giovedì 24 luglio 2003

Viva il PocketPC (ma pochi hanno capito cos'è)

Molti pensano che sia un'agenda elettronica. Anch'io prima leggevo la posta, guardavo internet e ci scrivevo un po' (oltre agli appunti a mano che lo rendono davvero utile). Ma ora che riesco a postare messaggi nel blog ovunque, non so se userò più il portatile... In fondo con il mio vecchio iPaq riesco a collegarmi al PC dell'ufficio e usarlo come se fossi lì, con la sua potenza di calcolo e addirittura programmando il mio motore 3D (www.giengine.com). Inoltre, con il Gprs flat si spende poco (0,50 centesimi al giorno). E poi gli ultimi modelli costano davvero poco. Il fatto che dicano che non si vendono è solo perchè non sanno venderli, nel senso che non li carozzano con una dotazione software di rilievo.
Ecco, secondo me, la lista minima ma indispensabile:
- Kilmist keyboard (per scrivere con una tastiera grande su tutto lo schermo)
- nPop per la posta elettronica (gestione di più caselle)
- Virtual Display (per avere uno schermo, illeggibile, più grande, ideale per i siti web da visitare)
- PrintPocketPC (per stampare con la porta ad infrarosso)
- AvantGo ben configurato (per uscire dall'ufficio con i siti aggiornati da leggersi con calma quando si vuole)
- Flash Player 6 per PocketPC (per vedere i siti fatti con questo software Macromedia)
- Remote Control for PocketPC della italiana Bitween per connettersi al PC in ufficio e usare la sua potenza
Il primo che farà uscire dalla fabbrica un PocketPC così configurato (anche con la connessione GPRS che stia in piedi e non da patchare mille volte e da impazzire per configurarla), aggiungendo il wireless, li venderà a tutte le aziende alla grande. Invece di dare un portatile, danno un palmare: costa meno e fa le stesse cose (se poi lo si connette al PC in ufficio in remoto è meglio del notebook). Lo dico a tutti ma non mi da retta nessuno.
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