martedì 31 marzo 2009

I falsi miti delle applicazioni online

Preparando un intervento, ho chiesto agli amici di Facebook di
scrivermi qualche riflessione/pensiero, sui falsi miti delle
applicazioni online.
Ne sta venendo fuori un quadro particolarmente interessante, perché le
aziende faticano a usare i servizi online, e lo dice anche una recente
ricerca del Mip, mentre nella vita reale ci si abbandona, spesso
inconsapevolmente, a servizi accessibili sul web.
Curiosa, certamente, questa doppia vita tra business e consumer delle
persone, e la percezione che si ha.
Se avete voglia, provate mandarmi un messaggio sull'argomento.

venerdì 27 marzo 2009

Innovazione e Milano

Milano ha un assessore all'innovazione che è "giovane".
E ha le idee molto chiare.
Tanto che, ospite da IDC, ha dichiarato di predisporre il wi-fi per le
zone di interesse turistico e che nessuna città al mondo ha realizzato
reti wi-fi gratuite per i propri cittadini.
Il personaggio è stato così così apostrofato da un collega: "ora
capisco perché il CNR è in queste condizioni...".
Allora, caro signore, molte città avevano progetti clamorosi, ma è la
politica che ha parlato di un ripetitore wi-fi gratuito in ogni
lampione di Milano. E non dica ai giornalisti che cosa scrivere: è una
categoria che sbaglia, ma forse un po' meno dei politici, no?
La sua idea annunciata pubblicamente è certamente un bel servizio per
i cittadini: predisporre wi-fi ad uso turistico. Dimostra una buona
lungimiranza verso chi versa i contributi e vi elegge (a già, anche
qui non ci siamo, pazienza).
Esistono esempi di città che hanno realizzato zone wi-fi e che funzionano.
Potrei citare molte del nord America, molte del nord Europa, o dell'Asia.
Prendo Rio de Janeiro: in un quartiere malfamato, la municipalità ha
prima bonificato l'area dal narcotraffico, poi ha isitituito il wi-fi
gratuito per dare un'opportunità ai ragazzi e, in generale, a tutti
gli abitanti.
La tecnologia per ripartire dalle "favelas".
Non so se sia innovazione, certo è qualcosa di molto, ma molto, concreto.

giovedì 26 marzo 2009

Nuvola e futuro

Scrivo poco in questo periodo, un po' per mancanza di tempo e un po'
per una serie di impegni... basta il cellulare, lo so, ma manca
proprio la voglia e probabilmente anche gli argomenti.
Sto mettendo insieme un po' di idee sul cloud computing, vuoi perché
ho approfondito molto l'"affaire" IBM-Sun, vuoi per passione e vuoi
per lavoro.
Mai come in questo periodo è vero che sono nate nuove esigenze, nuove
opportunità e la tecnologia è sufficientemente matra.
Siamo in una fase di cambiamento generazionale, nel senso che il cloud
computing è il futuro, ma è per certi aspetti già il presente, e per
le aziende è chiaro che c'è interesse.
Il successo dei netbook e del web su cellulare ha fatto sì che il
processo diventasse sempre più inarrestabile e di successo.
Ma poi bisogna monetizzare e coinvolgere le aziende, fare in modo che
lavorino meglio.
Questa è la prossima sfida e chi avrà un posto al sole se lo garantirà
per parecchi anni, gli altri sono destinati a fare delle comparsate.
Un'azienda ha delle opportunità nel passare da computer e server a
servizi sulla nuvola? Certo che sì, si toglie dei costi fissi
(manutenzione, licenze e "ferro") e demanda ad altri i problemi.
Inoltre attiva una sorta di noleggio.
Per contro, il problema per le aziende è spostato pesantemente sulla sicurezza.
Ecco, questo è il nocciolo della questione.
Tornerò sul tema.

mercoledì 25 marzo 2009

Il gratis a pagamento

Mi fa ridere sempre il concetto di paghi un "tot" e poi hai i servizi gratis.
L'ho detto per le "telefoniche", ma lo ripeto sempre.
C'è una pubblicità sul web che dice "15 euro di interrogazioni gratuite...".
Ti regalano 15 euro, ma di fatto paghi un servizio. No? Quindi non è
gratis, è uno sconto prova.
La gratuità è un'altra cosa.
La finiamo con l'ammazzare un elemento fondamentale della vita umana?

