mercoledì 16 luglio 2008

Appunti in libertà

Reduce da una mattinata allo IAB, dove la coda per il caffè faceva rabbrividire l'autogrill migliore all'ora di pranzo nel giorno del grande esodo estivo, ho una serie di considerazioni che non posso tenere per me.
La prima è semplice semplice: tanta gente segue gli eventi organizzati dallo IAB, quindi il mercato dell'advertising tira e quello dell'on line tira di brutto!
Le aziende devono imparare ancora tante cose, ma è evidente che siamo in una fase di cambiamento piuttosto drastico.
Vedere amici e amiche che arrivano da aziende ICT presenti come spettatori ad un evento sulla "misurazione dei media digitali" mi fa pensare.
Tra questi, ho visto gente che con i media ci sguazza da anni e anni, opera in aziende leader su software e servizi e si perde in un bicchier d'acqua.
La seconda considerazione è la seguente: tolto Mauro (Lupi) e Layla (Pavone), ero tra i più anziani in sala.
Buon segno per l'economia italiana, cattivo segno per il mio orgoglio.
La terza considerazione riguarda Microsoft: qualche faccia stupita sull nomina del nuovo AD. Invece, ha l'esperienza per traghettare l'azienda verso un modello di business diverso, dove si passa da software+servizi a software come servizio, con la smaterializzazione delle licenze a pacchetto in favore di un pay per use reale o sussidiato dalla pubblicità.
In fondo, la rivoluzione riguarda più la parte bassa del mercato e il consumer, non certamente le grandi aziende che lavorano già con licenze sostanzialmente a noleggio.
Mario Derba è un uomo di business, ricordavo nel post precedente, e come tale rimarrà in azienda (anche perchè con i grandi clienti ci sa indubbiamente fare): da Microsoft non hanno mai cacciato nessuno.
La quarta considerazione riguarda i dati Nielsen Audiweb: questo blog, in media, ha più visite di Allmusic.it, senza poter contare i feed.
Ma soprattutto i browser medi aperti al giorno in giugno di Repubblica.it sono meno di un milione contro 619mila copie diffuse, mentre corriere.it supera di poco gli 800mila browser contro i 658mila giornali diffusi (800 sono anche le copie tirate di media!).
Il sorpasso dell'on-line sulla carta c'è stato, ma non è ancora determinante.
Servirebbero dei dati incrociati tra Audiweb e Ads.
Ma è interesse di chi?
 
Share: