Uno studio dell'Economist (Business Unit) dice che l'Italia è al 25 posto su 66 paesi presi in esame.
Andiamo male, ma è mi inquieta un aspetto: i punto presi in considerazione.
Ampia disponibilità di personale qualificato, ambiente culturale votato all'innovazione, infrastruttura tecnologica avanzata, norme per la tutela dei diritti sulla proprietà intellettuale, economia aperta e competitiva e una leadership governativa.
Dove falliamo?
Ma abbiamo bisogno che si sviluppi l'ICT o che l'ICT si dimostri come uno strumento adeguato per supportare lo sviluppo delle imprese?
Questa è una mia vecchia battaglia, ma credo che la storia dell'informatica, seppur breve, sia lì sotto gli occhi di tutti: l'innovazione dell'ICT aiuta i mercati. Ma se manca la vera innovazione o c'è una presunta innovazione si ristagna.
Esistono problemi strutturali e infrastrutturali, ma il nocciolo è lì: non sono i commerciali delle aziende IT a far migliorare l'andamento delle altre imprese.
Anche questo è un dato di fatto.