In questo periodo mi viene spesso posta la domanda su cosa ne penso
del futuro pad di Amazon.
Premesso che settimana scorsa ho incontrato il country manager e avrei
potuto porre la domanda, mi sono fatto alcune convinzioni.
La prima è di carattere infrastrutturale: Amazon è il più grande
retailer al mondo, è la biblioteca online più conosciuta, vende giá
prodotti a marchio proprio con successo, ha un market place per le
applicazioni, è un ottimo contenitore musicale e anche video.
Con la propria capacità distributiva, dispone di un ecosistema
efficiente e completo. Sicuramente potrà spuntare prezzi di produzione
interessanti e una buona capillarità.
La seconda è di tipo tecnico: puntare sulla solidità di Android oggi
ha un senso, ne aveva meno un anno fa, il che mi fa pensare che la
scelta sia stata ponderata.
Windows e i pad, o tablet, sono molto lontani, ma non lontanissimi:
Amazon sa di avere una finestra fino all'uscita di Windows 8 e vuole
sfruttarla.
La terza considerazione è filosofica. Bezos ha detto di essere conscio
del fatto che io prodotto non potrà essere bello quanto l'iPad, ma lo
vuole economico, funzionale e possibilemente completo. Piedi per
terra, consci del competitor, dei punti di forza dell'iPad ma anche
dei punti di debolezza: differenziarsi, non emulare.
Il successo poi dipenderà da tanti fattori, spesso emotivi o di
opportunità, ma i presupposti concreti per avere un discreto successo
ci sono tutti.
Ecco, su una cosa mi sentirei di consigliare Amazon: la disponibioità
dei prodotti. Da gennaio saranno stati presentati almeni 100 pad
Android, ma sul mercato non ne sono arrivati tanti. Esserci, non solo
l'annuncio, è fondamentale. Ma di questo Amazon è una vera garanzia.