lunedì 29 luglio 2024

Sicurezza e AI, ma anche...

Ultima puntata prima della pausa di agosto (ma magari ci saranno delle puntate estemporanee) di #Techy, vi invito sempre comunque a farmi sapere i vostri pensieri con il solito sistema del messaggio sotto.

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La sicurezza prima di tutto

Dopo la settimana della fragilità del cloud, abbiamo un altro esempio di come dobbiamo stare all’erta per quanto riguarda il digitale e come si evolveranno le frodi.

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La Ferrari è stata recentemente oggetto di un sofisticato tentativo di frode che ha messo in luce i rischi crescenti delle nuove tecnologie nel mondo aziendale. Utilizzando avanzati software di intelligenza artificiale e tecniche di deepfake, i truffatori sono riusciti a replicare con incredibile precisione la voce di Benedetto Vigna, Amministratore Delegato dell'azienda di Maranello.

Il tentativo di frode ha coinvolto una serie di messaggi e una telefonata diretti a un alto dirigente Ferrari, con il falso Vigna che richiedeva assistenza per un'importante acquisizione, insistendo sulla necessità di massima riservatezza. La sofisticazione dell'attacco è evidente nella capacità dei truffatori di simulare la voce del CEO in modo così convincente da rendere quasi impossibile distinguerla dall'originale.

E’ un caso evidente di vulnerabilità delle grandi aziende di fronte alle crescenti minacce informatiche basate sull'AI. Non è un caso isolato: recentemente, una multinazionale finanziaria è stata vittima di una truffa simile, perdendo l'equivalente di 200 milioni di dollari di Hong Kong in una videoconferenza con falsi dirigenti creati dall'IA.

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Una settimana spettacolare per l’AI

L'intelligenza artificiale continua a dominare lo scenario tecnologico globale, con sviluppi significativi che arrivano con una sequenza incredibile! Giganti tech come Google, OpenAI e Meta sembrano partecipare ad una corsa che nemmeno alle olimpiadi si poteva vedere, ciascuno con le proprie strategie e progressi che si rincorrono costantemente, una battaglia all’ultimo annuncio.

OpenAI, nonostante le sfide finanziarie (a Wall Street c’è chi inizia a scommettere che a fine anno salta il banco, ma altri pensano che ci sarà un nuovo rifinanziamento) e le critiche, nonché le cause, mantiene una posizione di primo piano con il lancio di nuovi modelli come GPT-4o mini e l’atteso SearchGPT che potrebbe essere un game changer.

OpenAI, supportata dalla sua partnership con Microsoft, si sta preparando a lanciare un prodotto di ricerca basato sull'AI mirato a sfidare il dominio di Google nel mercato dei motori di ricerca. Questo nuovo sviluppo potrebbe potenzialmente ridefinire il modo in cui gli utenti interagiscono con i motori di ricerca, sfruttando capacità AI avanzate per fornire risultati di ricerca più accurati e contestualmente rilevanti.

Nel frattempo anche Perplexity, che era l’ibrido più vicino tra AI e ricerca web, sta iniziando a testare nuovi utilizzi.

Ma OpenAI sta anche esplorando nuove frontiere con il progetto Strawberry, promettendo capacità di ragionamento avanzate che sta agitando molti concorrenti. Insomma, combatte su vari fronti.

Nel frattempo, il settore dei media sta abbracciando l'AI, come dimostrato dall'accordo tra OpenAI e RCS MediaGroup nel nostro paese. Questa mossa evidenzia un cambiamento di paradigma nell'industria dell'informazione. Ma la cosa interessante è che mentre OpenAI stringe questi accordi, ci troviamo con una serie di problemi che arrivano proprio dal mondo del giornalismo e di lotte contrattuali (vi lascio il link a X per seguire la vicenda che sta aprendo davvero la strada al futuro della professione).
Una coalizione di importanti editori ha intentato una causa contro Microsoft e OpenAI. La causa accusa questi giganti tecnologici di utilizzare articoli protetti da copyright senza permesso o pagamento per addestrare i loro modelli di AI generativa. Quindi c’è chi battaglia e chi si accorda…

Ma l’addestramento sembra essere l’argomento preferito da parte degli editori e di molti creator, vi lascio l’immagine di chiusura del TG1.

Cose se l’addestramento sia qualcosa di facilmente individuabile all’interno di un LLM di nuova generazione, come se i grandi del settore non siano già corsi al riparo… Chi può sapere se è stato utilizzato oppure no? Gli studi dei migliori avvocati del settore si stanno interrogando da oltre un anno su questo tema che finisce col creare il ragionevole dubbio. Poi c’è l’uso consentito delle informazioni sul web, ma il discorso ci porterebbe troppo lontano.

Sempre per parlare di OpenAI, questa è entrata a far parte del comitato direttivo della Coalition for Content Provenance and Authenticity (C2PA). L'organizzazione prevede di integrare i metadati standard aperti di C2PA nei suoi modelli di AI generativa. Questa mossa mira ad aumentare la trasparenza intorno ai contenuti generati dall'AI, aiutando gli utenti a distinguere tra informazioni create dall'uomo e generate dalla macchina.

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Ma l’Italia?

In Italia, il panorama dell'AI si sta muovendo, è anche stato introdotta la strategia nazionale, che per quanto lodevole, parte già in ritardo (24/26 a metà del 24 superata la dice lunga).

