martedì 29 aprile 2008
lunedì 28 aprile 2008
A day with.. Steve Ballmer
Carlo Rossanigo ha messo on line la giornata Milanese di Ballmer.
OK, è il capo della comunicazione italiana di Microsoft, ma qualcosa di inteessante può saltare fuori.
Per mancanza di tempo, non ho visto il messaggio, lascio il link, come mi esprirerò prossimamente sulla puntata di ieri di Netc@feè su Telelombardia (anche su Sky canale 901).
giovedì 24 aprile 2008
Ballmer, giornali e blogger
Devo ammettere che per mancanza di tempo non ho ancora postato nulla sull mattinata di ieri, se non la bella cosa di trovare un sacco di amici e conoscenti vari e l'opportunità di dare un volto a indirizzi di posta elettronica.
Segnalo due cose strettamente personali: mauro Lupi che faceva lo "sborone" (parole sue) mostrando la foto del tavolo con Ballmer, e la presenza in sala di Italo Vignoli, la voce di OpenOffice.org in Italia
Ho pizzicato, nel frattempo, la carta stampata, il web e qualche blogger.
La notizia che emerge, ovviamente è una: Yahoo, che come ha detto in una battuta, non vale molti euro!
Qualcuno ha anche ripreso il confronto con Google (loro sono i numeri uno nell'advertising, e aggiungo io non hanno idea in Microsoft di quanto possono crescere!).
Qualcuno si è spinto a dire che i giornalisti ricevono una penna più bella e una chiavetta con la cartella stampa da due Giga rispetto agli altri invitati. Replico dicendo che i giornalisti presenti ieri non hanno nemmeno fatto il taglia e incolla! Pensate che qualcuno ha dato l'indirizzo mail personale di Ballmer sulle colonne del giornale sbagliandolo!
Ma torno a bomba. La mia domanda era la seguente:
Digital Life Style significa connettere prodotti diversi e tecnologie diverse per scambiarsi informazioni. Cosa sta facendo Microsoft e come si integrano nuove soluzioni come Surface (nome in codice Milan, visto che siamo qui) con un mondo di prodotti e applicazioni già esistenti?Non particolarmente intelligente, se vogliamo, ma mi interessava capire la strategia di Microsoft per i prodotti consumer e l'interoperabilità.
La risposta è stata particolarmente evasiva: noi facciamo tecnologia che guarda avanti, quella che fa da guida. Prodotti che dialoghino tra loro (tra l'altro rispondendo a un'altra domanda parlava di una lavatrice con dentro Windows e ha affermato che sarebbe possibile, solo che la biancheria, permettetemi la battuta, in caso di blocco uscirebbe blu) e che permettano di far vivere la medesima esperienza d'uso agli utenti (l'accenno alla tecnologia live mesh era d'obbligo). Le tecnologie devono parlare attraverso degli standard e quindi la diffusione degli standard è l'unica via per la connessione tra dispositivi.
Di Milan, pardon, Surface, non ha detto molto di più.
Ma Steve Ballmer era particolarmente in forma, ha fatto presentazioni minimaliste sia in plenaria sia in conferenza stampa. Ha detto pochino di nuovo (per chi lo segue con una certa attenzione) e ha detto troppo per i non pratici di "cose Microsoft".
L'azienda sta cambiando, e anche tanto, e la crescita dovrà essere guidata dalla sezione on line, perché non c'è solo l'advertising (importante), ma anche i servizi.
Perché Microsoft è Software + Servizi. Sostanzialmente differente da software e servizi, o servizi e software.
Chi conosce le persone di Segrate sa che questa è una tendenza in atto da tempo, mentre qualcuno se ne sta accorgendo solo adesso. Per questo, Windows Server ricopre un'importanza superiore alle versioni desktop del sistema operativo. Da lì, da certe scelte, dipenderà il futuro dell'azienda: scegliere se diventare come IBM un'azienda concentrata sui servizi, o continuare a promuovere il software.
In fondo, come a detto Ballmer, il nome dell'impresa è Micro-Soft, quindi piccoli pezzi di software: software che si arricchisce con i servizi.
A me questa strada piace molto, perché la trovo rispondente alle necessità degli utenti, sia consumer sia aziendali.
Bisogna vedere se la sfida lanciata lascerà spazi di crescita importanti per i concorrenti, da OpenOffice a Ubuntu, da Android ad Apache. E se questi spazi possano diventare delle praterie o delle colline in discesa.
E' certamente possibile e chiaramente Microsoft è pronta a correre tutti i rischi.
Segnalo due cose strettamente personali: mauro Lupi che faceva lo "sborone" (parole sue) mostrando la foto del tavolo con Ballmer, e la presenza in sala di Italo Vignoli, la voce di OpenOffice.org in Italia
Ho pizzicato, nel frattempo, la carta stampata, il web e qualche blogger.
La notizia che emerge, ovviamente è una: Yahoo, che come ha detto in una battuta, non vale molti euro!
Qualcuno ha anche ripreso il confronto con Google (loro sono i numeri uno nell'advertising, e aggiungo io non hanno idea in Microsoft di quanto possono crescere!).
Qualcuno si è spinto a dire che i giornalisti ricevono una penna più bella e una chiavetta con la cartella stampa da due Giga rispetto agli altri invitati. Replico dicendo che i giornalisti presenti ieri non hanno nemmeno fatto il taglia e incolla! Pensate che qualcuno ha dato l'indirizzo mail personale di Ballmer sulle colonne del giornale sbagliandolo!
Ma torno a bomba. La mia domanda era la seguente:
Digital Life Style significa connettere prodotti diversi e tecnologie diverse per scambiarsi informazioni. Cosa sta facendo Microsoft e come si integrano nuove soluzioni come Surface (nome in codice Milan, visto che siamo qui) con un mondo di prodotti e applicazioni già esistenti?Non particolarmente intelligente, se vogliamo, ma mi interessava capire la strategia di Microsoft per i prodotti consumer e l'interoperabilità.
La risposta è stata particolarmente evasiva: noi facciamo tecnologia che guarda avanti, quella che fa da guida. Prodotti che dialoghino tra loro (tra l'altro rispondendo a un'altra domanda parlava di una lavatrice con dentro Windows e ha affermato che sarebbe possibile, solo che la biancheria, permettetemi la battuta, in caso di blocco uscirebbe blu) e che permettano di far vivere la medesima esperienza d'uso agli utenti (l'accenno alla tecnologia live mesh era d'obbligo). Le tecnologie devono parlare attraverso degli standard e quindi la diffusione degli standard è l'unica via per la connessione tra dispositivi.
Di Milan, pardon, Surface, non ha detto molto di più.
Ma Steve Ballmer era particolarmente in forma, ha fatto presentazioni minimaliste sia in plenaria sia in conferenza stampa. Ha detto pochino di nuovo (per chi lo segue con una certa attenzione) e ha detto troppo per i non pratici di "cose Microsoft".
L'azienda sta cambiando, e anche tanto, e la crescita dovrà essere guidata dalla sezione on line, perché non c'è solo l'advertising (importante), ma anche i servizi.
Perché Microsoft è Software + Servizi. Sostanzialmente differente da software e servizi, o servizi e software.
Chi conosce le persone di Segrate sa che questa è una tendenza in atto da tempo, mentre qualcuno se ne sta accorgendo solo adesso. Per questo, Windows Server ricopre un'importanza superiore alle versioni desktop del sistema operativo. Da lì, da certe scelte, dipenderà il futuro dell'azienda: scegliere se diventare come IBM un'azienda concentrata sui servizi, o continuare a promuovere il software.
In fondo, come a detto Ballmer, il nome dell'impresa è Micro-Soft, quindi piccoli pezzi di software: software che si arricchisce con i servizi.
A me questa strada piace molto, perché la trovo rispondente alle necessità degli utenti, sia consumer sia aziendali.
Bisogna vedere se la sfida lanciata lascerà spazi di crescita importanti per i concorrenti, da OpenOffice a Ubuntu, da Android ad Apache. E se questi spazi possano diventare delle praterie o delle colline in discesa.
