Dome: provare la realtà virtuale in salsa Sony

Tutti parlano di realtà virtuale, poi c'è chi si sta impegnando a portarla sul mercato, possibilmente nel salotto dei consumatori come Sony.
Ho potuto testare la #PlayStationVr a Milano, al PlayStationVR Dome e l'esperienza è stata più che positiva. Al di là della presenza di un piccolo museo della PlayStation, dove mi sono accorto di possedere quasi tutto(!), si potevano testare i giochi.



Partiamo dalla tecnologia.

l device è leggero e facile da montare: i ragazzi di Sony (Andrea e Alessio) sono stati gentilissimi nell’aiutarmi. Una volta indossato ti dimentichi di averlo.

Risoluzione: 1.920 x RGB x 1.080 (960 x RGB x 1.080)
Campo visivo: circa 100 gradi
Sensori: accelerometro, giroscopio
Microfono e Audio 3D



Il casco. La visuale è perfetta anche per un vecchietto come me, basta aggiustarlo un attimo. Zero problemi di nausea, cosa che invece mi provocavano altri tipi di realtà virtuale. Il suono.



Le cuffie garantiscono un'esperienza assolutamente immersiva, i giochi riescono ad avere una spazialità necessaria nel momento in cui si è immersi in un mondo tridimensionale.

I controlli. C'è un piccolo problema tecnico: se metti il casco devi sapere dove sono i controller o il game pad, altrimenti non li trovi e inizia un balletto togli e metti. Sarà un problema per i primi giorni, poi diverrà naturale.

I Giochi. Ho potuto testare VR Worlds, Rigs, Until Dawn: Rush Of Blood e Resident Evil, non tutti quelli presenti. Sono tutti ottimi, profondi, magari si può discutere della longevità. Forse quello che ho apprezzato meno è stato Resident Evil, meno immersivo ma certamente quello costruito meglio. Buzzoole Buzzoole

martedì 20 settembre 2016

Provare dal vivo la realtà virtuale di Playstation? Si può ed è per tutti!

I giochi in realtà virtuale (VR) stanno diventando "una realtà", nel senso che oltre a far parlare di sé tra gli addetti ai lavori, finalmente si vede qualche applicazione reale.
Per esempio, se volete provare la soluzione di Sony e siete della zona di Milano, sappiate che potrete farlo gratuitamente il 24 e 25 settembre, dalle 10.30 alle 19.00.
Vi lascio l'indirizzo se volete fare un salto, PlayStation VR Dome presso Showroom 31, Via Tortona 31.

gigibeltrame playstationvr

Cosa potrete fare? Prenotare una prova (mi raccomando, arrivate un quarto d'ora prima e una volta prenotato l'orario non sarà possibile cambiarlo) e giocare con i giochi di PlayStation VR, da VR Worldsa Rigs a Resident Evil, Until Dawn: Rush Of Blood, Here they lie, Robinson, Eve Valkyrie, Headmaster,....

Per poter provare il Playstation VR (ed evitare lunghe code di attesa) è necessario collegarvi e registrarvi al sito creato per l'occasione.

Buzzoole

giovedì 15 settembre 2016

Social, cyberbullismo, suicidi, comportamenti inadeguati

Da anni vado nello scuole a raccontare l'informatica, che non si traduce solo nel parlare dei social, ma per raccontare come la tecnologia possa essere d'aiuto in tante cose e un problema in altre.
Lo faccio tipicamente in due momenti: uno coi ragazzi e uno coi genitori.
Ai primi racconto quali sono le minacce, i rischi, le inconsapevoli conseguenze.
Ai secondi invece parto un po' sorprendendoli, dimostrando che sono dei TTF, totalmente tagliati fuori.



Ai primi spiego la regola unica per la vita digitale: non pubblicare mai qualcosa che non vorresti possano vedere i tuoi genitori, i tuoi cugini (di solito coetanei), i tuoi nonni e i tuoi amici.
Ai secondi cosa fare per districarsi nel mondo dei videogiochi, dei social e cosa andare a cercare.
A entrambe le categorie ho sempre detto che tutto ciò che si pubblica su internet da qualche parte resta per sempre.
E non conta se nasce un nuovo social o diavoleria, il web è il web, la rete ha memoria.

