Non ci sono storie.
O il tuo sito sta su un server non europeo, o utilizzando Google Analytics, ma anche un qualsiasi servizio di retargeting anche Facebook o Twitter e non solo di Google si dovrà fare la dichiarazione al Garante della Privacy e pagare 150 euro.
Mettiamoci quindi nelle condizioni di un blogger che ha creato il proprio sito su Altervista,org, tanto per fare un esempio di un servizio famoso, ma a quel punto vale per tutti.
Inserendo la tracciabilità di Google Analytics, universalmente riconosciuto come servizio standard per fare delle valutazioni degli utenti, sia qualitative, sia quantitative, dovrà fare la dichiarazione e pagare.
Il motivo? E' semplice: anche rendendo anonimo l'IP dell'utente (anche se nella realtà avviene solo in parte), il servizio cede a terze parti i dati raccolti oppure li incrocia con altri servizi di Google, quindi si deve fornire dichiarazione.
Matteo Flora lo spiega bene qui.
In realtà, si attendono precisazioni da parte del Garante in questo senso, perché un utente che responsabilità può avere se il servizio è gestito da altri e, come se non bastasse, nessuno ha la minima idea del suo funzionamento perché coperto dal segreto industriale.
Ha senso?
Ovviamente no, ma la discussione proseguirà a lungo.
Nel frattempo, il garante ha detto che le multe non partiranno immediatamente.