giovedì 3 luglio 2008

Tanto per dire

Ci mancava che dei giornalisti superficiali cadessero nella trappola della bufala cyber droga.
E' una questione di intelligenza, non di mestiere.
Ma come, ascolti una musica e ti droghi?
Quindi potremmo utilizzare questa tecnica per la terapia del dolore?
Ma negli anni 70 non c'era la musica psichedelica.
E se associassimo i suoni alle luci aumentiamo l'effetto?
Parlare di suggestione e di effetto placebo?
Tutto parte da qui, e trovate un'esaudiente spiegazione dal sito di Paolo Attivissimo.
Ci si mette un rispettabile colonnello della GdF e adesso arriverà una pletora di psicologi e medici.
Ma per favore, non diciamo cazzate: qualche effetto magari farà, ma se uno è così scemo da ascoltare per ore del rumore non è colpa di nessuno.
Uno normale non lo farebbe!
E vietare, per esempio, la vendita di alcune colle?
O di fumarsi la cicoria?
Cerchiamo di essere seri, la tecnologia offre già tanti spunti di discussione che inventarne altri è quasi inutile.
E poi, sulla rete circola una quantità esagerata di bufale, ma è inquietante il fatto che sono sempre di più quelle che trovano spazio nell'informazione "ingessata". Magari così si parla meno di cose serie?
 
PS Io sono convinto che la musica dia dipendenza: io sento la necessità di riascoltare alcuni brani. Non avranno mica ragione?
 
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