martedì 24 marzo 2009

Living in the future

Uno degli aspetti più ridicoli di Facebook è il fatto che, se commentavi uno stato o una nota scritta ieri, compariva l'orario con scritto domani.
Ebbene, questo bug si è propagato inspiegabilmente anche per gli stati che compaiono oggi nella home page: chi a aggiornato lo stato vede comparire cose del tipo 7:05 di domani.
Con Facebook si vive nel futuro!
Il problema è che probabilmente stavano lavorando al codice del sito inserendo la data, e qualcosa è andato storto.
E magari, mentre leggete, il bug sarà già un ricordo del passato.

venerdì 20 marzo 2009

giovedì 19 marzo 2009

Qualche considerazione su IBM-SUN

La notizia di ieri è della possibile acquisizione da parte di IBM di Sun.
Le mie considerazioni, brevi, sono queste.
1) IBM ha liquidità, e ne rimarrebbe dopo l'acquisizione.
2) IBM ha ottimi rapporti con Obama.
3) IBM ha dichiarato i propri dati positivi nel giorno di insediamento di Obama.
4) IBM è l'azienda che potrebbe dare una mano all'amministrazione americana nel rinnovarsi.
5) L'offerta Sun è complementare a IBM.
6) IBM non ha minimamente smentito la notizia.
7) Nascerebbe un colosso in grado di cambiare le sorti dell'industria
8) I servizi diventerebbero il cardine dell'offerta
9) Il nome di IBM è stato associato ultimamente a Sap: significa che la liquidità non distribuita agli azionisti servirà a qualcosa.
10) Un'acquisizione di questo tipo sarebbe il trionfo del software libero e Java diverrebbe il linguaggio quasi universale di programmazione per i prossimi anni.
Manca la questione antitrust, ma ...
Sarebbe uno scacco matto a Microsoft, un trionfo per l'Open Source, un'azienda americana di una costa che ne salva un'altra sull'altra costa, ... 
(ringrazio C. per lo stimolo) 

Oggi Internet Explorer 8

Oggi è il giorno di Explorer 8, il browser di Microsoft.
Sebbene sulla rete girino voci sul possibile lancio imminente di un browser di nuova generazione da parte di Microsoft (i laboratori ci stanno di certo lavorando), non credo che la cosa possa avvenire a breve termine e di certo non per il lancio di Windows 7, il cui codice è finito, restano solo i bug da sistemare ma zero stravolgimenti.
Non ho intenzione di parlare di Explorer, che i test dicono più veloce di Chrome per navigare su Google (!) o delle sue funzionalità: siti e siti parleranno di tutto ciò in modo esuastivo.
Ho invece avuto modo di fare due chiacchiere con John Mangelaars, vicepresidente di Microsoft per l'Europa, il Medio Oriente e l'Africa per il business Online e Consumer.
Ha, quindi, un punto di osservazione privilegiato che spazia dall'Xbox a Windows, da Messenger a Explorer e l'occasione fugace per fare un po' il punto della situazione non potevo lasciarmelo sfuggire.
A parte le posizioni aziendali classiche, quello che emerge è che "si sta vivendo un momento grandioso per i consumatori, tanti prodotti, tanta innovazione, tanta personalizzazione, accesso ovunque".
Un altro aspetto interessante che ha sottolineato Mangelaars è la velocità di accesso e il costo, sempre più basso. E la sicurezza, oggi non più richiesta, ma pretesa direttamente dentro i prodotti, tutti i prodotti.
"Microsoft vuole fare in modo di mettere insieme tutte le cose - ha dichiarato Margelaars - perché oggi utilizziamo strumenti diversi per socializzare, informarci, conoscere, imparare, lavorare. E poi le persone non sono più interessate alla tecnologia fine a sé stessa (ha stressato molto il concetto innovativo dei netbook) ma all'uso della stessa".
Mangelaars ha anche detto che Microsoft è impegnata su due fronti: connettività, perché è importante essere connessi, e l'accesso ai dati, sempre più semplificato.
Il discorso si è concluso anche sul ruolo di Microsoft, ossia costruire una piattaforma su cui i partner possano costruire le proprie applicazioni in modo semplice, veloce, affidabile e sul fatto che si voglia fornire all'utente finale la stessa esperienza d'uso.
In questo contesto, IE8 è un ottimo punto di partenza, perché è veloce e permette di fare più cose contemporaneamente.
A mio avviso, non ha colmato il Gap con Firefox e non credo che permetta di recuperare quote di mercato da quelle parti.
Segnalo due cose veloci: i siti www.myie8.it per personalizzare il browser (come avveniva nelle prime versioni) e www.ottopresenta8.it  che, attravarso la scimmia 8, si spiegano le funzioni del nuovo browser.

mercoledì 18 marzo 2009

iPhone 3.0

Ebbene, ieri sera una ridda di messaggi per annunciare che l'iPhone avrà il taglia e incolla.
Vado sul web e visito siti e siti. Tutti caricati a molla sull'argomento unico: cut & paste.
Ma è possibile che nessuno abbia messo la testa dentro le novità presentate da Apple e si siano fermati alla falla finalmente sistemata?
Tanto rumore, ma per nulla.
In effetti, le novità presentate da Apple per l'iPhone riguardano anche l'iPod touch.
Prima di tutto è un passo in avanti enorme nell'uso del cellulare, della semplificazione dell'accesso ai dati e per gli accessori.
Inoltre, migliorerà la possibilità di creare giochi sempre più coinvolgenti e l'iPhone diventa un cellulare a tutti gli effetti comparabile con la concorrenza.
Eppure le prime news non riportavano correttamente l'informazione, si limitavano a parlare del taglia e incolla (enfatizzato anche da Apple, che è stata sbeffeggiata per tutto il tempo sulla vicenda) e per gli MMS, finalmente accessibili!
Credo che l'uscita imminente dei cellulari con Windows mobile 6.5 e i googlefonini troveranno un avversario temibile nel percorso, per altro con una base installata davvero importante.
Ci sarà da divertirsi.

venerdì 13 marzo 2009

Irriducibili di Facebook

Una cosa che mi fa sempre sorridere di Facebook è il fatto che gli amici non lo sono per sempre.
Nel senso che uno può accettare la tua amicizia, anche perché non è bello rifiutare qualcuno, salvo poi cancellare l'amicizia a breve.
Fin qui non ci sarebbe niente di strano, se non che quella persona se ne accorge e invia nuovamente la richiesta.
La terza mi fa veramente sorridere: ma hai capito che "non ti si vuole tra le palle"?
Ecco, per un neofita di Facebook, ma direi quasi di internet in generale, è una cosa difficile da digerire. E clicca insistentemente sulla richiesta d'amicizia.

PS Ricevo costantemente dalle 20 alle 80 richieste d'amicizia al giorno su Facebook, non è che seleziono, le scarto proprio a priori e chi mi ha amico lo sa che non ho impennate esagerate. In qualsiasi caso, non è su di me che è stato creato il post, ma proprio sull'uso delle persone.

mercoledì 11 marzo 2009

Gmail è nelle nuvole

Anche oggi Gmail ha dei malfunzionamenti. Sia con connessione normale, sia da mobile.
Il sistema, evidentemente, ha qualche problema e inizia a scricchiolare.
Eppure funziona bene, ha sempre funzionato bene.
Ma è una beta. Da cinque (5) anni.
Un motivo ci sarà per cui non esce dalla beta.
Ma è anche evidente che devono decidere di fermare una release e lavorare, in altro modo, sulle innovazioni.
Altrimenti il sistema è destinato a "crashare": probabilmente fino a poco tempo fa è sempre andata bene.

martedì 10 marzo 2009

Discutere del tema dei giornali (anche online)