Mi hanno chiesto di commentare i fatti accaduti in questi giorni sia TV sia delle radio, ma ho preferito astenermi.
Il motivo è semplice: chi sono io per spiegare che un comportamento errato porta a delle conseguenze?
Perché spiegare che speculare su un reato porta delle conseguenze?
L'unica cosa che avrei voluto dire, ma non mi è stata data la possibilità e da qui il mio passo indietro dal commentare, è parlare del buon senso, unica regola che dovrebbe guidare chi si occupa di informazione.
L'altra, ma chi mi ha visto in uno di questi incontri la conosce, è il diritto a sbagliare.
Senza gli errori non si crescere.
A questo diritto deve essere riconosciuto il perdono, se vogliamo anche la punizione, ma deve essere concessa la possibilità di rialzarsi e ripartire, riabilitarsi.
Sulle vicende di questi giorni, se proviamo a rileggerle in questa chiave, ci sono delle mancanze.
E non ci sono trasmissioni, articoli, inchieste e post sui social che tengano.

venerdì 2 settembre 2016

Nella Silicon Valley l'argomento è Twitter

Non si parla d'altro nei vari bootcamp.

Le persone sono ancora colpite dall'acquisto di LinkedIn da parte di Microsoft, le cui mosse ancora non sono percepibili, e ora Twitter è sul mercato.
Da SF a Palo Alto non si parla d'altro, di chi si mangerà Twitter.
Dorsey e Williams ormai sono già alle valutazioni, ma non hanno fretta.
Tra le tante voci forti, IBM, Apple e News Corp, ma in tanti giurano su Google e Amazon.
Oggi vale poco meno di 10 miliardi di dollari.
Steve Ballmer sembrava intenzionato a fare la scalata, ma poi ha desistito, pare perché se avesse corso al rialzo avrebbe avuto avversari con muscoli enormi e l'avrebbero schiacciato.

martedì 30 agosto 2016

Apple, le tasse e la domanda da porre

Ci sarebbe da porre una domanda alla Apple: se ha pagato l'1% di tasse sui prodotti venduti in Europa, perché ha sempre applicato il tasso di cambio dollaro/euro alla pari? Ci hanno sempre raccontato che è colpa delle nostre tasse sui supporti e via di seguito...
Ricordo a tutti che Apple è stata sanzionata perché ha potuto godere di vantaggi fiscali enormi in cambio di posti di lavoro (5.500 irlandesi che lavorano per Apple). Per l'Unione Europea si tratta di un
aiuto di Stato illegale che viola le norme Ue e crea distorsioni alla concorrenza.
"Questa decisione lancia un messaggio chiaro – ha detto in conferenza stampa la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager –. Gli stati membri non possono aiutare alcune imprese a spese della libera concorrenza. Spetta ora al governo irlandese decidere l'esatto ammontare del rimborso e le modalità con le quali Apple dovrà rimborsare le tasse non versate".
L'ammontare riguarda il periodo 2003-2014. Potrebbero esserci sviluppi.
Non vi ricorda niente?

lunedì 29 agosto 2016

Il divario con la bay area è impressionante

L'Europa non si avvicina nemmeno lontanamente alla bay area, alla Silicon Valley e via di seguito.
Qui c'è energia, ci sono programmatori che si trovano ai vari barcamp che ci sono sostanzialmente ogni sera.
Poi ci sono le varie comunità nazionali, che si ritrovano, si consigliano e scambiano idee.
E poi ci sono i soldi, perché farsi dare un seed da 200milan dollari è davvero facile, basta far vedere l'idea.
In Europa tutto questo non succede.
E l'Italia è ancora più indietro.

martedì 23 agosto 2016

Windows 10, la rivoluzione e l'amica iriense

E' arrivata grati la nuova versione, sarà che è arrivata d'estate, ma tant'è che non se l'è filata nessuno. Almeno nel nostro paese. Ma non solo da noi.
Della versione nuova se ne parlava già da aprile, con rassegne che raccontavano le varie novità.
Quindi i cosiddetti "nerd" sanno di che cosa si parla.
La casalinga di Voghera, secondo voi, ne sa qualcosa?
Ha un'idea di quanto pesi la nuova versione, di quanta velocità di connessione ad internet avrà bisogno, e di cosa troverà dopo?
Ovviamente no, ma anch'io faccio fatica a capire che differenza c'è, e soprattutto se, se c'è.

