mercoledì 15 marzo 2006

Distributed computing projects

Quando quasi un mese fa si ".ICT & tech solutions", supplemento de Il Sole 24 Ore System, si parlò in modo diffuso delle opportunità di sfruttare la potenza inespressa dei PC per fare altre cose, l'argomento era a molti sconosciuto.
Ora l'argomento è diventato di attualità, tanto che ormai si fa fatica a distinguere il distributed computing e il grid computing. Ciò è certamente positivo, nel senso che gli utenti si stanno rendendo conto che possono condividere parte della propria potenza di calcolo per progetti seri, non vorrei usare il termine "nobili". Ma soprattutto gli utenti non devono comprendere i meccanismi nascosti nei software, ma devono solo usarli, comprendendo facilmente i vantaggi per l'umanità e gli svantaggi minimi (ma ce ne sono realmente) per loro stessi.
Fioriscono, così, progetti che cercano l'aiuto degli utenti per effettuare ricerche, come ad esempio quello della BBC che vuole andare a monitorare il tempo atmosferico, andando ad attingere dati vecchi di oltre 100 anni per comprendere le variazioni climatiche. Ma soprattutto per fare previsioni per il futuro.
Il concetto del distributed computing fa parte di quel modo nuovo di vedere la tecnologia: collaborando.
Vediamo progetti sorgere continuamente, e non solo per il calcolo computazionale, ma anche per condividere file, idee, connessioni, chiamate telefoniche, ecc..
Il link al progetto è qui.
Share: