Tecnologia, innovazione e aziende è un tema che mi è sempre stato caro.
Implicazioni ed evoluzioni piuttosto che prodotti e soluzioni.
Parlo di filosofia? Non lo so, ogni tanto me lo chiedo.
Le aziende non adottano tecnologia informatica a sufficienza per competere con gli altri paesi, ce lo "vomitiamo" tutti quanti addosso ogni volta e cerchiamo delle cause.
Siccome da un po' ho deciso di provare a seminare, ossia di tentare di spiegare cosa potrebbe accadere nei prossima anni, diciamo da qui a tre, sto esplorando molte strade.
Una di queste passa da Google, che ha deciso di investire nella formazione scolastica.
Ma molte altre passano da player più o meno riconosciuti, più o meno grandi, più o meno credibili (ma Google nel 98 era credibile o si puntava su Altavista, tanto per fare un nome?).
Ieri ero in Veneto a un pranzo con un centinaio di persone. Molte di queste non hanno tutt'ora nemmeno l'idea di cosa significhino tecnologia e internet.
Eppure ho fatto un esempio di mashup: i dati di produzione dell'azienda A, il magazzino della ditta B, il deposito C e il punto vendita.
Ho spiegato che fino a ieri sera si doveva chiamare un tecnico, metterlo seduto al tavolo con i tecnici delle varie aziende e che poi, forse e tra qualche mese, avremmo avuto una soluzione comune, magari non efficiente.
Oggi, con software stile PopFly (tanto per fare un nome, ma molti stanno realizzando prodotti simili), questo genere di attività si fanno in minuti purché i dati siano leggibili nei rispettivi server, compresa la protezione.
Un vantaggio in termini di operazioni aziendali, non di processi sia ben chiaro, che velocizza le attività e che permette alle azienda di tenere sotto controllo alcuni aspetti che, in passato, non erano visibili, non solo a tutti, ma nemmeno a pochi.
Il modo di lavorare cambia, ma soprattutto sta cambiando radicalmente l'approccio di chi offre servizi IT alle imprese: non solo manutenzione, non solo creazione di soluzioni, ma a tutti gli effetti consulente e partner nelle attività quotidiane.
Chi riesce a cogliere in anticipo questo cambiamento in atto sarà in grado di crescere e di avere davanti ancora anni interessanti.
Il titolo del post riguardava l'istruzione. Ebbene, proprio dalle scuole e dalle Università si può pensare di inserire nel mondo del lavoro persone non dico specializzate, ma almeno preparate per aiutare le aziende in questa fase.
Manca personale da sempre in questo segmento. Ma solo sperimentando si può crescere, visto che non esistono ancora soluzioni affermate.
E tutte le strade sono percorribili per fare esperienza.
Non so se siamo di fronte a una nuova primavera dell'informatica, ma di certo i mashup faranno molto bene al sistema.
Da una parte semplificazione, dall'altra chi ha le competenze e le tecnologie si può concentrare su ciò che sa fare meglio.
Il fatto che tutto sia sulla nuvola, ossia sia da qualche parte in internet o sia su determinati server non fa differenza: sono tutti reperibili.
Ed è sulla reperibilità delle informazioni che si gioca la sfida: le trovi, le rielabori e le usi per uno scopo di business.