Quest'estate la connettività che avevo a disposizione mi ha permesso di latitare da questo blog ma, al tempo stesso, di rimanere informato.
Oggi inizierei a parlare dell'argomento del giorno, ossia della presunta novità Apple per la TV, probabilmente con un nome nuovo per Apple TV che non è mai piaciuto.
OK, ci sarà anche il nuovo iPod Touch, ma è sulla TV che mi interessa soffermarmi.
iTunes ha rivoluzionato il mondo della distribuzione musicale, Apple sta tentando di aprirsi una strada verso i libri elettronici ed è evidente l'interesse verso i film, ma soprattutto, le serie TV.
Tentare la scalata dei contenuti senza disporre di contenuti pare essere la chiave di Jobs, lavorando a tutto tondo.
La criticità dei contenuti digitali, ovviamente, è la pirateria, che permette di vedere un film o un telefilm praticamente in tempo reale rispetto all'uscita, con addirittura un proliferare di servizi di sottotitolazione per i contenuti non ancora presenti sul mercato locale.
Tentare di avvicinare quel business che vale svariati miliardi di dollari e comunque molto più dell'industria discografica, non è una cosa semplice.
Prima di tutto c'è la diffidenza, poi gli investimenti che tutto ciò richiede.
Il cinema sembrava aver trovato nuova linfa con il 3D, ma l'interesse degli spettatori si sta sopendo a causa di produzioni non certamente all'altezza del sovrapprezzo del biglietto.
Le TV via cavo, negli USA, sono giunte a saturazione e il noleggio sta sparendo.
Chi ha tentato la strada dell'online ha avuto successi a singhiozzo, tanto che Hulu e Netflix si trovano a rivedere costantemente il business model.
Internet nella TV, ultima frontiera dell'elettronica di consumo, non ha ancora raggiunto dati significativi e si tratta, in buona sostanza, della duplicazione di applicazioni che si trovano nei vari cellulari che abbiamo sempre con noi, quindi il valore aggiunto è limitato.
I media center non hanno mai riscosso successo e, soprattutto, interesse da parte degli utenti, nonostante oggi un computer si colleghi in modo semplice alla TV.
Apple TV, nella prima edizione, non ha ricevuto consensi da parte della critica e da parte degli utenti, quindi è ovvio che ci sia grande interesse per un annuncio che possa rilanciare un prodotto e un'idea.
Il problema principale è che sarà un prodotto destinato solo al mercato americano.
Insomma, tanto rumore per nulla?
Non credo: se la nuova strada aperta da Apple avrà le gambe, è pensabile che possano esserci cambiamenti anche presso i concorrenti, nonché la discesa in campo più ampia di Apple (difficile per l'Italia in tempi brevi).
Nell'elettronica di consumo si avverte il bisogno di nuove soluzioni: non ha senso inserire la internet TV nei riproduttori blu-Ray, aveva senso metterci un browser solido, per esempio.
E quanto la Apple TV potrà disturbare la diffusione delle console di giochi, già presenti nei salotti e già abilitate al consumo di contenuti digitali?
La vera sfida per Apple è proprio vincere nei confronti delle console, mentre Sony e Microsoft (ma anche Nintendo) dovranno vincere la sfida con i nuovi prodotti.
Insomma, l'annuncio di Apple oggi potrebbe non riguardarci, ma influenzerà il salotto dei prossimi anni.
In qualsiasi caso.