Ultimamente mi tocca prendere parola in tema di giornali e giornalismo, vuoi perché ho una lunga storia (ormai) di creazione di giornali cartecei e digitali, vuoi perché sono uno che vive molto "in digitale".
Ebbene, uno dei discorsi più difficili da far comprendere alle persone con cui dialogo è il costo del lavoro del giornalista e il costo delle notizie.
Siamo ormai abituati, e questa è una colpa grave da parte della categoria, a notizia spazzatura, lettura veloce, cinque righe e via.
Anche questo, sia chiaro, è giornalismo, ma non è certo quello che definisco come "il piacere di leggere e informarsi".
Esistono giornalisti che scrivono solo le brevi, quelli che scrivono solo di cronaca, quelli che invece fanno inchieste, scoprono magagne, si infiltrano nei meandri della società e ci aiutano a comprenderla meglio.
Lungi da me fare un predicozio sulla professione perché sono l'ultimo che può proferire parola sul tema, ma è evidente che dietro a un giornale c'è un'idea, un pensiero, molto, moltissimo lavoro.
Internet, per il momento, non permette ancora un apprezzabile approfondimento dei temi, tutto scorre e l'informazione viene più consumata che utilizzata.
Un altro dato su cui riflettere è questo: il New York Times ha circa un milione di lettori cartacei, mentre ne ha circa 20 di milioni online. Ebbene, sa ogni lettore cartaceo il giornale guadagna quasi 900 dollari, mentre da ogni lettore digitale ne guadagna meno di 8. Lo squilibrio è evidente e l'editore si pone, ovviamente, delle domande.
Facciamo un esempio di successo italiano: Gazzetta.it ha ormai consolidato quasi un milione di utenti online al giorno, non ha avuto una grande emorragia di copie cartacee, e ha un buon livello di approfondimento dei temi.
Ma quanti sono i giornali online che funzionano e si reggono in piedi economicamente in modo soddisfacente? Pochini.
E quanti di questi hanno un'affidabilità e livello di approfondimento degli argomenti, oltre che varietà degli stessi, paragonabile al più "triste" dei giornali di provincia?
Mi piace molto l'idea per cui un giornale online è per la notizia, mentre quello di carta è per l'approfondimento, ma non la sposo. Infatti, mi va bene il discorso della news, la rincorsa alla notizia fresca per battere la concorrenza della TV e della radio, ma il successo di tante iniziative, CNN o SkyTG24 per restare in Italia o di trasmissioni come Report è spiegare le cose, entrarci.
Credo che un giornale fatto di notizie di agenzia, tutte uguali e per tutti uguali, non abbia un grande successo. Per questo, quando ho iniziato a pensare al Daily ho riflettuto molto. Il punto di vista degli utenti, delle persone, degli amici, può fare la differenza.
Sapere che cosa ha scritto un amico o quale notizia ha commentato credo possa essere il vero valore aggiunto dell'informazione online.
Adesso mi tirano per la giacchetta per farmi entrare in discussioni per me inutili: la carta oggi ha 100 volte più importanza del web. Ma le cose cambiano. In quanto tempo non lo so, faccio il "forecaster", ma direi che 10 anni di carta ci sono tutti. A meno di rivoluzioni enormi dettate dalla diffusione del web su cellulare.
Perché questa è una variabile che fa veramente la differenza.

lunedì 9 marzo 2009

Qualche doverosa precisazione

Ho ricevuto una serie di messaggi a questo blog come non capitava da tempo. Parlare di politica e di Facebook ha certamente suscitato molto interesse e quindi curiosità.
Sabato, giornata che storicamente significa qualche centinaio di visite al blog, 99% delle quali derivanti dai motori di ricerca, ha registrato oltre 4000 visite, che hanno prodotto 0 commenti! Le cose sono due: o i commenti non vanno proprio (e ho buone ragioni per crederlo) oppure i visitatori sono passati di qui per leggiucchiare e se ne vanno (utenti che definisco 1.0, ossia che non partecipano alle discussioni).
Anche su Facebook, dove importo i post del blog come note, c'è stata moltissima attività.
Allora, o l'argomento interessa molto oppure sono tanti coloro che vogliono capire i meccanismi dei social media, visto che ormai in tanti li utilizzano in vario modo.
Credo che ci sia molta voglia di imparare e di avvicinarsi a questo mondo della tecnologia che alla fine, tolti gli strumenti, non "suona" tanto come cosa complicata o inavvicinabile.
Questo è un aspetto importante.
Vediamo però di fare un paio di considerazioni.
La prima è questa: la fuga di "cervelli" da MySpace, il social network che si è imposto per primo al grande pubblico.
Non è per denigrare il servizio, ma per segnalare che chi ha creato un social network si metterà probabilmente a lavorare su di un altro.
La seconda è l'espansione dei social network. Venerdì ero da Buongiorno, per una mattinata dedicata a Blinko. Quest'ultimo è un social network per cellulari (e non) in cui si possono aggregare fino a 20 amici, scambiarsi anche SMS gratis e una serie di canali tematici dedicati a personaggi famosi.
Di strada da fare ce n'è certamente tanta, ma è chiaro che ha degli elementi vincenti, almeno potenzialmente.
La terza considerazione riguarda l'editoria. Nel momento in cui io sto facendo uscire la beta 3 del Daily, è evidente che i giornali stanno attraversando una fase difficile, in cui mancano idee e coraggio e dove il modello basato semplicemente sulla pubblicità vacilla.
Ebbene, questo è un momento in cui fare anche scelte coraggiose, buttarsi in nuove iniziative.
Ma trovando a fatica editori puri, le difficoltà diventano enormi, quasi insuperabili.

