Ieri sono andato alla presentazione del JumPC di Olidata. Si tratta di un PC pensato per i bambini, ad un prezzo di 299 eruo e con un'interfaccia per Windows semplificata (Magic Desktop, scaricabile a partire da 40 euro per qualsiasi PC, anche dal sito di Alice).
Non ho intenzione di parlare del prodotto, ma di come esista un mercato di PC a basso costo e a prestazioni modeste, in piena controtendenza al fatto che Intel e Amd presentano processori di potenza inaudita.
299 del JumPC o 399 dell'Asus Eee PC 900 contrastano anche con il prezzo sul web del Dell Inspiron (da 479 in su) che non è un surrogato di PC, ma un notebook sufficientemente potente per farci qualsiasi cosa, dal lavorarci a divertirsi e guardare un film (2 Giga di ram e 160 di hard disk) e delle offerte delle varie catene.
Ma 299 e 399 sono prezzi imposti dal produttore. Una novità per i computer, abituati come siamo agli sconti e ai sottocosto.
299 o 399 garantiscono un buon margine a Olidata e Asus, un margine in percentuale sul costo dei PC di gran lunga superiore ad altri, e se c'è margine per i produttori, c'è margine per i distributori e quindi per i rivenditori al dettaglio.
Per questo motivo, si punta al prezzo imposto, per non avere offerte che creano turbativa.
Il PC, quindi, sta assomigliando ad altri generi di prodotti, pensiamo particolarmente al food, e ricordiamo che da tempo questa politica è adottata da altre aziende che operano nell'elettronica di consumo, telefonini in testa, nonchè da Apple, ma da parte di quest'ultima puntando a margini più che generosi.
Una tendenza che probabilmente finirà con il cambiare le regole del mercato, ma che testimonia, se ce ne fosse stato il bisogno, che il PC sta diventando, a tutti gli effetti, una commodity.