E' certamente possibile e chiaramente Microsoft è pronta a correre tutti i rischi.
mercoledì 23 aprile 2008
Ballmer a Surface (pardon, a Milano)
Non potevo esimermi di fare una domanda su Surface e sulla compatibilità delle nuove tecnologie con il resto del mondo a Ballmer questa mattina.
Surface aveva, come nome in codice, Milan.
Rimando un post su Ballmer e la risposta, per mancanza di tempo, ma rilancio un'iniziativa di Microsoft:
Mi porto avanti: passion in action potrebbe avere come nome in codice PIA...
Ballmer a San Donato
Oggi potrò interrogare Ballmer.
E' qui per il web del futuro (?) e per il digital Life Style (??).
martedì 22 aprile 2008
Salvate il soldato XP
Nel solo corso della giornata di ieri mi sono arrivati sei messaggi di questo tipo:
[..]Windows XP è giunto al capolinea. Microsoft sta smantellando la sua produzione e non continuerà nello sviluppo e nella manutenzione[..] Come dice il giornalista indipendente Galen Gruman, è bene che si firmi per fare in modo che Microsoft continui nello sviluppo delle nuove versioni.[..]
Siccome i messaggi sono in italiano, ho capito che non si trattava di spamming.
Non capisco sinceramente la preoccupazione perché sta per uscire il Service Pack tutto nuovo di Xp, quindi linfa vitale al sistema operativo, e il futuro di XP si chiama Vista, che piaccia o no.
Cerco di spiegarmi meglio.
Le generazioni di sistemi operativi principali di Microsoft sono il Dos, Windows 95, Windows 98 e Vista.
Xp, quindi, giunge al termine di un percorso di parecchi anni e quindi è un sistema operativo maturo (solido mi sembrava una parola grossa).
Ma oggi quel sistema operativo non è più adeguato alle nuove tecnologie, basti pensare alle videocamere digitali che salvano file su schede di memoria di dimensioni superiori a due giga, limite invalicabile per un sistema operativo di vecchia generazione. prodotti assolutamente di elettroncia di consumo, acquistabili a prezzi certamente non esorbitanti.
Per essere onesti fino in fondo, alcuni apparecchi salvano i dati in un formato Extra Fat che nemmeno Vista, senza Service Pack 1, è in grado di leggere direttamente. Linux ha qualche distribuzione che ce la fa, il Mac è tagliato fuori (come per la maggioranza di prodotti di elettronica di consumo dell'ultima generazione, ma si rifarà).
Come utenti, quindi, abbiamo due scelte: prmomuovere XP e alcune distribuzioni Linux per desktop, oppure puntare al nuovo, con Vista e i successivi, ma anche le future versione di MacOS.
Linux si sta adeguando alle nuove tecnologie con una grandissima rapidità, sfruttando un vuoto creato dalla lentezza di adozione di Vista da parte degli utenti, lentezza che però sarebbe tutta da verificare ma non voglio allargare troppo l'argomento.
Microsoft continuerà a sviluppare e tenere sotto osservazione XP perché troppi clienti utilizzano questo sistema operativo, ma la diffusione di software come servizi e non più come pacchetti renderà il sistema operativo sempre meno rilevante in futuro.
Lo vediamo già con gli ultra portatili, con il Blackberry, con il web su cellulare e via di seguito.
Quando parlo di software come servizio non mi riferisco solo a Office sul web, sia di Microsoft sia di Google, ma anche di Photoshop, del Crm con Salesforce.com, degli innumerevoli applicativi on line per la fatturazione o la gestione dei magazzini.
Sto parlando di realtà, non di fantasie futuribili.
XP è stato un sistema operativo straordinario per funzioni, un po' meno affidabile, dal mio punto di...vista, di Vista.
In fondo, ho un PC che ho spento per la prima volta in un mese, nel senso che è stato fatto lo shutdown e non lo standby, perché ho installato il nuovo service pack.
XP dovevo riavviarlo anche e solo perché lo tenevo acceso una giornata e utilizzavo programmi diversi che alla fine intasavano la memoria.
Sono particolari, lo so, ma è patrimonio comune: quanti si sono lasciati andare a imprecazioni forti di fronte a una schermata blu di XP nel momento più importante nella creazione di un "lavoro"?
Credo che sia proprio lì che Vista si dimostra vincente rispetto a XP: è molto raro (ma capita) che il sistema si impalli. D'altro canto, molti driver, soprattutto di stampanti, non esistono per Vista e questo genera malcontento. Ma quanti driver esistono per il Mac con Leopard o per Ubuntu?
Non mi accontento di una risposta del tipo "mal comune mezzo gaudio", perché questo fatto, da solo, giustifica l'esistenza e il proseguimento dell'avventura di XP per moltissime persone. Persone che non hanno alcuna intenzione di investire altri soldi in computer nuovi fino al momento in cui non si rompe quello che hanno già.
Vale per i singoli, ossia per i privati e professionisti, ma vale anche per le aziende.
Ma se si acquista un PC nuovo, con un processore superpotente e due giga di Ram, Vista è praticamente una necessità.
Poi c'è un altro discorso che mi indispone: chiedi alla gente perché non si trova bene con Vista, dove sono i problemi (oltre a quelli già citati) e ti trovi una risposta del tipo "con Word non so più dove sono le funzioni" piuttosto che "Excel è cambiato e faccio fatica a ritrovarmi".
Word ed Excel non sono parte integrante di Vista, ma sono prodotti a parte.
L'ultima versione di Word ed Excell, per altro, funziona anche con XP e quindi i problemi sarebbero gli stessi.
Ma la gente è stata abituata, male, a vedersi un PC con sistema operativo e applicazioni standard già installate (non voglio entrare nel merito del modo), e si ha la tendenza a confondere le cose.
La colpa, probabilmente è nostra, di giornalisti che dovevano trasferire l'informazione corretta.
Di questi spazi lasciati aperti o che si stanno aprendo, però, ne stanno approfittando, per esempio, OpenOffice.org e Google, sebbene in modo diverso. Quindi la situazione è estremamente dinamica: parlare di XP e di Vista è certamente molto, ma molto, riduttivo.
Per il mio uso di Word o di Excel, poteva essere sufficiente la versione 95: per altri invece le nuove funzionalità sono una vera manna dal cielo.
Fare prodotti di questo tipo per tutti gli utenti è sempre più difficile e, forse questo è l'elemento più importante, perché finalmente gli utenti stanno capendo che esistono soluzioni e prodotti che si adeguano meglio alle loro esigenze: dall'utilitaria alla Ferrari.
Il campo è ampio e lo spazio per correre c'è.
Per molti player.
lunedì 21 aprile 2008
Luca Luciani e Jobs
Luca Luciani avrà la sua personale Waterloo?
Questa è un po' la battuta che circola tra gli addetti ai lavori in questi giorni.
Luciani è il manager Telecom che, riferendosi a Napoleone (o napoletone) a Waterloo parlava della strategia vincente!
Ebbene, l'ufficio stampa Telecom ha avuto mandato per cercare di ricreare un'immagine al manager e oggi lo si vede protagonista della firma del contratto con Apple per la fornitura italiana deli iPhone.
Premesso che l'iPhone non sarà un prodotto di massa in Italia, nel senso che è già un modello vecchio per il mercato italiano, c'è chi già punta un euro sulla disfatta di Luciani a causa di vendite assolutamente sotto le attese (a causa del prezzo).
Io sono tra quelli che ha la faccia "incazzata", perchè respiro "sfiducia", respiro "aria di aspettativa".
Ho la faccia scettica. Lo so, non serve a un "...azzo", ma ce l'ho e me la tengo.
Il trionfo dell'UMPC
Sembra proprio che il PC ultra portatile sia il successo dell'anno. La cosa interessante e' che non solo un tripudio di EEEPC e cloni, ma anche di ricerche. Infatti, il futuro di questi prodotti e' basato sul tocco dello schermo e sulla percezione dei movimenti e di pressioni sui prodotti.
Io amo il mio Q1, ci scrivo, raccolgo le interviste scrivendo appunti e registrando l'audio, ma guardo i film e potrei usarlo come navigatore (oggetti che non sopporto), ma sono convinto che si possa fare molto di piu' anche in uno spazio piu' contenuto.
