Sto cercando una maglietta. Era nera, con una scritta bianca. Andava di moda a marzo aprile.
Posso accettare che mi mettano il ticket se mi rompo un braccio (41 euri), posso accettare aliquote varie. Posso accettare molto.
Il TFR allo stato che me lo rimborsa in Bot (?) mi pare una cazzata che invece che far ripartire l'Italia favorisce i grossi gruppi, tanto che lo Stato privilegia fusioni tra società. Il tutto condito dall'entrata in vigore dei trattati di Basilea II, per cui farsi finanziare diventa un casino.
Niente sviluppo, basta vedere quanto si accantona per innovare e quanto viene destinato a forestali, e il PC con sgravio per gli insegnanti passa solo ai docenti (quindi esclude le scuole elementari?).
Insomma, non è bello quel che si vede. E cerco quella maglietta.
Ma devo dire che la cosa che mi ha davvero fatto incavolare è il balzello da pagare agli editori nel caso venga ripubblicato qualcosa.
Penso al web, penso ai blog e penso a quante volte questo accade quotidianamente, da noi e in ogni parte del mondo.
Un regalo agli editori inatteso, probabilmente non richiesto, forse per tacerli del fatto che i finanziamenti ai quotidiani scemeranno. Ma ne siamo convinti?
Fatto sta che, come si legge, chi pubblica un testo, anche in parte, deve pagare un obolo all'editore. Mi chiedo che cosa farà Google news, per esempio, o altri sistemi simili.
Ma ai giornalisti che scrivono non viene riconosciuto niente. Vedo una strana analogia con la musica, dove l'autore viene sempre meno remunerato rispetto alla casa discografica, produttore, ...
Nel casi dei blog, saccheggiati a piene mani dai giornali, il curatore non si becca nemmeno un centesimo mentre se saccheggia lui viene punito.
Insomma, vado a cercarmi quella maglietta, sì, quella con la parolaccia. Ne vorrei una scorta. Stavo quasi pensando di rifarmela e poi venderla sul web, magari su e-shirt ...