lunedì 12 dicembre 2005

Intel contro Negroponte

Intel è la grande esclusa nella corsa al portatile da 100 euro. Premesso che su internet qualche buontempone ha già realizzato un PC simile, con caricabatteria a mnovella e con un laptop obsoleto, mi pare evidente che ci la confusione mentale regni sovrana. La botta conferitagli da AMD li sta davvero mettendo in crisi. Anche sui portatili il Turon 64 sta facendo vedere i sorci verdi al Centrino, che gose di stima meritata per quanto riguarda il risparmio energetico, ma ormai solo in quel campo.
Definire il prodotto come un trabiccolo da 100 dollari, non un laptop da 100 dollari come ha riportato Reuters una dichiarazione di Barret è una visione bizzarra.
Se il computer a 100 dollari è una speranza per informatizzare i paesi in via di sviluppo, pensare che possa risolvere i problemi del mondo, come credono alla Intel, è un po' sbagliato e fuorviante.
Il progetto del MIT è una delle solite provocazioni dell'istituto, che cento ne pensa e un'idea va in porto (o forse la statistica è ancor peggiore del famoso detto italiano) e va presa per quella che è: una possibilità di informatizzare chi non ha i soldi per prendersi un PC a 1400 euro e pagarsi, quando va bene, 250 euro all'anno di Adsl.
Che sia una provocazione (e questo blog se ne intende) il portatile a 100 dollari è chiaro a tutti, meno che ad Intel. Che ce ne sia il bisogno, però, è davvero chiaro a tutti. O no?
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