Il futuro, probabilmente, appartiene a prodotti che saranno piu' vicini ai palmari che non ai PC, perche' non servono schermi enormi, ma magari la possibilita' di collegarli facilmenti ai monitor e alle TV digitali.
venerdì 18 aprile 2008
60% in più
Il Service Pack pack di Vista per i sistemi a 64 bit pesa il 60% in più di quella a 32 bit.
Una bella sberla: avranno rifatto tutto?
giovedì 17 aprile 2008
La Tv di Armani
Tutti a Milano, ma anche nel mondo, sanno che in via Manzoni, nello spazio espositivo di Armani, trova posto la Sony con un grande show room.
Fa un po' specie, quindi, che al Salone del Mobile venga mostrata una Tv firmata dallo stilista per Samsung.
Ci sarà un ricambio?
PS Il prodotto è bello, ma pur sempre una TV!
mercoledì 16 aprile 2008
Periodino
Questo e' un periodino un po' intenso.
Sara' il salone del mobile, sara' il deisgn, sara' la primavera, ma non ho mai tempo di fare quello di cui avrei voglia.
Cosi' ho postato poco, o risposto poco al telefono e alle mail.
Non ho avuto ancora modo di installare il primo service pack di Vista in italiano e questo non e' un buon segno.
Una volta una cosa del genere non restava li' se non per qualche ora: qui si parla di giorni.
E ancora non l'ho fatto, conto di trovare il tempo domani, ma si slitta a venerdi'...
Come non ho avuto il tempo per preparare una domanda per Steve Ballmer o di aggangiare un lampadario in casa.
Inoltre stasera ho fatto incavolare un centinaio di persone parlando di design e innovazione.
Ho detto solo che il design puo' nascere ovunque, ma solo in Italia trova terreno fertile. Un'ovvieta', se vogliamo, che ha scatenato una discussione accesissima tra italiani e stranieri. Io ho detto una banalita', come spesso mi capita, e da quella banalita' e' nato un problema: siamo degni di essere la patria del design o ci dobbiamo accontentare di esserne la culla?
Il design e' solo di prodotto o e' anche di servizio o di processo?
Quando ho portato quale esempio di innovazione di servizio le prepagate teefoniche, la gente ha capito un po' quello che dicevo, ma ormai era tardi, la frittata era fatta e non si riusciva piu' a prendere la parola, il mio inglese, poi, non e' stato di aiuto.
Mi sembra un po' un mondo di matti, e forse io sono uno di loro.
lunedì 14 aprile 2008
Big Steve
Ballmer sarà a Milano il 23 aprile.
Lo sapevo da un po' di giorni, ma non o mai avuto tempo di postare.
Adesso che non ne ho proprio, l'ho scritto... mah.
venerdì 11 aprile 2008
Il caso Windows
Domenica sera sono al telefono a Netcafè su Telelombardia.
In studio c'è Fabrizio Albergati che parlerà di WIndows 7 e Vista.
Magari aiuta a capire un po' di cose, invece di vedere solo il polverone intorno al sistema operativo vecchio, attuale e nuovo.
Avrei voluto parlare anche di Explorer 8, ma il tempo è quello che è...
Un computer di legno
Ho sempre detto che esistono computer di legno.
Intendo quelli che non vanno, sono ferraglia.
Adesso alla fiera del mobile ce n'è uno esposto, su carrozzeria Fujitsu Siemens.
Jonathan Zittrain
Il signor Jonathan Zittrain sostiene che internet sta morendo.
La causa è dell'iPhone e dell'Xbox360.
Il motivo: la limitazione della libertà che questi due "prodotti" portano sulla navigazione web.
La mia risposta è semplice: farne a meno.
Io gioco con l'Xbox360 anche via web, ma non mi sogno di chattare con il prodotto.
l'iPhone non fa proprio per me, bel prodotto, ma non mi permette di smanettarci.
In fondo, un cellulare qualsiasi, due euro alla settimana e opera mini 4.1 (è in beta) e si ha molto, ma molto, di più.
Concludo il post dicendo che Jonathan Zittrain, professore universitario, ha in parte ragione. Ma prima di vedere morire internet mi sa tanto che ce ne vuole.
