Ieri mi avete bacchettato su OpenID, che ho definito come il sistema di Google tratto in inganno dal fatto che BigG se n'è "appropriata" adottandolo e soprattutto, adottando il creatore in azienda.
A parte questo errore, mi preme sottolineare il fatto che Azure e Windows 7 sono passati molto in sordina sui media, non solo italiani.
In fondo stiamo parlando del primo sistema operativo pensato per la rete e per le applicazioni in rete, legato a sistemi di sviluppo efficienti, e della nuova generazione del sistema operativo più utilizzato (con una quota imbarazzante) dei computer.
Argomenti che non interessano a nessuno?
Non credo proprio.
Parto dal primo. Microsoft si getta nella mischia dei data center con i muscoli dei propri applicativi (SQL; EXCHANGE,...). Ma soprattutto con sistemi per creare applicazioni per la nuvola, come si dice oggi, che permettono di velocizzare la realizzazione della soluzione finale.
Chi programma in PH e in Python, linguaggio adottato da Google per Google Apps, sa benissimo il tempo che perde dietro al debugging di codice che non solo è complicato, ma non permette di di visualizzare le operazioni passo passo se non attraverso l'uso dell'"echo" delle variabili a video.
Microsoft è ben conscia di questo vantaggio e certamente investirà molto nei data center confidando sul fatto che un'applicazione scritta con Visual Studio per stare su un server o su dei client sia facilmente trasportabile sulla rete.
Azure supporta C#, come linguaggio, ma mastica tranquillamente il C e VisualBasic.
Essendo un sistema aperto, immagino che a brevissimo escano versioni per PHP e altri linguaggi.
Quindi Azure è un prodotto pensato per le applicazioni della rete che nasce dal basso, dalla necessità degli sviluppatori, indipendentemente dalla dimensione, di creare applicazioni che girino sempre (24 su 7) e che possano anche sopportare un sovraccarico.
Ne vedremo delle belle, soprattutto con il modello di business che, tra le opzioni, prevederà la pubblicità come sistema di pagamento.
Windows 7 non portava niente di nuovo, lo si sa da tempo.
Ma è un Vista molto più efficiente e semplice, molto più rapido e furbo.
Sebbene lontano da una parvenza di sistema operativo stabile e definito, ha un'interfaccia grafica più semplice e si connette in rete, domestica e a internet, in modo migliore.
Fronzoli, si dirà, ma non troppo, nel senso che quello che si richiede ad un computer, indipendentemente dal sistema operativo, è di funzionare, essere veloce e intuitivo.
"Seven" ha fatto grandi passi in avanti sotto questi aspetti, ma immagino come se la stiano ridendo a Redmond del fatto che qualcuno su internet sta già osannando il nuovo sistema, che in realtà è quella che consideravano una ciofeca come Vista con qualche variazione sul tema.
Non fraintendetemi, qualche novità c'è, per utenti internet soprattutto.