Blog di Gigi Beltrame, giornalista tecnologo e opinionista su carta, online, radio e TV. Ha diretto .ICT & tech solutions - Il Sole 24 Ore, Guida Computer, PC Game Parade, Tech and The City, Netcafé e TopTech TV, MagoTech, BusinessCommunity.it. Ora in sui social e in TV con Late Tech Show.
Un blog per parlare di cultura digitale, prodotti, servizi e molto, molto di più.
La cosa divertente non è che Microsoft lanci un antivirus, ma la risposta dei concorrenti. Infatti, la dichiarazione di Symantec è "non basta per fronteggiare gli attacchi". Conosco molte persone che non hanno montato un antivirus sul PC, non visitano siti strani, non scaricano software. E non sono sotto attacca pur restando connessi in rete tutto il giorno. Non è una risposta, ovviamente, ma è un elemento su cui riflettere.
Quelli di Google sono dei geni! Il problema è che non si capiscono tra di loro! Infatti, il servizio SideWiki appena lanciato permette di poter commentare praticamente ogni pagina web e fare in modo che i visitatori possano ritrovarsi i commenti. A patto che utilizzino la Google Toolbar. Peccato che la Google Tool bar sia disponibile per Internet Explorer e Firefox, non per il browser di casa Google, Chrome, e quindi gli utenti dei servizi Google sono penalizzati e non possono accedere a SideWiki. Geniale!
Siccome in questi giorni sono stato impegnato, non ho potuto scrivere molto sul blog e quindi avrei qualche appunto da segnalare. Il primo: Steve Ballmer sarà in Italia dopo il lancio di Windows Mobile ma prima di Windows 7. L'azienda, quindi, crede ciecamente nel successo del nuovo sistema operativo e rilancia la sfida sui cellulari e market place con molto vigore. Hanno probabilmente qualche argomento valido da spendere e molti prodotti interessanti, ma il mercato va in altre direzioni. Parlando di mobile, per esempio, è difficile pensare di scalzare il BlackBerry come terminale di posta, non tanto nell'uso pratico, quanto nell'immaginario collettivo. I giornalisti del Corriere, per esempio, vedranno tagli e un BlackBerry! Vodafone ha lanciato la sua nuova strategia, 360. A parte il fatto che per il momento mi sembra più che altro uno svecchiamento del portale mobile, ormai vetusto, mi pare poco chiaro il modello di business per cui un costruttore di applicazioni, che può ottenere il billing anche dei contenuti giornalieri da Vodafone, debvba scegliere la piattaforma di un operatore rispetto ai market palce delle piattaforme dei terminali. L'interfaccia tutta integrata, poi, dei terminali 360 non è del tutto convincente, nel senso che è un buon progetto, ma abbiamo visto che gli utenti gradiscono i widget per personalizzarsi i servizi. Quindi un passo indietro e un passo di fianco. Ma sto parlando di una strategia che vedrà i suoi frutti nel 2010, quindi c'è tutto il tempo per approfondire e capire. Torno su Microsoft: ieri sera ha presentato una strategia rivolta a chi produce siti web avanzati, aprendo il programma WebSiteSpark. In questo modo gli sviluppatori web e le web agency potranno provare le ultime tecnologie, anche grazie a importanti incentivi e molte offerte gratuite. Lotta contro Adobe, ovviamente, ma anche una opportunità di una spinta all'innovazione. Anche qui ho intenzione di tornare a parlarne.
Siccome sto affrontando il problema crisi dei giornali da un po', esplorando varie strade, mi sono imbattuto nella notizia della chiusura della nota agenzia fotografica Grazia Neri. Lascio i lettori interessati a Google per fare qualche ricerca sull'agenzia, ma è chiaro ed evidente che l'editoria versa in uno stato di crisi che coinvolge la filiera, non solo giornalisti e tipografici. Una crisi di costi, ovviamente, ma anche di contenuti. E il digitale probabilmente acuisce questi problemi proprio perché si tagliano ulteriormente i costi. Grazia Neri era una delle agenzie più importanti al mondo e ha chiuso perché gli editori pagano le foto sempre meno e le cercano quasi gratis su siti specializzati. Possiamo dire che Grazia Neri è la prima azienda a chiudere a causa dei contenuti generati dagli utenti? Togliamo gli investimenti statali, cosa resta dei quotidiani? Ma soprattutto, perché i manager, invece di cercare soluzioni, si adoperano in azioni di ingegneria finanziaria?
Sembra che Microsoft abbia realizzato il prototipo del proprio tablet.