Ormai è un tripudio di architetture open, di software open, di software e applicazioni totalmente sul web.
Mi sa tanto che il signore ha colto un problema, ossia che esiste qualcuno che vuole controllare il web, ma non ha compreso che il web ha già "installato" gli anticorpi.
giovedì 10 aprile 2008
La rete e la TV
Non sempre le cose predette dai guru si verificano.
Prendiamo l'esempio della TV sul web.
Un annetto fa sono iniziati grandi movimenti intorno alle web Tv e alle piattaforme. Per un momento escludo le IP TV dal discorso.
Abbiamo visto nascere Youtube ma anche Joost e Babelgum e una miriade di altri servizi.
Ad oggi, i successi si contano sulla punta delle dita e prodotti come Joost e Babelgum stentano, nonostante investimenti certamente milionari.
Nel frattempo, chi crea contenuti video ha deciso di scendere in campo, proponendoli sul web. Qui il modello di business non è chiaro, per cui c'è chi propone i programmi in chiaro e chi dietro un compenso.
Poi ci sono le IP TV, che usano la rete per inviare i programmi che sono fruibili sulle normali TV.
In questa categoria non ci sono casi di successo ecclatante, per cui Apple Tv in Italia ha venduto molti meno apparecchi di Alice Home TV o della Tv di Fastweb.
Eppure è un mercato che si sta spingendo verso la coda lunga degli utenti/consumatori/produttori.
Il futuro della TV, o meglio, delle immagini in movimento sembrava passare da lì.
Poi sono arrivati i telefoninari che, con la scusa di vedere la TV sul cellulare, hanno iniziato a mettere in discussione tutto. La Tv sul cellulare non decolla proprio, i numeri sono pressoché imbarazzanti, ma sui cellulari iniziano a girare i video di Youtube e di altri servizi.
E gli utenti gradiscono, anche grazie al fatto che si stanno diffondendo tariffe di navigazione web, sul cellulare, flat a basso costo giornaliero.
Adesso è arrivata Adobe, con una nuova piattaforma e un proprio player.
Non è mia intenzione entrare nel merito dei player e del discorso dei del management dei diritti di fruizione, in questo caso, perché è marginale al discorso.
La situazione che si è create è, in poche parole, un gran casino, da cui emerge sostanzialmente una cosa: l'importanza dei contenuti, della loro creazione.
La piattaforma con cui verranno diffusi è del tutto ininfluente, tanto saranno gli utenti a doversi adattare nel caso ci sia un particolare interesse per dei contenuti.
Quindi, per un po' continueranno a proliferare formati, alla ricerca di standard che, se guardiamo bene, di fatto ci sono già.
Ma sono standard che si aprono ad altri. Basta pensare a Youtube che propone i video con un player flash proprietario e in 3gp per i cellulari. Fra un po' probabilmente si butterà sul formato Mp4 di iTunes e di una miriade di riproduttori.
Un mercato vivo, vivissimo, in cui il consumatore è il vero protagonista.
Un mercato da tenere sotto osservazione perché aprirà la strada a tanti altri mercati e si apriranno nuovi scenari.
martedì 8 aprile 2008
Applicazioni su Google
Oggi Google permette di realizzare delle applicazioni e di farle girare sulla loro infrastruttura.
Una roba un po' da tecniconi, ma e' un passo verso la rivoluzione del software come servizio.
Qui il link.
Una roba un po' da tecniconi, ma e' un passo verso la rivoluzione del software come servizio.
Qui il link.
In pratica, con AppEngine e' possibile realizzare un'applicazione vera e propria e salvarla sui server di Google e lanciarla a piacimento.
Senza problemi di banda.
Ci vorra' del tempo per vedere qualcosa di fantasioso, ma la strada e' tracciata.
HP control l'Eeepc
HP ha realizzato il subnotebook 2133. Un prodotto che per 499 dollari
monta Linux, un processore da 1 GHz, e uno da 749 con Vista e un
processore da 1.6 GHz.
Se uno va in un punto vendita della grande distribuzione, trova
offerte di prezzi analoghi su computer portatili veri.
