venerdì 28 gennaio 2011

Facebook e la giornata della privacy dei dati

Facebook sta comprendendo che la sicurezza dei dati è fondamentale, come l'autenticazione degli utenti e quindi bloccare le varie attività di hacker.
Non lo fa semplicemente perché la pagina di Zuckerberg è stata colpita, ma perché è una necessità nei confronti degli utenti e degli inserzionisti (mi piace pensare che al centro ci siano ancora i primi e non i secondi!).
Oggi è il giorno della privacy dei dati sul web e Facebook ha dedicato un ampio post per spiegare cosa stanno facendo, a partire dall'autenticazione https della connessione, quindi con sistema di riconoscimento sicuro, fino ad arrivare alla social autentication.
Il link al post lo trovate qui, con tutti i dettagli.
C'è anche un video che spiega la strategia.
Perché è vero che le foto e i link appartengono a Facebook, ma i dati sono comunque nostri e devono essere messi al sicuro. 

WePadProject e la miglior applicazione iPad di sempre!

Ieri ho accennato a come mi sia piaciuto entrare a far parte di un progetto di crowdsourcing e quel progetto si chiama WePadProject.
Oggi vorrei parlare un po' di cosa faremo, io e gli altri compagni di avventura (che presenterò mano a mano, visto che qualcuno lo conosco bene, altri un po' meno).
Lo scopo del progetto è creare un'applicazione gratuita per iPad che faccia risparmiare tempo e denaro. Il claim parla di realizzare la miglior applicazione iPad di sempre, forse esageriamo.
Al progetto partecipano alla diretta web (che vi segnalerò a tempo debito) 5 esperti e il sottoscritto, ma alla realizzazione dell'idea possono partecipare tutti, proponendo idee e innovazioni, partecipando direttamente e con la possibilità di vincere un iPad.
Per ora partiamo dai vincoli che ci sono stati posti: sostanzialmente nessuno, se non il concetto di risparmio che deve essere il motore dell'applicazione, e, dal punto di vista tecnico, non fare ricorso a database ingombranti e che devono aggiornarsi costantemente in maniera complicata.
Nient'altro. Non ci è stato chiesto da WeBank, che produrrà l'applicazione, di fare riferimento alla banca online, come non ci è stato richiesto di fare applicazioni bancarie.
Un foglio bianco, in cui poter partorire un'idea nel corso di 6 settimane.
Si parte mercoledì prossimo, senza idee in testa, ma cercando proprio di fare una prima scrematura. Non si parlerà di prodotto, quindi, ma di possibilità e di opportunità di un'apps tutta nuova.
Vorrei presentare i personaggi, dicevo sopra.
Partirei da Roberto Venturini, perché lo seguo da tempo, lo giudico preparatissimo e ha fatto un post su WePadProject che supera qualsiasi cosa possa dire io.
Il post, secondo me, merita una lettura, come (quasi, non me ne volere) tutti i post del blog di Roberto.
In coda vi lascio il video di presentazione del progetto.



Stay Tuned.

giovedì 27 gennaio 2011

Crowdsourcing

Da tempo andavo cercando un'esperienza di crowdsourcing interessante.
Volevo capire quali sono i meccanismi che possono spingere delle persone, o meglio, delle comunità di persone, a partecipare alla realizzazione di un progetto comune.
Francamente hanno provato a coinvolgermi in molti progetti di questo tipo, ma non me la sono mai sentita di partecipare perché non riuscivo a comprendere come le persone potessero realmente "influenzare" altre nel creare qualcosa di nuovo e in che modo ci fosse del vero valore aggiunto.
Questo è un aspetto interessante della questione: non sto parlando di open source o di un qualche cosa per cui, chi ha voglia di fare, può comporre un pezzettino del grande puzzle. Di esempi di questo tipo ce ne sono a milioni in tutto il mondo e funzionano da anni, addirittura in epoca pre-web.
Mi piaceva fare in modo che un'idea, non un prodotto finito, potesse nascere da un team di sviluppatori e al tempo stesso coinvolgere una comunità di persone.
Un esperimento, ma ripeto, soprattutti un'idea, non legata a logiche commerciali.
Infatti, il "mecenatismo", l'aver lasciato carta bianca, è stato uno degli aspetti che mi ha fatto innamorare del progetto in pochi minuti (e capita di rado!).
Arriviamo al dunque. Partecipo a WePadProject, una specie di reality in cui cinque esperti più il guastatore, che sarei io, cercheranno di realizzare un'applicazione iPad che sarà gratuita per tutti.
Il progetto, nato da (tadah, pubblicità!) WeBank, non vuole creare un'applicazione bancaria, ma un'applicazione che possa permettere di risparmiare e denaro.
Anzi, l'applicazione migliore di sempre (se no che ci sto a fare?).
Tornerò sul tema del progetto nei prossimi giorni (anche perché vi inviterò a partecipare al progetto e vincere un iPad), ma vi invito a riflettere, per un attimo, a cosa intendiamo per crowdsourcing e di come potrebbero cambiare, davvero le cose che facciamo tutti i giorni.
Non parlatemi di brainstormig, per favore, anche se da lì si partirà: voglio andare oltre, vedere e toccare con mano come la collaborazione tra persone possa creare un valore.
Non è detto che dal progetto nasca l'idea del secolo, la montagna potrebbe partorire un topolino, ma quel che conta è capire e studiarne i meccanismi, le idee, le soluzioni.
Stay tuned.

