giovedì 5 agosto 2004

La musica mp3 fa marketing

Lascio in sospeso il discorso videogiochi, ma ci tornerò presto, per infilarmi nella musica.
Sebbene la Urbani metta fuori legge i file Mp3 da scaricare, questo formato è più che mai sulla cresta dell'onda.
Partiamo dall'elettronica di consumo. Non c'è riproduttore di cd serio che non permetta di suonare i file mp3, gestire anche le cartelle e le raccolte personalizzate (non saprei tradurre meglio playlist). Moltissimi lettori di DVD leggono anche cd rom con file mp3, per cui possiamo tranquillamente dire che la musica è entrata nella televisione! A parte le battute, se entriamo in uno qualsiasi dei negozi di elettronica troviamo decine di prodotti in grado di far girare musica mp3. E non prendo in considerazione l'enorme quantità di riproduttori mp3 che svolgono solo quel lavoro.
Poi andiamo a vedere l'automobile. Ormai un'autoradio con lettore cd su tre ha un riproduttore di file Mp3 da cd rom! Se guardiamo i caricatori di cd, quelli che si mettono nel bagagliaio., superiamo la soglia dell'uno su due in vendita.
Poi andiamo a vedere il commercio elettronico. I successi di iPod dimostrano che la musica digitale funziona, con oltre un centinaio di milioni di brani scaricati. E la musica on line è conveniente: costa meno del cd e si possono acquistare anche solo alcuni brani, andando a risparmiare ulteriormente.
Ci sono aziende che stanno percependo questo modo di proporre la musica, e andando ad aggredire il mercato dei giovani, non possono non valutare il formato mp3 come veicolo di marketing.
L'esempio più importante è rappresentato da Pepsi, che negli Usa ha messo in vendita un milione di brani attraverso un concorso. Ebbene, a detta dell'azienda, nessun concorso aveva mai avuto punte così elevate di ritorno sia in termini di immagine che in termini di prodotti venduti. Perché la musica può fare marketing è piuttosto evidente: facile, per moltissimi, interessante e coinvolgente.
Sono innumerevoli i casi in cui un'azienda fa comarketing con qualche cantante, offrendo il cd in concorso o in regalo (pensiamo alle Pringles in questi giorni in promozione anche in TV). In pochi invece stanno comprendendo che il mercato è già maturo per l'Mp3. In fondo le aziende che potrebbero fornire il servizio non mancano, da Buongiorno Vitaminic a Messaggerie Digitali. Eppure nessuna azienda si fa avanti. In questi giorni in montagna ascolto parecchia musica, cosa che non riesco a fare durante l'anno (non ho acquistato nessun disco nuovo, tenendo fede al mio sciopero). Ho convertito i dischi in mp3 e in wma (da windows media player viene automatica la conversione per il palmare!) e me li ascolto un po ovunque. Anche il cellulare ha un riproduttore Mp3, per cui, in caso di passeggiata breve, si risparmia un oggetto da portarsi dietro.
Ma non è di me o su di me che volevo parlare. I ragazzi utilizzano ormai questi prodotti e questi formati normalemente, come quelli della mia generazione usava le cassette e il walkman. Ieri mattina, in dieci minuti, ho visto riproduttori tra chi correva e chi passeggiava, contandone ben 12 e 19 se si considerano i lettori di cd che potrebbero essere lettori mp3. Di gente con il walkman a cassette ne ho visti 4. Sono cifre, che anche se non certamente inappuntabili, che mi hanno spinto a scrivere questo post.
Non dico che un'azienda che fa mozzarelle possa sfruttare gli mp3 come veicolo promozionale, ma penso davvero a tantissime aziende di prodotti di largo consumo, per non parlare di merendine e bibite, che potrebbero incontrare il proprio pubblico con un gadget interessante.
E valutiamone i ritorni e i vantaggi. Si tratterebbe di comarketing: Pepsi ha pagato Apple per il milione di brani, ma Apple aveva bisogno di una massa critica e per farsio conoscere, per cui ha strappato prezzi irrisori. In Italia i produttori musicali vendono l'anima al diavolo per poter piazzare la propria canzone negli spot di un operatore mobile (lasciamo stare "fin che la barca va'…"). Perché sono soldi sicuri, non molti, ma un veicolo di promozione del disco incredibile.
Mi sono posto una domanda: ma possibile che non ci abbia pensato ancora nessuno? Gli operatori sono così scarsi? Ma chi c'è al marketing in queste aziende? Il discorso è lungo, ma credo di avere già la risposta.
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