Saranno anche scarti di magazzini, avanzi di prodotti invenduti, ma
sono PC veri, con video di dimensioni generose e prestazioni di tutto
rispetto.
Per scrivere e navigare, forse, vanno anche meglio.
Perché come si fa a navigare senza un buon antivirus e un buon
firewall installato.
4 Gb di memoria non sono pochi, ma non sono nemmeno molti.
Mi pare che la battaglia verso il PC a basso costo sia più un problema
di marketing che di esigenze degli utenti.
In fondo, con Linux su chiavetta, posso usare tranquillamente PC di
quattro anni fa, che posso comprare usati in negozi specializzati al
solo prezzo di ricondizionamento (50 euro).
Il fatto che questi prodotti abbiano grande successo non è
significativo, secondo me, perché l'uso che si può fare è discutibile.
Oggi, con un telefonino e Opera Mini 4.1 (in beta) si possono fare
cose straordinarie. Con un cellulare che ha prestazioni simili a
piccoli PC, ma con una batteria di durata decisamente superiore.
monta Linux, un processore da 1 GHz, e uno da 749 con Vista e un
processore da 1.6 GHz.
Se uno va in un punto vendita della grande distribuzione, trova
offerte di prezzi analoghi su computer portatili veri.
Saranno anche scarti di magazzini, avanzi di prodotti invenduti, ma
sono PC veri, con video di dimensioni generose e prestazioni di tutto
rispetto.
Per scrivere e navigare, forse, vanno anche meglio.
Perché come si fa a navigare senza un buon antivirus e un buon
firewall installato.
4 Gb di memoria non sono pochi, ma non sono nemmeno molti.
Mi pare che la battaglia verso il PC a basso costo sia più un problema
di marketing che di esigenze degli utenti.
In fondo, con Linux su chiavetta, posso usare tranquillamente PC di
quattro anni fa, che posso comprare usati in negozi specializzati al
solo prezzo di ricondizionamento (50 euro).
Il fatto che questi prodotti abbiano grande successo non è
significativo, secondo me, perché l'uso che si può fare è discutibile.
Oggi, con un telefonino e Opera Mini 4.1 (in beta) si possono fare
cose straordinarie. Con un cellulare che ha prestazioni simili a
piccoli PC, ma con una batteria di durata decisamente superiore.
Poca Sony e poca Philips per gli Europei
Gli europei di calcio sono l'evento mediatico di inizio estate. Poi
arriveranno le olimpiadi.
La Rai si è assicurata i diritti e quindi ha deciso di realizzare,
solo in alcune aree, le trasmissioni in alta definizione (HD).
Peccato che abbia scelto di produrre i programmi in HD 16:9,
compatibile solo con pochi e recentissimi modelli Philips (anche LG?)
e Sony.
Ma soprattutto, tagliando fuori il 100% dei decoder.
Complimenti per la scelta.
Per fortuna che l'HD sarà in chiaro e fruibile per tutti.
Già tempo fa avevo trattato brevemente il problema della TV e dei
formati, degli standard commerciali e gli standard di fatto.
Non si capisce comunque come mai le TV trasmettano le trasmissioni nel
formato 16:9 andando a tagliare l'immagine inserendo due bande, una
sopra e una sotto, che di fatto diminuiscono la risoluzione video.
La Rai ha provato a fare una scelta del 16:9 coraggiosa e
intelligente: ma non è uno standard nemmeno dal punto di vista
commerciale, per cui spende dei quattrini per pochissimi affezionati.
Non privi di malizia, potremmo dire per favorire alcuni costruttori
rispetto ad altri...
Anche per quanto riguarda i decoder digitali terrestri per PC, il
panorama è altrettanto desolante, perché pochissime schede prevedono
l'HD.
arriveranno le olimpiadi.
La Rai si è assicurata i diritti e quindi ha deciso di realizzare,
solo in alcune aree, le trasmissioni in alta definizione (HD).
Peccato che abbia scelto di produrre i programmi in HD 16:9,
compatibile solo con pochi e recentissimi modelli Philips (anche LG?)
e Sony.
Ma soprattutto, tagliando fuori il 100% dei decoder.
