mercoledì 16 marzo 2011

Il QR Code è morto?

Ieri tre telefonate di redazioni che mi chiedono se il QR Code è morto, visto che ci sono esempi in cui una persona fotografa una pubblicità, la invia e riceve una mail con tutte le informazioni che vuole.
Premesso che non sono affatto un fan del QR Code, quel bruttissimo quadrato bianco "pixellato" di nero che, una volta inquadrato da un applicativo su cellulare, manda immediatamente l'utente a navigare su una pagina web di informazioni (ma non succede sempre, mica tutti sanno cos'è una landing page!), direi che non è morto per niente.
Il sistema, se l'utente ha un piano tariffario che consente la navigazione via cellulare o semplicemente con il wi-fi, è pratico e veloce, ma soprattutto funziona immediatamente.
Un sistema che preveda la scansione e quindi il riconoscimento di una pubblicità non è la stessa cosa: devo inviare l'immagine a un database che mi identifica, interpreta e mi risponde. Tempi lunghi, cessione di informazioni personali, scomodità nel passare alla consultazione della mail.
Unico vantaggio: le informazioni sono disponibili e ricordabili, visibili anche sui computer.
Ma è proprio l'unico.
Il QR Code è antipatico e antiestetico, ma certamente efficace.
Panorama, invece, usa i codici Microsoft: meno standard, quindi ancor più antipatici come VHS e Betamax. Ma pur sempre efficaci.
 
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