venerdì 19 dicembre 2003

Sony non ha autorizzato Esselunga

Divertente notare che, come dichiara Sony sul Corriere, Esselunga ha agito da sola nella decisione di vendere 15.000 Ps2 a 99 euro (in tre ore).
Presa d'assalto dai rivenditori incavolati, ma soprattutto da altre catene della distribuzione specializzata, Sony si trova costretta a mettersi sulla difensiva, visto il calo di vendite negli altri canali che non sono Esselunga. Peccato che i volantini fossero stampati da tempo e i clienti informati preventivamente.
Ad un negoziante, una PS2 costa 150 euro + iva con un gioco in bundle, ma casualmente, quelle blu, senza giochi, non le trova più e fino a tre mesi fa lo stesso negoziante le acquistava a 150 euro + iva ugualmente (180 euro tondi, sebbene il confronto non regga, serve per capire i margini di chi vende Ps2).
Si rafforza il discorso che ho fatto l'altro giorno: Sony ha messo in vendita le vecchie Ps2 a prezzi estremamente bassi per svuotarsi i magazzini, per l'uscita delle nuove versioni che sono più silenziose e con il ricevitore ad infrarossi, per il telecomando, incorporato. Poi che l'operazione l'abbia condotta Sony CCE Italia o altri non conta moltissimo. Di fatto, in una settimana, ha spiazzato i concorrenti e sbaragliato il mercato, riaccendendo un interesse forte, esagerato, verso PS2. Questo è il marketing, fatto di colpi bassi se si vuole, ma è marketing.
Obiettivamente: sono più preoccupati in Sony per la PS2 a 99 euro o in Microsoft e in Nintendo?
Poi accettiamo il gioco delle parti, va bene. Ma quando mai Esselunga avrebbe venduto 15.000 Ps2? Nemmeno in due anni, non in tre ore. E ricordate il discorso del sottocosto: già la grande distribuzione ha prezzi di gran lunga inferiori ai dettaglianti, figuriamoci su operazioni da 15.000 pezzi! Altro che sottocosto.
Riporto quanto mi ha scritto un rivenditore adirato, significativo tra i tanti messaggi che sono arrivati sul tema (anche dalle aziende implicate):
(riporto solo il passo saliente) abbiamo smesso di trattare altri prodotti per i margini [erano presenti i nomi di diverse aziende], ma la PS2 si deve trattare perché porta i clienti. Abbiamo prezzi da "ladri", ma aspetteremo le prossime console ugualmente, perchè Esselunga le ha vendute adesso, ma durante l'anno devono passare da noi.
Inoltre, mi hanno segnalato che altre catene più piccole hanno fatto la stessa operazione la settimana precedente (quella del ponte di Sant'Ambrogio e l'Immacolata, mica un week end a caso!). Lì Sony non si è stizzita. Di certo i centri acquisti di questi iper non hanno i prezzi di Esselunga. Forse era vero sottocosto...
Comunque, conti alla mano, poniamo che Esselunga abbia pagato 120 Euro le PS2. Consideriamo una perdita secca di 300.000 euro.
Ne incassa subito, cash, 3.000.000, più qualche gioco, ma non lo conto. A Sony, se va bene li paga a 120 giorni (quattro mesi). Ci guadagna in valuta un due-tre percento (non ha i nostri tassi Esselunga...). Vi sembrerebbe credibile che perdano, per farsi un po' di pubblicità, 250 mila euro (o come preferisco dire io euri)? Ma non scherziamo. L'anno presa a 100, o anche a 90, e la rivendono a 99. Altrimenti avrebbero venduto 1000 pezzi! Nessuno fa beneficenza al consumatore. I cosiddetti sottocosto, fatti con attenzione, servono per attirare clienti. Ne bastano pochi pezzi. E di solito si concordano con le aziende perchè, proprio per evitare di massacrare il mercato e per avere prezzi più vantaggiosi di acquisto, si stampano dei volantini, per cui lo sconto ricevuto diventa pubblicità per l'azienda che produce.
Non siamo venuti mica giù con la piena!

PS Mi era stato chiesto di togliere il post precedente sulla vicenda. Ho risposto che togliendolo, avrei scritto un pezzo su di un giornale autorevole. Mi hanno detto che potevo lasciarlo dov'era. Chissà cosa succederà con questo...
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