Complimenti per la scelta.
Per fortuna che l'HD sarà in chiaro e fruibile per tutti.
Già tempo fa avevo trattato brevemente il problema della TV e dei
formati, degli standard commerciali e gli standard di fatto.
Non si capisce comunque come mai le TV trasmettano le trasmissioni nel
formato 16:9 andando a tagliare l'immagine inserendo due bande, una
sopra e una sotto, che di fatto diminuiscono la risoluzione video.
La Rai ha provato a fare una scelta del 16:9 coraggiosa e
intelligente: ma non è uno standard nemmeno dal punto di vista
commerciale, per cui spende dei quattrini per pochissimi affezionati.
Non privi di malizia, potremmo dire per favorire alcuni costruttori
rispetto ad altri...
Anche per quanto riguarda i decoder digitali terrestri per PC, il
panorama è altrettanto desolante, perché pochissime schede prevedono
l'HD.
venerdì 4 aprile 2008
Ibm e Second Life
Magari sarà tardi, ma segnalo che oggi c'è un incontro in Second Life,
diretto agli studenti universitari, per sperimentare una nuova
modalità di interazione e avere l'opportunità di sviluppare un network
di relazioni utili per il tuo futuro professionale, organizzato da
IBM.
diretto agli studenti universitari, per sperimentare una nuova
modalità di interazione e avere l'opportunità di sviluppare un network
di relazioni utili per il tuo futuro professionale, organizzato da
IBM.
ore 16.00 Welcome in Second Life sull'isola di IBM e presentazione
degli obiettivi dell'incontro
ore 16.45 Scopri le professioni di IBM: incontro con 4 professionisti
IBM e self assessment sulle proprie competenze
ore 17.15 Scopri IBM, le sue nuove tecnologie e le opportunità di
crescita professionale: conferenza interattiva
ore 17,45 Uno sguardo alla realtà internazionale: Visita all'IBM
Virtual Business Center
giovedì 3 aprile 2008
Gazzetta.it nuovo compie un anno
Gazzetta.it, in edizione commentabile, compie un anno.
Lo si celebra in questo articolo.
Che non menziona i blog dei lettori, annunciati un anno fa e continuamente citati dai messaggi pubblicitari.
mercoledì 2 aprile 2008
Frustrazione
In questo periodo sto ripensando al mio futuro (ma si può ripensare al futuro?) e, avendo un po' di tempo libero a disposizione, mi sto buttando in nuove ed eccitanti esperienze.
Una di queste riguarda un sito on line che è giunto alla seconda beta (non accessibile) e che si stava accingendo a entrare nella terza beta, questa volta pubblica.
Se non che, come spesso accade, al 99% del lavoro ci si accorge che il server stranamente si siede per una chiamata a funzione banale, colpa di un bug del suo sistema operativo.
E' frustrante...
Così avrò del tempo per pensare ad altro (cosa che mi riesce benissimo), vedere persone, ampliare i contatti e magari cogliere altre opportunità.
martedì 1 aprile 2008
Il Blackout di Xbox Live
Il blackout programmato dei servizi XboxLive ha scatenato una ridda di voci sui possibili sviluppi del servizio.
A Bruxelles, a dicembre, avevo già vistol'Xbox360 mostrare i contenuti delle IPTV, segnalando anche accordi in arrivo con Telecom Italia (la TV di Alice).
Staremo a vedere.
Di certo non sarà un pesce d'aprile.
Update Non come sia possibile, ma sono riuscito a scrivere Blackout in due modi diversi!
Il peggior nemico di OpenOffice
Google dovrebbe, in giornata, avviare la distribuzione di Google Docs offline.
In pratica, si ha la possibilità di lavorare sui documenti anche se non si è connessi alla rete.
Nato come antagonista dei programmi Office di Microsoft, Google Docs si sta ritagliando un proprio spazio tra gli applicativi gratuiti per la gestione dei documenti d'ufficio.
In pratica, rompe le uova del paniere a Microsoft, ma anche a OpenOffice, Lotus Simphony, Star Office e via di seguito.
Ma di certo, il mondo degli applicativi per la creazione dei documenti non sarà più lo stesso.