Il progetto sembra davvero interessante.
Di fatto, però, anche telefonini come LG Chocolate 2, dotati di uno schermo 21:9, permettono lo sdoppiamento dello schermo.
Qui si sono portati un po' più avanti.
Chi segue un po' di blogger statunitensi si sarà già accorto di come negli USA ci sia una vera e propria rivolta in nome dell'informazione libera.
Anche da noi, qualche giornale si è occupato di Mister Obama e della sua proposta si sostenere con il denaro pubblico la stampa.
Un fatto nuovo per loro, abituale per noi.
Infatti, giusto per ricordarlo brevemente, i quotidiani italiani ricevono lauti finanziamenti statali per fare il proprio lavoro, senza che nessuno si scandalizzi o si preoccupi se siano spesi bene o no, se sono meritati o no, se criticano correttamente o no l'operato del governo e dell'opposizione.
Nelgi USA invece c'è una rivolta, prima di tutto perché Mister Obama si dice sia stato eletto anche grazie all'opera di convinzione svolta da alcuni blogger, ma soprattutto perché se lo stato finanzia i giornali si finisce con il mettere in pericolo la libertà d'opinione.
Un problema serio, soprattutto in una fase in cui la rete sta prendendo grande spazio e i giornali tradizionali faticano a reggersi in piedi.
Se ne discute molto, mentre noi stiamo qui a parlare di sciocchezze.
Per esempio, giusto per spiegare una grande differenza tra noi e loro, è stata l'esposizione mediatica di Mister Obama nell'ultima settimana: se il Signor Berlusconi fosse stato ospite di UnoMattina, Mattino 5, Porta a Porta, Matrix, telegiornali vari, Niente di Personali, Iceberg, Domenica 5, Quelli che il calcio e Zelig avremmo avuto un fuoco da parte dell'opposizione senza precedenti.
Là nulla, lui spiega il suo operato e le camere applaudono, pur contestando decisamente la svolta nella gestione della sanità pubbblica.
Quindi, per chiudere, è un problema di giornalismo o di civiltà?
Non voglio metterla sulla politica, ma trovo che ci siano limitazioni alla nostra libertà in rete veramente mostruose di cui non ci si occupa mai abbastanza.
Per fortuna non sono ancora mai stato censurato da facebook, ma quotidianamente mi giungono messaggi di amici che vengono cancellati dal servizio perché o troppo attivi o per il fatto che inseriscono troppo materiale, spesso prodotto da loro stessi!
Altri hanno lo stesso problema con youtube.
Per esempio, anch'io mi sono visto contestare un video, estrapolato da una presentazione di Netcafé, perché cito nel titolo Guitar Hero 5, marchio appartenente ad Activision.
In pratica, i sistemi automatici hanno individuato un uso che potrebbe essere improprio del marchio e contestano l'uso che io faccio del video.
Ma ci rendiamo conto che Google, padrona di Youtube, preferisce contestare l'uso di un video di un utente per non avere un contenzioso con una marca, o peggio, per vendergli questo genere di servizio?
Questa censura a priori, mascherata da protezione di un marchio e del diritto d'autore, può generare problemi sempre maggiori.
Ma soprattutto, vedo che questop genere di servizio viene venduto a chi è proprietario del marchio-prodotto-idea, perché anche nella musica è così, con uno spider che "ascolta" la musica.
Siamo sicuri che vogliamo che internet sia così?
E' una battaglia di civiltà?
Lascio qui il video incriminato.
Microsoft si è ricordata che nella propria "libreria" aveva un programma per i libri elettronici, quelli che sono tanto di moda in questi giorni.
I primi passi a Redmond li hanno fatti alla fine del secolo scorso, quindi in tempi non sospetti, ma il time to market era decisamente sbagliato.
Ora che il mercato si muove, si stavano dimenticando della tecnologia, ma da qualche giorno è disponibile il Microsoft Reader per dispositivi dotati di Windows Mobile 6.0 e 6.1.
In attesa di quello per i modelli 6.5 e, ovviamente, Zune.
Viste le potenzialità degli smartphone attualio e la tecnologia completa di Microsoft, rientra in gioco un competitor eccellente.
