Univideo ha presentato un rapporto sull'industria audiovideo quanto mai confuso.
Leggetelo pure con calma, non è certo una lettura piacevole.
Parte con una premessa: il settore risente della crisi finanziaria, che collocano a partire da agosto 2007 (e già, i subprime hannop inciso sui botteghini del cinema e sul noleggio).
La vera confusione arriva poi con il noleggio, in calo vistoso, anche a causa dell'incapacità di contrastare la pirateria.
Non viene magari in mente che c'è anche una proliferazione di canali tv tematici a pagamento e non, l'offerta delle TV su IP (Alice e Fastweb)?
Poi c'è il problema, non trascurabile, della finestra "di buio" che esiste tra la fuoriusicta dalla sale cinematografiche e l'arrivo del DVD. In quella fase non è possibile vedere un film in nessun modo, salvo cercandolo nei canali illegali. Non si chiedono se questo non favorisca la pirateria?
E cosa fanno per contrastare la pirateria?
Un rapporto così dettagliato, lascia questa sezione sguarnita, salvo lamentarsi della crisi economica che non favorisce investimenti...
Si chiede l'intervento delle forze di polizia. Ma le pagano loro o i consumatori?
Un dato però c'è: i DVD hanno superato, nel 2008, il numero di videoregistratori.
Sarebbe stato bello leggere quanti di questi DVD possono riprodurre DivX.
E' un problema di coerenza.
E poi, siccome attingono ai dati GfK, celebrano la vendita delle TV LCD a grande superficie: questo quanto ha inciso nella spesa delle famiglie intorno all'intrattenimento?
Anche qui, nessun commento.
Sarà la pirateria o la crisi economica?
D'accordo essere di parte, ma se l'ABI presentasse un rapporto simile ci sarebbe una sommossa, guidata da Banca d'Italia e poi sui giornali.
Invece nulla.
Anzi, ovviamente escono sui giornali articoli che riprendono il rapporto acriticamente.
Va bene così!