mercoledì 29 ottobre 2008

Ancora su Microsoft

Ieri mi avete bacchettato su OpenID, che ho definito come il sistema di Google tratto in inganno dal fatto che BigG se n'è "appropriata" adottandolo e soprattutto, adottando il creatore in azienda.
A parte questo errore, mi preme sottolineare il fatto che Azure e Windows 7 sono passati molto in sordina sui media, non solo italiani.
In fondo stiamo parlando del primo sistema operativo pensato per la rete e per le applicazioni in rete, legato a sistemi di sviluppo efficienti, e della nuova generazione del sistema operativo più utilizzato (con una quota imbarazzante) dei computer.
Argomenti che non interessano a nessuno?
Non credo proprio.
Parto dal primo. Microsoft si getta nella mischia dei data center con i muscoli dei propri applicativi (SQL; EXCHANGE,...). Ma soprattutto con sistemi per creare applicazioni per la nuvola, come si dice oggi, che permettono di velocizzare la realizzazione della soluzione finale.
Chi programma in PH e in Python, linguaggio adottato da Google per Google Apps, sa benissimo il tempo che perde dietro al debugging di codice che non solo è complicato, ma non permette di di visualizzare le operazioni passo passo se non attraverso l'uso dell'"echo" delle variabili a video.
Microsoft è ben conscia di questo vantaggio e certamente investirà molto nei data center confidando sul fatto che un'applicazione scritta con Visual Studio per stare su un server o su dei client sia facilmente trasportabile sulla rete.
Azure supporta C#, come linguaggio, ma mastica tranquillamente il C e VisualBasic.
Essendo un sistema aperto, immagino che a brevissimo escano versioni per PHP e altri linguaggi.
Quindi Azure è un prodotto pensato per le applicazioni della rete che nasce dal basso, dalla necessità degli sviluppatori, indipendentemente dalla dimensione, di creare applicazioni che girino sempre (24 su 7) e che possano anche sopportare un sovraccarico.
Ne vedremo delle belle, soprattutto con il modello di business che, tra le opzioni, prevederà la pubblicità come sistema di pagamento.
Windows 7 non portava niente di nuovo, lo si sa da tempo.
Ma è un Vista molto più efficiente e semplice, molto più rapido e furbo.
Sebbene lontano da una parvenza di sistema operativo stabile e definito, ha un'interfaccia grafica più semplice e si connette in rete, domestica e a internet, in modo migliore.
Fronzoli, si dirà, ma non troppo, nel senso che quello che si richiede ad un computer, indipendentemente dal sistema operativo, è di funzionare, essere veloce e intuitivo.
"Seven" ha fatto grandi passi in avanti sotto questi aspetti, ma immagino come se la stiano ridendo a Redmond del fatto che qualcuno su internet sta già osannando il nuovo sistema, che in realtà è quella che consideravano una ciofeca come Vista con qualche variazione sul tema.
Non fraintendetemi, qualche novità c'è, per utenti internet soprattutto.
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