La Coca Cola, la musica e il futuro
Da sempre The Coca Cola Company è l'azienda con il marketing con maggiori mezzi e con grande capacità di seguire le tendenze dei consumatori. L'ha fatto con Harry Potter tra i primi e potremmo fare esempi all'infinito. Ora si è interessata decisamente alla musica on line, creando un sito che diverrà operativo da gennaio del 2004 per lo scaricamento regolare di musica a 99 pence (una sterlina tanto per capirci). Ha stretto un accordo con OD2, che fornisce già il servizio a Tiscali, Msn, Fnac, Mtv solo per citare alcuni esempi. Ci sarà di certo una promozione: prendi una coca e vinci una canzone, come è accaduto quest'estate con il marchio Sprite anche in Italia.
Il problema che vedo è questo. Se il catalogo per molte aziende è sempre lo stesso, non si finisce con mercificare eccessivamente la musica? Mi spiego meglio: se Tiscali, Coca Cola, Mtv e via di seguito hanno la stessa offerta e probabilmente lo stesso prezzo, come faranno a prosperare e sopravvivere (visto che i margini sono irrisori)?
L'idea di alcuni non è quella di vendere le singole canzoni (Mtv è un buon esempio poco pubblicizzato di come seguire questa strategia) ma puntare sugli abbonamenti per lasciare la libertà di scaricare. In compenso, non ci sono a catalogo le ultime novità e gli album completi.
In questo momento il mercato della musica on line sta esplodendo (i lettori Mp3 portatili sono uno dei regali più richiesti dai ragazzini quest'anno e stanno registrando un tasso di crescita a tre cifre rispetto allo scorso anno) ma mi pare, come sempre accade, un po' troppo isterico.
Se vale la pena acquistare un disco completo per 10 euro / dollari (o 15 se si paga in Inghilterra e comunque conviene acquistare in dollari in questi giorni), non so fino a che punto il gioco possa andare bene alle case discografiche. Aziende come Emi, ad esempio, hanno già di fatto ceduto il controllo delle aziende che avevano creato per la duplicazione dei CD e DVD, tagliando costi, ma anche ricavi. Questa gente è sempre stata abituata ad avere guadagni facili. Quello della musica on line mi sembra, concepito come è concepito ora, un buon esempio per fare soldi facili. A discapito dei giovani artisti. Perchè basta vedere il catalogo di Od2 per rendersi conto che un giovane artista avrà, in futuro, sempre più difficoltà ad affermarsi.
E quando tutti avremo acquistato la discografia completa dei cantanti più affermati, che cosa resterà? mah...