I produttori di oggetti di elettronica di consumo sono ossessionati dalle batterie e dalla loro durata. Anche tecnologie "nuove", come Vision di AMD, stressano molto questo concetto. Al tempo stesso, le pubblicità dei portatili, dei telefonini e dei lettori multimediali non altro che parlare di batterie. Ossessionati dal fatto che devono durare una giornata, due, tre. Se per i cellulari il problema è reale, non esiste che un PC mi debba durare 8 ore. Perché è praticamente impossibile che io stia 8 ore in un posto con il computer costantemente acceso senza possibilità di accesso alla presa della corrente, stiamo parlando di percentuali di utenti minime. Eppure tutti si sono concentrati su batterie più potenti. Invece, le persone avrebbero bisogno di batterie che si ricaricano più velocemente, che in pochi minuti raggiungano almeno il 50% della carica. Una strada intrapresa da qualcuno, ma si tratta di poche aziende e sulla fascia alta dei notebook. Poi molto si sta facendo sullo standard USB per la ricarica dei cellulari, per esempio, quando ormai la ricarica di batterie Wireless, senza una connessione diretta ad un filo, è realtà. I rasoi elettrici utilizzano questa tecnologia da anni. Perché non si diffonde? Ora Dell sembra annunciare un modello. Ma qui la strada da percorrere è veramente tanta, e la corsa alla potenza di calcolo dei cellulari forse non favorirà questo genere di scelte. Ma il vantaggio, per gli utenti, è innegabile. Mancano però, ed è giusto dirlo, ricerche credibili sull'inquinamento, non solo delle batterie, ma anche delle onde generate per la ricarica wireless. Questo mi suggerisce che "l'industria" non è molto interessata a queste tecnologie.
Facebook ha raggiunto 300 milioni di utenti. Un numero mostruoso. Annuncia la chat vocale, anche per le applicazioni e una versione Lite, senza troppi fronzoli. Facebook ha dei problemi di connessione, spesso le pagine sono lente e i servizi inaccettabili. La chat, su tutti, è veramente imbarazzante se confrontata con i concorrenti. Ma FB cresce, e cresce in modo veramente mostruoso, cancellando servizi e competitor. Sarà qui per restarci, non è facile dirlo. In Italia, gli utenti attivi sono quasi 11 milioni e mezzo. Bisogna iniziare a tenerne conto molto seriamente, anche perché un utente su 3 in rete, passa da FB.
L'idea che i computer obsoleti dello Stato, quelli dell'Agenzia delle Entrate, possa andare anche a cittadini, scuole o associazioni mi pare veramente una gran bella iniziativa.
Una donazione gratuita che permetterebbe di abbattare un minimo di digital divide. Qui il link all'iniziativa.
Mi piacerebbe che fossero subissati di domande, non per altro, per affermare che è stata un'idea apprezzata.
I primi spot di Windows 7 negli USA ammiccano alle recensioni dei media, soprattutto web.
Capita raramente, ma qualche volta capita.
Ovviamente non manca la polemica online: avranno comprato le dichiarazioni?
Univideo ha presentato un rapporto sull'industria audiovideo quanto mai confuso.
Leggetelo pure con calma, non è certo una lettura piacevole.
Parte con una premessa: il settore risente della crisi finanziaria, che collocano a partire da agosto 2007 (e già, i subprime hannop inciso sui botteghini del cinema e sul noleggio).
La vera confusione arriva poi con il noleggio, in calo vistoso, anche a causa dell'incapacità di contrastare la pirateria.
Non viene magari in mente che c'è anche una proliferazione di canali tv tematici a pagamento e non, l'offerta delle TV su IP (Alice e Fastweb)?
Poi c'è il problema, non trascurabile, della finestra "di buio" che esiste tra la fuoriusicta dalla sale cinematografiche e l'arrivo del DVD. In quella fase non è possibile vedere un film in nessun modo, salvo cercandolo nei canali illegali. Non si chiedono se questo non favorisca la pirateria?
E cosa fanno per contrastare la pirateria?
Un rapporto così dettagliato, lascia questa sezione sguarnita, salvo lamentarsi della crisi economica che non favorisce investimenti...
Si chiede l'intervento delle forze di polizia. Ma le pagano loro o i consumatori?
Un dato però c'è: i DVD hanno superato, nel 2008, il numero di videoregistratori.
Sarebbe stato bello leggere quanti di questi DVD possono riprodurre DivX.
E' un problema di coerenza.
E poi, siccome attingono ai dati GfK, celebrano la vendita delle TV LCD a grande superficie: questo quanto ha inciso nella spesa delle famiglie intorno all'intrattenimento?
Anche qui, nessun commento.
Sarà la pirateria o la crisi economica?
D'accordo essere di parte, ma se l'ABI presentasse un rapporto simile ci sarebbe una sommossa, guidata da Banca d'Italia e poi sui giornali.
Invece nulla.
Anzi, ovviamente escono sui giornali articoli che riprendono il rapporto acriticamente.