Partiamo dalle cose futili: Cortana è un po' più invadente di prima, suggerisce più cose perché si impiccia di più degli affari nostri. Poco male, nel senso che essendo ampiamente sottoutilizzata dall'utente medio, non ci saranno scossoni.
Altro annuncio poco significativo per la casalinga di Voghera, ma anche al sottoscritto, è l'arrivo di Windows Hello, che non è altro che un sistema di riconoscimento biometrico, ma né io né la casalinga abbiamo un computer che è in grado di sfruttarne le potenzialità.
Migliorato poi l'uso con la penna e l'integrazione con il browser: qui ci si chiede davvero a chi interessi visto che il mondo delle imprese, attualmente, non prevede computer touch, figuriamoci poi modelli 2 in 1. A casa? A meno che non si possegga un Surface, il beneficio è imperscrutabile.
Arriva poi il colpo di grazia alla nostra amica iriense: Xbox Play Anywhere, che se non ha figli nei paraggi non l'userà mai, nemmeno sotto tortura.

Cosa piacerà (forse); il menù un po' più semplice e intuitivo, le notifiche, a meno che non diventino troppo impertinenti, un'evoluzione del Browser verso la modernità (tanto auspicata ma non ancora trovata) delle estensioni, una gestione della batteria dei portatili migliore, le notifiche del cellulare (anche Android) sul computer.

C'è una certezza: cosa non userà mai! Infatti la funzione Bash, utile per i programmatori che arrivano dagli ambienti del sistema operativo Linux, non la proverà nemmeno per semplice curiosità. Anche perché, se ci riuscisse, non saprebbe cogliere la rivoluzione.

lunedì 25 luglio 2016

Perché comprare un'auto (ma anche moto) quando esistono sistemi come The Hurry e puoi persino ricaricare i chilometri che farai?


Buzzoole
Il mondo delle auto è in subbuglio da parecchio tempo, considerate semplicemente da quanti anni esistono gli incentivi alla rottamazione per fare in modo che qualche macchina venga venduta.
Fatta questa premessa, nelle principali città esistono servizi di car sharing, quindi l'esigenza di avere a disposizione un mezzo non è sparita, sta solo cambiando.
In questo scenario è arrivata The Hurry, con un'idea piuttosto semplice: noleggio a lungo termine con anche la possibilità di acquistare i chilometri che si vogliono percorrere.

Una cosa strana?

Mica tanto, perché il noleggio a lungo termini, quello per cui tieni un auto per un po', diciamo tre anni e nel canone hai inclusa la manutenzione, assicurazione, bollo e ovviamente uso, non è una novità. Qui si tratta di inserire, in questo contesto, delle semplificazioni o, evoluzioni tecnologiche dettate dall'eCommerce e dalla filosofia delle carte prepagate.
In pratica, un cliente di The Hurry può noleggiare un'auto, con un prezzo a partire da 99 euro al mese (ricordo comprende assicurazione, bollo, soccorso stradale e manutenzione) si può avere un’ auto sempre a disposizione sotto casa, ma si possono ricaricare i km, all'occorrenza anche via smartphone.



L'offerta prevede diversi tipi di veicoli, a partire appunto da  99 euro al mese con assicurazione, con una buona possibilità di scelta, non c'è bisogno di anticipo e nemmeno della maxirata finale e ci sono anche moto, scooter e Minicar.
Esiste anche la possibilità di prendere proprio delle carte prepagate con i chilometri compresi, come accade con i servizi telefonici, utili per esempio per regalarli a un ragazzo che è fuori sede.

Il servizio sarebbe già completo, ma sono andati oltre. Infatti c'è la possibilità di permutare la propria auto o acquistare un’auto usata, ma è anche in sito di eCommerce a tutti gli effetti, con una serie di prodotti da acquistare legati al mondo dei viaggi e dei trasporti.



La cosa che più mi ha colpito? I prezzi, intorno al 30% inferiori rispetto alla concorrenza, che però non offre i chilometri aggiuntivi da acquistare.

domenica 10 luglio 2016

20 anni di Linear assicurazioni: un evento per il web

Il web ha le sue regole, i social altrettanto. Linear Assicurazioni, per i suoi 20 anni, ha realizzato una campagna sui social davvero interessante.


Il video è lungo, ma ha colto nel segno. Perché, per fare breccia, ha toccato le emozioni, lo storytelling, ma soprattutto ha dimostrato di essere vicina ai clienti.
Come se non bastasse, i clienti hanno la possibilità di partecipare direttamente all'evento, perché gli utenti hanno l’opportunità di poter vedere i messaggi più belli ed emozionanti proiettati sul maxi-schermo di Linear in piazzale Loreto a Milano, punto di snodo per tutti gli automobilisti della metropoli.
E tu, hai partecipato? Ti ha emozionato il video?

http://l12.eu/linear-839-au/Q0ICBLHRTWABJIL9KQNZ

Buzzoole

giovedì 16 giugno 2016

Le chat sono la quinta essenza dei big data? E le sfide per il marketing e la nostra privacy?

Le persone preferiscono comunicare e non è una scoperta recente. Il successo dei social non è da ricondurre alla voglia di far conoscere, ma quella di entrare in contatto.
Non conta la trasmissione, ma la comunicazione. A pochissimi interessa la foto o sapere quel che fai in quel momento, a molti interessa partecipare a quel momento ed entrare in contatto, comunicare. Magari anche impersonalmente, con un semplice like, ma ci si ricorda che ci sei, che esisti.
Quindi i social servono per entrare in contatto, per lanciare i messaggi, le chat per entrare nei dettagli.
Infatti, non tutto può essere pubblico e non tutto vogliamo che resti a disposizione per sempre.
La chat è personale anche quando riguarda decine di persone.



Per il marketing, però, la chat è un pericolo e un'opportunità.
Su un social si critica anche aspramente, si entra nei dettagli, ma siamo sicuri che i cosiddetti haters rappresentino una comunicazione vincente? Oppure annoiano tremendamente gli altri utenti/clienti?
Le recensioni di Tripadvisor sono piene di Haters e Lovers e tutti riescono a capire di chi si tratta in poche righe. Aiuta la ricerca?

Interazione

Ognuno di noi necessita di reperire informazioni e la diffusione di Google ne è l'emblema. Ma quando si ha un problema si preferisce interagire, una volta con un call center o con un negoziante, oggi via web. La chat è perfetta.
Provo ad accompagnarvi nel ragionamento. Il tasso di apertura di un banner pubblicitario è ampiamente sotto l'1%.
L'apertura di una newsletter generica, quindi c'è interesse ma non passione, è del 30%. L'apertura di una mail privata di una persona che conosciamo supera il 95% di tasso di apertura!
Quindi il messaggio privato vince, ma vince se resta privato e se il marketing vuole sfruttarlo deve essere capace di farlo sembrare privato. Le mail di Amazon, per esempio, cercano di andare in quella direzione mostrando prodotti che l'utente cercava, ma l'esperienza per chi le riceve non è entusiasmante anche se magari i prezzi possono essere un ottimo pretesto. Interagire è la parola chiave, ma per farlo serve conoscenza e capacità.

Il contenuto è ancora re?

Ogni brand comunica con dei contenuti e lo storytelling è il paradigma vincente di questi anni. Anche qui provo ad accompagnarvi nel ragionamento. Le foto dei gattini permettono di avere molti Like e Follower, volendo creano anche interazioni. Ma cosa conosciamo di quell'amico? Siamo sicuri che sia interessato davvero a noi? Le persone pretendono un'interazione immediata e precisa, quasi intima. E ognuno ha un rapporto con un prodotto o una marca ben diverso dagli altri amici.
Il contenuto, quindi, resta re, anzi, diventa imperatore quando al centro c'è un'esperienza da far vivere agli utenti. Il problema è che le esperienze possono essere molteplici, e come si può fare per raggiungere tutti? Con i messaggi privati.

Facebook è stata la prima azienda a comprendere questi meccanismi e si è mossa per tempo occupando il territorio strapagando WhatsApp. Allo stesso modo (ma non esclusivamente per questo), Microsoft ha puntato su LinkedIn, dove i messaggi personali e i gruppi la fanno da padrone quando si cercano persone per il business.



