Mi pare evidente che la voglia degli editori di reperire nuovi introiti e degli operatori di offrire servizi a valore aggiunto passa da una parte sbagliata. La scelta di Repubblica e di H3G è certamente discutibile.
Ogni articolo letto da smartphone costa 9 centesimi, a mio avviso uno sproposito. Ma quel che mi preme è il rapporto qualità prezzo.
Se l'articolo è brutto da vedere, scarno, facciamo un conto di quanti articoli un lettore di Repubblica legge acquistando la copia cartacea a 1 euro?
E' evidente che chi voglia rileggersi l'articolo epico di Gianni Clerici sulla vittoria della Schiavone domenica possa essere disposto oggi a pagare 9 centesimi, ma non sono convinto che un lettore abbia intenzione di spendere gli stessi spiccioli per leggersi un corsivo o l'ultima polemica politica.
Esistono infatti infiniti altri modi per rimanere informati senza sborsare 9 centesimi leggendo comunque Repubblica che rendono quegli spiccioli pesantissimi e antipatici (feed, google news, blog, ..., senza parlare di pratiche border line come il ricorso a proxy e altro).
Il valore aggiunto è fondamentale, ma anche il valore percepito.
Ed esistono forme più intelligenti per pagare dei contenuti, non solo a consumo, soprattutto per attirare lettori e non farli scappare.
Comunque è un passo in avanti rispetto al passato: nel 2002, o forse era il 2003, H3G ci provava a far pagare 36 centesimo ogni articolo di Repubblica.
E poi parlano di inflazione: da 36 a 9 è una grande opportunità per gli utenti.