venerdì 6 marzo 2009

Politici ai tempi di Facebook

L'evento del 4 marzo sera a Palazzo Isimbardi è stato un buon esempio di come la politica, o meglio, i politici milanesi vedono e usano i social media e Facebook in particolare.
L'introduzione alla serata è stata molto "leggera", tentando di essere non tecnica, non teorica, ma pratica. Si è parlato di che cosa sono i social network, in generale, e a cosa servono (conoscere le persone).
Si è parlato di reputazione, di competenza sugli argomenti che si tratta e di affidabilità di chi scrive. Ma anche della necessità di porsi in dialogo e che la discussione viene alimentata continuamente, indipendentemente dalla volontà di chi ha iniziato il discorso o, addirittura, dello spazio in cui la discussione avviene.
L'introduzioni è stata anche l'occasione per spiegare che Facebook è uno straordinario "prodotto" per farsi gli affari degli altri ma che, da solo, non significa successo politici. Si è detto che non si può imitare la campagna di Obama e che gli esempi italiani di chi ha cavalcato FB non si sono tradotti in successi elettorali.
Il consiglio: provare direttamente, non solo con Facebook, ma con i blog, Youtube, ..., avere una coerenza comunicativa, essere sinceri, presidiare il territorio e entrare nelle conversazioni, spiegando il meccanismo per cui non si parla solo ai propri amici, ma commentando ed essendo commentati si entra, nel giro di pochi click, in contatto con molte migliaia di persone.
I politici che si sono succeduti al microfono hanno presentato il loro punto di vista, l'uso che fanno della rete e dei rapporti con i cittadini / elettori.
Raffaele Cattaneo, Assessore alla Regione Lombardia, ha raccontato la propria esperienza web partendo da una considerazione: prima di aprire il proprio sito web ci ha pensato per due anni e mezzo!
Utilizza le tecnologie, tanto che ha mostrato le mail che riceve nel cellulare in relazione alle decisioni sul trasporto regionale (in negativo e in positivo) e ha affermato che il web annulla la dipendenza dai media e pone fine alla scusa che "il giornalista ha riportato male una notizia": la rete ricorda tutto ed è tutto lì, immediatamente visibile.
Cattaneo avverte anche il peso della rete in termini di nuove responsabilità del politico, maggiore trasparenza.
Carlo Monguzzi, consigliere della Regione Lombardia, spiegava il suo rapporto con la tecnologia: difficile e scontroso. Ha esordito con "i computer mi hanno fatto male", ma che sta apprezzando le tecnologie per l'opportunità di incontrare, sebbene virtualmente, molte più persone di quello che sarebbe possibile nella realtà. Vede in questo anche un pericolo: Facebook potrebbe diventare un mondo a parte, staccato dalla realtà, ma è anche un volano incredibile per creare aggregazione immediata, portando come esempio la manifestazione su Eluana Englaro organizzata senza spendere un centesimo e che ha coinvolto diecimila milanesi.
Bruno Dapei, Capogruppo di Forza Italia nella Provincia di Milano e promotore della serata, ha spiegato come la tecnologia sia un ottimo elemento per vincere la diffidenza verso la politica e per sensibilizzare le persone. Ha fatto notare anche come sia una valvola di sfogo per chi utilizza i mezzi di comunicazione e lotta per uscire con tre righe sui quotidiani! Dapei ha anche spiegato che questi strumenti sono passati da elementi ideali per i clandestini a elementi di tutti e quindi garanzia di trasparenza, che si trasforma di fatto in BUONGOVERNO.
La tecnologia ha posto anche un nuovo elemento "di disturbo" per il politico: quello che sei e quello che fai hanno un valore diverso rispetto al passato e, in conclusione, tutti gli strumenti tecnologici servono ad aumentare la "qualità" del politico.
L'esperienza di Roberto Caputo è differente, vuoi per età del politico, vuoi per l'appartenenza a un partito piccolo e che ha difficoltà ad emergere nei media tradizionali. Ha raccontato di essere stato spinto a entrare in Facebook dagli amici (anche avversari politici) e di come è cambiato il modo di fare politica in questi anni. Dai circoli si è passati alla TV e oggi il web riaccende le discussioni e la partecipazione. I rapporti, quindi, cambiano ed è importante provare. Caputo spiegava che il suo uso di Facebook non è solo  comunicazione politica, ma parla spesso della propria vita privata, cercando di farsi conoscere per quello che è. La "piazza" è un luogo anche pericoloso perché la propagazione di quanto si dice è enorme e incontrollabile. La tecnologia, quindi, serve, ma se usata male può portare più danni che vantaggi.