Il tema è prima di tutto culturale e anche questa strategia lo dimostra ampiamente: o si riesce a comprendere questo elemento o faremo comunque fatica, perché per attrarre i talenti, frase ampiamente abusata, servono più che delle risorse delle strade precise da percorrere, non possono bastare le linee guida e i procami.
Dobbiamo anche tenere conto che la popolazione italiana rimane sostanzialmente divisa tra entusiasmo e preoccupazione rispetto all’AI e vi invito a leggere il quarto rapporto sull’Intelligenza Artificiale in Italia.

Le restrizioni europee continuano a influenzare lo sviluppo e l'adozione dell'AI nel continente, creando un divario con altre regioni del mondo dove l'innovazione procede a ritmi più sostenuti. Se Meta non metterà a disposizione le sue novità (ne ho parlato settimana scorsa e come aggirarle), le difficoltà iniziano a riguardare anche altri big, nonché molta delle ricerca in settori determinanti come la salute e la chimica.

Il settore Data Science sta andando in crisi?

La Data Science sta democratizzandosi grazie a piattaforme basate su low code o no code. L'Intelligenza Artificiale sta trovando sempre più spazio con applicazioni specifiche come la comprensione dei dati e la cosa rende la preparazione degli stessi sempre più automatizzata.

La realtà è diversa.

Se nel caso del prompt engineering le macchine possono già fare molto da sole (Claude 3.5 Sonnet ne è un esempio) per i data scientist il percorso è diverso, nel senso che se l’intelligenza artificiale è basata sui dati, è evidente che non solo servono questi, ma anche coloro che li assemblano in maniera sensata.

Quindi per i prossimi anni il futuro della data science è luminoso!

Ma l’AI sui dispositivi avrà un futuro?

Mi viene rivolta questa domanda e sono sempre un po’ combattuto, nel senso che sembra che l’industria vada in quella direzione (vedi processori e sistemi), dall’altro vengono creati modelli nuovi settimanalmente ed è difficile capire quali sono le reali direzioni. In qualsiasi caso, Samsung aveva svelato la prima DRAM LPDDR5X, capace di raggiungere la velocità fino a 10.7 Gbps. Il belloche iniziano a comparire i primi esempi concreti su prototipi che dicono che è davvero possibile pensare a sistemi potenti anche a livello di dispositivo e il 2025 sarà un anno importante.

Il Covid rispunta, ma l’AI è di grande aiuto

I casi di Covid stanno aumentando, ma l’intelligenza artificiale generativa ci può dare una mano. Ricerche recenti hanno dimostrato che può rilevare efficacemente il COVID-19 nelle immagini ecografiche polmonari. Questa capacità è simile al software di riconoscimento facciale che identifica i volti in una folla, mostrando il potenziale delle diagnostiche mediche basate sull'AI per migliorare accuratezza e velocità nelle impostazioni sanitarie2.

L’AI ni video games cresce

Nel nuovo videogioco EA SPORTS College Football 25, i modelli utilizzati sono meno dettagliati rispetto a quelli di Madden NFL, ma molto più specifici rispetto ai giocatori generici delle edizioni precedenti. L'intelligenza artificiale (AI) non ha sempre creato modelli perfetti al primo tentativo; in questi casi, EA ha modificato le immagini e i dati forniti all'AI per ottenere il risultato desiderato, insegnando così all'AI cosa cercare nelle sue creazioni.
I modelli AI non solo supportano il rilascio annuale del gioco, ma migliorano anche l'efficienza nella creazione di avatar digitali per i giocatori, consentendo un'esperienza di gioco più autentica. Questo approccio stabilisce un nuovo standard di realismo nei videogiochi sportivi e apre la strada a future innovazioni in altri titoli sportivi.
Utilizzando la tecnologia AI, EA ha superato le sfide logistiche di scansione di migliaia di atleti universitari, creando un'esperienza di gioco immersiva e autentica. Con queste innovazioni, la serie si ripresenta sul mercato, evidenziando il potenziale dell'AI per migliorare i titoli futuri in vari modi.

Il trasporto semi automatico negli USA è realtà

In tante punte di Techy ho parlato del trasporto automatizzato, valido soprattutto negli USA voce le highway viaggiano spesso nel nulla totale e dove il valore aggiunto umano è davvero minimo. Vi segnalo che Atlas Energy Solutions, operante tra Texas e Nuovo Messico, ha annunciato una collaborazione con Kodiak Robotics, un’azienda specializzata in tecnologia autonoma per il trasporto su lunghe distanze. L’esperimento è già su strada con due camion.

La realtà aumentata e virtuale e i suoi utilizzi

A tutti gli scettici che settimanalmente mi scrivono, lascio un video di utilizzo della spazialità nella visione, che poi sia aumentata o virtuale non ha nessun significato, di questo video.

Ma anche di questo, che dimostra che l’ambiente portatile, in questo caso Android, sta diventando significativo. Pensatelo non per i giochi, troppo facile, ma per un uso industriale o per la formazione (e sì, anche scolastica).

La puntata del #LateTechShow

Nel #podcast di questa puntata si parla di cittadini e servizi digitali, di cloud e di fragilità, di recensioni e di come sia possibile gestire al meglio gli espropri, con Riccardo Corbucci del Comune di Roma, Giacomo Bettazzi di Trustpilot, Manlio De Benedetto di Cohesity, Alessandro Angilella di Defynd.

In alternativa su Youtube con i capitoli e su tutte le principali piattaforme social

Vita da Ufficio (dagli #SmartBreak)

Il podcast che prende spunto dagli #SmartBreak quotidiani sui miei profili social e su quelli di alcune associazioni manageriali. Lo trovate qui.

I miei libri

Vi lascio un link per i miei libri, caso mai vi venisse voglia di leggere, vi ricordo che Phyrtual è giunto alla seconda edizione, con nuove interviste.

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