I tempi cambiano.
Anche i colossi, quello che hanno sempre registrato crescite, segnano il passo.
Parliamoci chiaro, rallentano, non sono certamente in perdita, ma
hanno annunciato risultati sotto le aspettative degli analisti.
Ricordo che qualche tempo fa ero a convegno e si parlava di come l'ICT
poteva fare da traino all'economia mondiale e come i colossi avessero
le possibilità di far "diminuire" il peso della crisi finanziaria
prima, economica poi.
Negli USA i tempi sono davvero duri, durissimi, e anche Google e
Microsoft sono coinvolte in questo processo.
Microsoft ha addirittura dichiarato 5000 esuberi, 1400 dei quali
istantanei (e quando si dice istantanei non è che funziona come da
noi, lì alle 2 del pomeriggio ti dicono che alle 5 devi aver
sgomberato tutta la tua roba!).
Fatturati in crescita sia per BigG sia per BigM, ma utili in caduta.
La crisi probabilmente è un'altra cosa, ma anche queste aziende ne
approfittano per razionalizzare i costi e concentrarsi sul core
business.
Ma se taglia Microsoft che è in utile (forte, parliamo di 4,17
miliardi di dollari!), cosa possono fare la aziende ICT nostrane che
sfiorano il pareggio a fatica ogni anno?
Bisogna porsi delle domande serie, perché la stragrande maggioranza di
aziende ICT italiane lavora con i colossi... e se tagliano loro...
C'è da fare però un'altra considerazione: mancano risorse umane ICT
nel nostro paese. Questo forse dovrebbe salvare qusta industira nel
nostro paese, insieme al fatto che le aziende, se vogliono
razionalizzare i costi, devono passare da investimenti ICT.