Silvia Ferretto, consigliere regionale, è intervenuta spiegando il proprio rapporto con Facebook che ha definito buono. Serve per farsi conoscere ma soprattutto per entrare in contatto con le persone, allarga gli orizzonti, accomuna e fa scontrare. Raccontava che nella sua bacheca si sono scatenati dibattiti accesi da parte di sostenitori di avversari politici che si incontravano lì per discutere, ben contenta che possa esserci un confronto ed anche uno scontro nella sua bacheca. La rete è così, inaspettata.
Ferretto indicava anche nell'archivio realizzabile sul web una risorsa incredibile per chi fa politica, anche se potrebbe diventare un boomerang se gestito male, perché permette di tenere traccia di tutti gli interventi, idee, mozioni e via di seguito. In questo senso, ha precisato che lei può permettersi di pubblicare un resoconto integrale di tutta l'attività nel suo sito perchè c'è coerenza nel suo agire. Anche Silvia Ferretto fa un uso anche privato di Facebook, inserendo foto delle vacanze, racconti personali e via di seguito.
Giulio Gallera, consigliere comunale di Milano, ha presentato il proprio rapporto burrascoso con la rete in modo molto chiaro. Prima di tutto ha evidenziato il pericolo di esporre i propri dati sensibili sul web che lo hanno portato, personalmente, a un furto di identità e una serie di problemi. Secondo la sua esperienza, il web non porta consenso ma è sempre necessario incontrare fisicamente le persone.
Pierfrancesco Maran, consigliere comunale di Milano, era il più giovane chiamato a parlare ed ha esordito dicendo che il tempo di Facebook è finito perché bisogna essere multitasking, usare più strumenti e non innamorarsi della tecnologia. E' certo di un fatto: la tecnologia permette di entrare in contatto con le persone, non necessariamente i propri elettori, instaurando un rapporto o un contatto che certamente può tornare utile nel tempo, un processo di fiducia che è molto diverso rispetto al passato.
Marco Cacciotto, docente universitario, ha spiegato i cardini del modo di fare campagna elettorale di Barak Obama: segmentazione, formazione e organizzazione. Segmentazione degli elettori, che significa parlare con il linguaggio e con gli elementi adatti per gruppi ristretti di persone, la formazione del proprio staff, partita da lontano e con l'uso di tecnologie e, infine, l'organizzazione ferrea, centralizzata ed efficientissima dei sostenitori. L'uso dello storytelling come elemento di comunicazione politica è stato giudicato innovativo e vincente della campagna elettorale. Un altro elemento che merita un'approfondimento è stato quello del messaggio: non è più appartenente a chi lo invia, ma è anche, se non del tutto, del destinatario.
Le provocazioni di Michele Ficara Manganelli su come i politici vedono la rete e di come la rete vede i politici hanno fatto un po' da collante alla serata, come l'ottima moderazione di Andrea Riscassi del Gazzettino Padano Rai (radio giornale della Lombardia).
Personalmente non ho voluto intervenire in nessun modo, non ho voluto spiegare che Facebook può essere un "hub" per le informazioni in quanto possiamo importare informazioni che scriviamo in un blog o in altri strumenti "tecnologici". Non ho voluto nemmeno entrare nel merito dei racconti, dell'uso che si fa magari non proprio ortodosso della tecnologia perché lo scopo della serata era fare un po' il punto della situazione, non per fare dell'accademia.
Dipingere il quadro attuale e cercare di capire qual è la percezione della direzione verso cui stiamo andando. Ci saranno altre occasioni per parlarne, ne sono certo. E magari entrare un po' più nei dettagli.
Dal mio punto di vista è stato un grande successo, considerando il tempo atmosferico e la concorrenza di una partita dell'Inter: poca presunzione, tanta voglia di discutere e di provare. 
In pieno spirito del web 2.0.
Complimenti a tutti!