mercoledì 19 gennaio 2011

Come cambiano i tempi

Oggi Lexmark presenta una stampante multifunzione che non ha più uno scanner.
Infatti, al suo posto c'è una fotocamera.
Risultati comunque ottimi, tempo di scansione pochi secondi (potrei dire tre ma non vorrei sbagliarmi).
Il design e lo schermo touch la fanno somigliare a un bancomat, ma come dicevo ieri, non stampa banconote da 500 euro, ed è un peccato gravissimo ;-P
Si svilupppa in altezza, lo scanner è particolare nel senso che si apre a libro dall'alto verso il basso ed è un elemento di vera rottura con il passato.
Ma ricordate ancora quando andavate a cercare uno scanner e si chiedevano i DPI?
I tempi stanno cambiando.
Anche per le stampanti (e non solo stampa via internet, innovazioni poco innovativa...).

venerdì 14 gennaio 2011

Italia, il web e il digital divide

Si dice che internet è il futuro. Lo dicono i giornalisti ;)
Ma la dunque, i giornalisti non ci sono mai: ne sui giornali web, ne alle conferenze interessanti.
Ieri sera Microsoft ha presentato uno strumento che dovrebbe velocizzare la produzione di siti e servizi internet. Uno strumento gratuito, scaricabile dal sito http://www.microsoft.com/web, che ovviamente si basa sulla propria tecnologia ma che strizza l'occhio a tutta quella comunità di sviluppatori open source.
A parte la presenza dell'integrazione con Joomla, WordPress, DotNetNuke e via di seguito, il sistema permette di avere un server nel proprio computer con tutte le ultime tecnologie disponibili e di adattarsi al server su internet su cui si scaricherà il sito.
Due fatti per me rilevanti: lo sforzo di Microsoft per integrarsi al meglio con PHP, il secondo la realizzazione di un linguaggio di programmazione simile a c# (potete correggermi se sbaglio) che si appoggia sia alla piattaforma Microsoft ASP.NET sia a PHP.
Un passo in avanti verso la semplificazione che giudico importante e significativo.
Ma che non riscuote successo presso i giornalisti italiani.
Speriamo non sia così anche per gli sviluppatori!
 
PS Il tools è gratuito, Microsoft ovviamente godrà (economicamente) del fatto che ci saranno più server internet sulla propria piattaforma, ma la comunità open source, presente anche sul palco americano, pareva entusiasta per i tagli ai tempi di sviluppo dei siti. WebMatrix funziona anche su macchine Windows XP...
 
PPSS Il sistema non aggiorna i siti utilizzando il protocollo FTP, ma un sistema proprietario (ma devo indagare). Provider come Aruba, per esempio, non dovranno più costringere gli utenti ad autorizzare in modo antipatico gli indirizzi IP per aggiornare i siti.

mercoledì 12 gennaio 2011

10 anni di Wikipedia

La cosa non ha fatto notizia, ma Wikipedia ha compiuto 10 anni.
Articoli sui maggiori giornali USA e in generale anglosassoni, poco risalto da noi (ma qualcosa c'è stato).
Non mi interessa parlare di cosa abbia rappresentato Wikipedia, quanto il concetto rivoluzionario che sta alla base.
Rivoluzionario perché il sapere è alla portata di (quasi) tutti (il quasi è la necessità di avere una connessione al web e un dispositivo/computer, ancora non per tutti).
Poi il sapere nasce dal basso: non ci sono i professoroni che compongono un pomposissimo comitato scientifico.
Wikipedia si corregge (e magari, come gli umani sbaglia).
Wikipedia informa, suggerisce.
Cosa manca a Wikipedia? Lo già detto un paio di volte personalmente a Jimmy Wales: non stimola la discussione, sebbene sia un progetto partecipativo.
Auguro a Wikipedia ogni bene perché è già lo specchio dei nostri tempi e della società digitale.
Auguri!

giovedì 6 gennaio 2011

Protagonisti del 2011 elettronico: noi

Ho resistito a parlare delle previsioni per il 2011.
Troppo facile pronosticare pad/tablet, smart phone, smart tv, kinect,
la nuvola, ...
Visto il numero di richieste pervenute per diventare testimonial di
questo o quel pad, deduco che le aziende investiranno parecchio. Ma
non è il punto.
La potenza di calcolo sarà enorme, in tasca avremo dei telefoni con
capacità doppie rispetto a un netbook venduto a gennaio 2010, per non
parlare del resto.
Una potenza di calcolo che richiede sistemi operativi adeguati, non
solo moderni.
Non è pensabile di essere traditi dalla sveglia di un telefono per un
bug sciocco, non ci possiamo permettere di non salvare le nostre foto
o non avere il backup della nostra musica.
I protagonisti del 2011 siamo noi consumatori e utenti, perchè saremo
noi a scegliere in un'offerta davvero ampia, ma soprattutto, potremo
premiare chi ci offre concretezza e non solo sogni.
È giunta l'ora che si scrivano dei diritti per l'utenza digitale.
Che ne pensate?