giovedì 15 dicembre 2005

Il linguaggi di programmazione del Web

Un articolo che ho letto ieri sera sul Wall Street Journal (edizione europea) in aereo mi ha fatto venire in mente una serie di cose.
L'articolo, prima di tutto, parlava dei linguaggi di programmazione del web e di come stiano proliferando.
Da anni è in atto questo tentativo di proporsi come linguaggio universale per le applicazioni web.
Senza esclusioni di colpi tra le grandi, come Microsoft o Macromedia/Adobe. Ma come sarà possibile creare un linguaggio decente per il web.
Un linguaggio di programmazione decente, per i nostri tempi, deve necessariamente essere ad oggetti, deve poter integrare risorse esterne, deve essere interpretato.
Cosa significa interpretato? Significa che deve essere letto dal browser di turno e questo ne riesce a capire i comandi e tradurli in azioni.
Per intenderci, Javascript è interpretato.
Falsh, per esempio, sarebbe una buona piattaforma (soprattutto nella prossima versione) per programmare, ma richiede un player e il funzionamento è un po' diverso da browser a browser.
Insomma, il futuro del web, anche se silenziosamente, dipende da chi sarà in grado di realizzare un linguaggio di programmazione efficace ed efficente. E potrebbe venire dal basso. Molti l'hanno capito e stanno cercando una strada. facciamo attenzione a proporre quelli giusti.
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