Non è un caso che sia Facebook sia Microsoft ultimamente abbiano posto l'accento sulle chat e sui bot, sui risponditori automatici. E qual è la miglior forma di interazione basata sulle conoscenze dei clienti? La chat.
Ho citato Facebook e Microsoft, ma anche Apple con Siri o Google si muovono in questa direzione, non dimentichiamolo.
Creare conversazioni con i bot che siano il più possibile intelligenti e che possano sembrare umani è possibile solo attraverso i big data, quindi conoscenze molto spinte di una quantità incredibile di dati.
Facebook si sta muovendo molto rapidamente per trasformare la propria piattaforma come un enorme hub commerciale. Per praticità, lo è già per la comunicazione allargata dei brand sia per Facebook sia per Instagram, ma Messenger rappresenterà il futuro.



La privacy?

Qualcuno sostiene che le privacy delle persone in questo modo è messa a repentaglio e che oggi il 90% dei messaggi che si scambiano le persone sono privati e fuori dalle logiche dei grandi operatori.
Peccato che se prenotate un hotel e vi fate inviare una mail su Gmail, entrando nella mappa della città che andrete a visitare quell'hotel sarà in bella mostra senza che voi abbiate detto niente. Google ha letto la vostra mail e vi fa il favore di indicarvelo sempre sulla cartina. Senza chiedere il permesso, ovviamente.
Quindi c'è privacy? Possiamo stupirci se Facebook ci mostra la pubblicità di un prodotto di cui si stava chattando su WhatsApp? Il problema vero è capire se queste aziende rivenderanno a terzi tutti i nostri interessi.
Questa è la sfida per la privacy dei prossimi anni, ma per il marketing delle aziende è una manna piovuta dal cielo.

venerdì 27 maggio 2016

Iniziamo ad esserci coi 2 in uno

I computer 2 in uno, quindi i tablet con una tastiera staccabile, non mi sono mai piaciuti.
Il motivo è semplice: o sono troppo tablet o sono troppo notebook.
Nel primo caso leggeri ma poco potenti, nel secondo pesanti e ingombranti e fin troppo potenti.

Non esiste una via di mezzo per cui, in caso di estremo bisogno, possa lanciare su un modello di fascia bassa Photoshop o Premiere per chiudere un lavoro, piuttosto che andare in giro con una workstation che pesa e costa più di un discreto ultrabook.

Acer, ma anche altri produttori, stanno cercando di creare prodotti per la fascia bassa sufficientemente potenti ma poco pesanti e ingombranti, per essere tablet durante un viaggio o sul divano e computer(ino) in caso di bisogno, con una spesa molto contenuta.



Switch V 10 di Acer, appena presentato a Taipei, sembra andare in quella direzione, nel senso che il costo è di 250 dollari, processore Atom quad core e batteria interessante, USB-C, lettore d'impronte e via di seguito.
Il fatto che vada nella direzione giusta non significa che il prodotto sia perfetto, ma siamo sulla buona strada, perché certo, un po' di RAM in più e un po' di spazio di memoria in più non avrebbero fatto male.

martedì 10 maggio 2016

HP entra nell'era della contaminazione (di idee)

Il lancio dell'Innovation Center italiano è stata l'occasione per fare un po' il punto della situazione dell'ICT con uno dei leader mondiali.
Partiamo da una considerazione: sul printing HP è avanti anni luce, con soluzioni per stampe anche A0 davvero incredibilmente versatili. Il punto debole qui potrebbe essere individuare i centri stampa con queste macchine se non si ha la necessità di mettersele in casa. L'importanza delle stampanti è dimostrata dal numero di pezzi presenti.
Il PC sta cambiando, e HP sta mostrando due innovazioni, una in 3D e una per scansioni 3D e interattività su documenti molto promettenti.
Gli spazi sono fatti per poter raccontare la tecnologia, viverla, e possibilmente confrontarsi oltre che con i tecnici anche con i partner e le aziende che possono visitare il centro.
In questo modo viene agevolata la contaminazione, ossia vedere prodotti e servizi pensati per altri ambiti che potrebbero interessare invece le imprese per semplificare o cambiare alcuni processi.
Sale riunioni accessibili, un piccolo anfiteatro per conversazioni informali, ma anche un ottimo servizio al piano di sotto per effettuare test sulle macchine in modo efficace.
Quindi un laboratorio di idee, non una mostra inventario di soluzioni come tante, troppe aziende nell'ICT si esercitano con successo relativo perché si rivolgono essenzialmente a coloro che sono già clienti e non ai prospect...

