martedì 30 marzo 2010

Elezioni digitali: Faccia-libro non batte il fiaccia-a-faccia

A bocce ferme, si può provare a tentare di fare qualche considerazione
di merito su questa campagna elettorale quasi completamente digitale.
Mai come quest'anno, dopo le serate di Politici ai tempi di Facebook,
mi sono sentito parte in causa del processo popolare.
Il web l'ha fatta da padrone, sia per l'esplosione di contenuti
esclusivi come Mentana Condicio, sia come diffusione dei programmi
attraverso Facebook.
In una fase in cui la TV, vera guida elettorale, latitava, il web
anche in Italia ha iniziato a mostrare i muscoli, sebbene in modo
disorganizzato.
Record di visite nei vari siti di informazione canonica, ma anche
tanto interesse presso blog e, come detto, nei social network.
Il popolo viola, da una parte, è un fenomeno quasi esclusivamente web
che trasborda nel reale, ma molte sono le newsletter di nuova
generazione presenti oggi su Facebook.
Meno interesse, invece, è stato registrato presso i siti
istituzionali, laddove mancava la parte principale: l'esposizione del
programma in modo chiaro e facilmente reperibile.
Grillo ha cavalcato bene l'onda e ha ottenuto ottimi risultati.
Ma a guardare con attenzione, il presidio dei mercati rionali ha avuto
grande successo.
Faccia-libro non vince sul fiaccia-a-faccia.
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