I netbook sono stati il prodotto del 2008, senza ombra di dubbio, e in questo primo trimestre del 2009 hanno fatto ancora discutere, e anche tanto.
In primo luogo si è registrata la rivincita di Windows rispetto a Linux, tanto che un buyer di una catena di elettronica di consumo mi diceva che i computer che montano Linux non si vendono praticamente più da mesi. Lo diceva a settembre, in tempi non sospetti, visto che ora escono indagini e dichiarazioni da parte dei vendor e di Microsoft stessa.
Devo ammettere che a me la distribuzione Xandros non mi ha mai convinto, mentre ubuntu molto di più, ma è chiaro che gli utenti, abituati ad un certo modo di lavorare, si indirizzassero verso Windows Xp che ha il vantaggio di avere licenze a buon mercato ed è in pratica uno standard affermato.
Quando è arrivato Presto, una nuova distribuzione Linux che si vanta di fare un boot in 8 secondi e lo shutdown in 2, i vendor hanno guardato con sospetto. Oggi Presto sta diventando una realtà e probabilmente darà del filo da torcere a Windows.
Passo ora a "seven", il prossimo Windows. Non credo francamente che trovi terreno fertile nei netbook, se non in quelli che stanno uscendo con dimensioni dello schermo più generose.
Il motivo è semplice: XP fa il suo dovere, perché scegliere qualcosa che costa di più e che, in fin dei conti, svolge lo stesso compito?
O alla Microsoft saranno bravi a spiegare il vantaggio di Windows 7, oppure sonodestinati a fare tanta, ma tanta fatica in un segmento che è quello della prima informatizzazione.
Le scuole e gli uffici, poi, saranno i punti di resistenza maggiore per seven e una pubblicità enorme e silenziosa per XP.
Ci mettiamo poi una componente invidia non trascurabile, perché oggi molti odiano Vista a prescindere...