Premesso che sono molto impreparato a commentare la notizia dell'appello Microsoft, mi infastidisce molto una cosa (prendo da Repubblica): La corporation, ha precisato il numero tre di Microsoft, Brad Smith, studierà "attentamente" la sentenza del tribunale di prima istanza e assicura che prenderà "misure supplementari" per rispettare le decisioni comunitarie del marzo 2004.
Non sono, poi, capace di dire se questa sentenza cambi le regole della proprietà intellettuale oppure no. Di fatto, cancellando il punto in cui una commissione aveva il diritto di vedere il codice, mi pare che non si entri nel merito. Ma non sono un legale e non ho informazioni più precise, e per il momento preferisco davvero non averle (credo per un lungo periodo).
Mi spiacerebbe solo una cosa: che la "bravura" si possa ritenere una colpa. Oggi tocca a Microsoft, ma domani potrebbe toccare ad altri.