mercoledì 4 marzo 2009

Mediaset e Telecom

I programmi di Mediaset Premium, da oggi, sono disponibili anche sulla IP TV di Alice = Telecom Italia.
Solo che il sito Mediaset ne parla, chi vende il servizio, ossia Alice, ancora no (17.15).
Curioso.

Che cosa dire sui politici

Devo dire che raramente mi capita di essere in difficoltà per un intervento in un convegno. Anzi, non capita praticamente mai, soprattutto se il convegno nasce da una mia intuizione.
Eppure sono tre giorni che penso e ripenso a cosa dire stasera nell'incontro "Politici ai tempi di Facebook" a Palazzo Isimbardi, sede della Provincia di Milano.
Ho riscritto l'introduzione già quattro volte e credo francamente che non mi fermerò qui.
Di solito io penso una cosa e la scrivo, non sono abituato a cambiare idea, scegliere nuovi approcci.
Eppure questa volta sono in difficoltà, sebbene vada a parlare per poco tempo e di argomenti che conosco perfettamente.
Che cosa dirò, a questo punto, sarà una sorpresa anche per me, probabilmente, perché alla fine andrò a braccio guardando in faccia le persone sedute in sala.
Perché parlare di Social Media senza banalizzare non è facile, ma anche essere originali è difficile.
Parlerò di facebook, ma anche di Microsoft e Google con Messenger e Youtube-blogger, parlerò di Twitter, di wiki e di quant'altro.
Non mi interessa l'originaltà, in qualsiasi caso, ma riuscire a dire qualcosa che possa stimolare la discussione che nascerà dopo con i casi di chi sta provando sul campo i social media.
Segnalo che la serata dovrebbe essere visibile anche online attraverso il canale di Assodigitale su Mogulus e attraverso, ovviamente, un'applicazione Facebook creata per lo scopo.
Fatemi sapere, domani, che cosa ne pensate.

martedì 3 marzo 2009

Una novità per OneNote

Era da parecchio tempo che non parlavo di OneNote, l'applicazione di Microsoft che adoro più di ogni altra.
Ebbene, nei laboratori di Redmond hanno tirato fuori un prototipo interessante, che permette di velocizzare la ricerca degli appunti.
<br/><a href="http://video.msn.com/video.aspx?vid=4df5f112-f04a-490c-9d06-667126389298" target="_new" title="Canvas for OneNote Demo Video ">Video: Canvas for OneNote Demo Video </a>
L'innovazione è davvero importante, e credo che migliorerà ancora il rapporto che io ho con questa applicazione.

Cebit 09

Apre oggi il Cebit, la più importante fiera europea di tecnologia.
Sebbene la crisi sia avvertibile, le aziende non lesinano novità: calano del 25% gli espositori.
La prima è rappresentata da Office 14, che probabilmente non è la più attesa anche se sarà la più chiacchierata.
Secondo me, soprattutto perché in Germania sono molto attenti al tema, il green computing la farà da padrone, ma ricordo che è un'esigenza più dei data center che delle persone "normali".
Anche quest'anno, in qualsiasi caso, l'ho scampata e, lo dico, me ne vanto.

lunedì 2 marzo 2009

Vision di Microsoft

Un video che spiega, meglio di tante parole scritte, la direzione di Microsoft.
Richiede Silverlight installato.