mercoledì 27 aprile 2016

L'acqua calda dei terzisti nell'ICT

Gira uno scoop sul fatto che le lenti del Huawei P9 non sia di Leica e si parla di un lensgate.



Premesso che le lenti sono fatte da Sunny Optical e non da Leica, avviene quello che avviene in ogni prodotto informatico da anni e anni: produzioni dell'est asiatico. Il fatto che Huawei e Leica abbiano avviato una partnership e che queste lenti siano il primo frutto di questa intesa pare non essere significativo o ingannevole. Come se le lenti Carl Zeiss siano davvero prodotto da Carl Zeiss...
Ma è un po' come stupirsi se l'iPhone è fatto da cinesi, che le Fender possono essere fabbricate in Messico, che i Jeans Diesel possono essere creati in Marocco, che una maglietta di Armani arriva dalla Cina...
Si potrebbe andare avanti.

lunedì 18 aprile 2016

Come cambiano i processi di business?

Si parla di disruption, di cambiare i processi di business e si parte dalla digitalizzazione e soprattutto dalla disponibilità di dati in tempo reale.

L'informatica ha prodotto questi vantaggi nel business delle aziende da oltre 20 anni, diffondendole praticamente per ogni tipologia di business e dimensione aziendale.
Oggi ci troviamo di fronte a un paradosso: un'app per ogni cosa.
Ha senso? pare di sì, se per parlare e incontrare i consumatori è necessario incontrarli su uno schermo, se per fare CRM oggi non si può prescindere dai social.
Ma le app hanno un significato per leggere i business delle aziende, dei distretti industriali, delle regioni e delle azioni? Pare proprio di sì.
I Big Data offrono informazioni che sfuggono agli enti statali di statistica, per esempio, perché raccolgono dettagli importanti. La cosa difficile è mettere in relazione i dati.
Un prova?
C'è un dato importante, sfuggito alle statistiche: a Shanghai il 50% della popolazione non cucina, ordina il cibo. Una tendenza a livello mondiale. Se lo valutassimo solo in termini di servizi offerti e dimensioni del mercato avremmo poche informazioni. In realtà, guardando l'evidenza del dato con i Big Data, si possono trarre conclusioni più importanti, perché è un dato più eloquente di un PIL perché mostra come sia in atto la trasformazione dell'economia cinese verso un'economia di servizi. Non basta? Infatti, i dati mostrano come vi sia spazio per una crescita interna.

lunedì 11 aprile 2016

Inizia l'invasione dei robot (chatbot)

All'inizio sembra che Apple e Microsoft, con Siri e Cortana, lavorassero solo per creare delle interfacce vocali a delle ricerche.
In realtà l'evoluzione l'ha mostrata Telegram, con una serie di canali che non sono solo un'evoluzione dei Feed Rss (ve li ricordate?), ma offrono anche risposte a domande.

Si tratta di un business incredibile, perché il costro dei call center, dei centri d'assistenza e via di seguito è enorme ma il valore aggiunto è limitato perché si risponde in base a maschere precostituite.
Per fare il lavoro di pre-screening, quindi, basta un robottino, possibilmente intelligente, che interpreta il linguaggio e indirizza poi, se è il caso, ad un umano, ma l'intento è farlo sufficientemente intelligente per rispondere al 90% dei problemi.

Microsoft sta investendo molto in questo settore, e anche Facebook ci si sta buttando, fornendo servizi ai propri utenti (comprami il biglietto del cinema, qual è la farmacia più vicina,...) e nei prossimi mesi ci sarà una vera e propria invasione di sistemi intelligenti di risposta.
Intelligenti, ovviamente, si fa per dire, nel senso che l'intelligenza è quella che qualche umano ha passato loro.