Ho preso in prestito da Jannacci una canzone che contenesse la parola nuvole.
Il cloud computing sta realmente entrando nella fase 3, quella dello sviluppo?
Se ci fermassimo a guardare i dati, il cloud non è un'esigenza nemmeno per Microsoft, perché le aziende che hanno sposato la nuvola sono solo dieci mila.
Eppure sono evidenti alcuni vantaggi intrinsechi della tecnologia e il risparmio di costi.
Ma è una panacea per l'informatica o un'evoluzione?
Partiamo da un presupposto: perché avere in casa server e applicazioni, con conseguenti costi di manutenzione e gestione, oltre che di acquisto, quando si può disporre della migliore tecnologia, le stesse applicazioni disponibili ovunque, assistenza 24/7 e si trasforma il costo in un canone, con tanto di vantaggio fiscale?
Sarebbe già sufficiente questo per spiegare cosa sta accadendo.
Ma a mio avviso c'è di più.
Il cloud permette alle aziende, soprattutto le medio piccole, di concentrarsi sul core business senza dover preoccuparsi dell'infrastruttura informatica, se non per l'accesso.
La posta elettronica "in casa" non ha senso oggi, non ne aveva già qualche anno fa e io, per esempio, utilizzo un'unica a casella "sulla nuvola" da sempre: accedo da qualsiasi computer, cellulare, smartphone, sono sempre in contatto, non mi costa quasi niente (ricordate che i servizi gratuiti sottintendono la possibilità di interpretare i messaggi, quindi vendete i vostri "interessi" agli sponsor).
Ma ha senso acquistare Word per una postazione nel 2010, quando per altro i concorrenti di Word sono gratuiti?
Ha senso avere un CRM o un ERP in casa, soprattutto se si è una piccola impresa e le funzioni da adottare sono pochine?
Concentratevi su quello che dovete fare, il come farlo è un problema relativo oggi come oggi.
Quel che conta è poter scegliere una strada tecnologia che permetta di intraprendere altri percorsi, tornare indietro, espandersi, riutilizzare i dati e passare a una soluzione concorrente.
Questo è quello di cui ha bisogno un'impresa nel 2010: esistono miriadi di soluzioni, ma queste non sono tutte uguali se fate quelle poche domande.
Non legatevi mani e piedi per i prossimi anni.
E, soprattutto, cercate il meglio per voi, non per chi deve costruire la soluzione!