Va bene così!
Non ho parole.
Apple ha appena approvato l'emulatore del Commodore 64 come applicazione ufficiale.
A questo punto si apre una gara per l'emulatore di turno e quindi chissà dove andremo a finire.
Vi lascio un video, che mostra le funzionalità.
Il primo flagship store di Microsoft sarà a Parigi. Sarà in buona sostanza un bar. Il buon Albergati aveva in teoria aperto la strada lo scorso anno a Milano alla casa del pane... location discutibile. Come spesso accade, l'Italia dove c'è immagine è all'avanguardia.
L'ultima fatica Hasbro sarà sul web domani, 9 settembre (09/09/09) ed è una versione di Monopoly online basata sulle mappe di Google. Una forma di intrattenimento vecchia (e chi gioca più a Monopoli!) dentro una tecnologia nuova. Esperimento interessante, vedremo quanto questo gioco si società, social game, sarà capace di abbracciare il social web.
Ogni tanto mi tocca citarmi. Tempo fa, in un convegno, parlavo di come la pubblicità all'interno dei Social Media sia in grave difficoltà, tanto da mettere in seria discussione il modello di business di molti servizi. Quando l'ho detto, mi davano del solito catastrofista, del pessimista, di quello che non sa le cose. Portavo argomentazioni, ovviamente, ma sembravano non bastare a contrastare gli entusiasti. A questo punto riporto i dati ufficiali di una campagna Citroen avvenuta su Youtube, che non solo ha avuto lo spazio sponsor in prima pagina, ma è una pubblicità a puntate. YouTube ha il canale dell campagna e i dati di visualizzazione sono lì (probabilmente ora sto dando qualche visualizzazione in più, ma non credo). Episodio 1: 9202 visualizzazioni Episodio 2: 6180 visualizzazioni Episodio 3: 1774 visualizzazioni Episodio 4: 396 visualizzazioni Il teaser, per correttezza, 22794 visualizzazioni. Sto parlando di una pubblicità con budget e promozione, con un marchio forte e con testimonial, se avessi preso una campagna qualsiasi avrei potuto essere accusato di essere in malafede. Eppure da questi dati si evince che c'è qualcuno che clicca all'interno dei social media, ma che il numero è troppo basso. Qui il link alla campagna.
Gmail ieri sera è stata inattiva attraverso il web, mentre funzionava regolarmente via Pop e Imap. A questo punto il servizio prezioso di Google inizia davvero a scricchiolare, i malfunzionamenti iniziano ad avere una cadenza allarmante, soprattutto se si vuole trasformare questo prodotto in un qualche cosa appetibile alle aziende e farselo pagare. Google, inoltre, rivende i servizi di posta a terze parti, anche italiane, che sfruttando la connessione via protocollo e non via browser web, hanno potuto erogasre il servizio, ma è chiaro che il sistema ha dei problemi ed è il caso che Google ponga rimedio. Rispetto al passato, la comunicazione è stata almeno (quasi) tempestiva. Ma è un problema.
Uno sviluppatore asserisce sul proprio sito che vende infinitamente meno applicazioni per Android rispetto a quelle per iPhone. Il fatto strano è che la cosa faccia notizia. A questo signore non vengono in mente un paio di cosine, tipo la qualità del prodotto proposto e il numero di utenti disponibili all'acquisto (lascio stare il numero di possibili acquirenti, ossia il "parco installato").
Avendo trascorso una parte delle vacanze oltralpe, ho avuto modo di seguire la vicenda dei prodotti Apple esplosi a causa della batteria. I media francesi hanno dato un risalto enorme alla vicenda, sebbene il fatto in se rappresenti una percentuale insignificante e probabilmente dovuto ad un uso "improprio" da parte dell'utente. Il fatto è che la batteria si scalda parecchio, come ho già avuto modo di evidenziare qui, e Apple fornisce delle risposte davvero sbalorditive. A parte il fatto che l'azienda richieda il silenzio da parte dell'utente per fornire il prodotto sostitutivo, è evidente che qualcosa è successo, che piaccia o no. Negare l'evidenza è un qualche cosa che infastidisce. Come infastidisce gli utenti il fatto che, con un iPhone rotto, indipendentemente dal problema, l'utente deve versare 311 euro per avere un iPhone ricondizionato. In pratica se lo ripaga! Se al posto di Apple ci fosse stata qualsiasi altra azienda credo che ne avremmo viste delle belle. E comunque Apple deve ancora tanto imparare, sebbene ormai sia sul mercato mobile da parecchio.