Vorrei fare un paio di precisazioni.
La prima è questa: non sapevo niente di Wired edizione italiana, per cui non chiedetemi se si tratta del mio nuovo progetto perché è evidente che non lo è (ma Wired potrebbe interessarmi e credo che mi attiverò).
La seconda: qualcuno mi ha scritto per avere delle impressioni sul lancio di Microsoft di ieri.
Ebbene, seppure io abbia partecipato alla conferenza stampa e, nel multisala Microsoft, al concerto di Mario Biondi, gli annunci mi sembrano interessanti ma è la prova sul campo che dirà qualcosa di reale.
Ogni annuncio, per definizione, dipinge come straordinario e rivoluzionario l'oggetto.
Qui le premesse ci sono (mi sta colpendo la virtualizzazione molto spinta anche in ambienti non Microsoft, ma si tratta di interoperabilità verso altri mondi, e non viceversa, ossia la controversia di sempre): bisogna vedere all'atto pratico i vantaggi reali.
I partner tecnologici con cui mi sono intrattenuto sono entusiasti dell'annuncio, perché è un elemento di discontinuità con il passato che lega hardware e software (forse l'ha detto anche Mario Derba durante la presentazione).
Se è vero quello che dicono gli analisti, ossia che i server sono sfruttati per il 15% della loro potenza di calcolo, la virtualizzazione alla portata di tutti, o comunque più semplice da gestire, porterà dei vantaggi e dei risparmi concreti alle aziende.
Quindi si liberano, ipoteticamente, delle risorse economiche dalla manutenzione verso nuovi prodotti/servizi (questo l'ha detto Derba, ne sono sicuro).
Rompere il rapporto 20/80, cioè ogni 20 euro spesi in hardware/software ce ne sono 80 in manutenzione e servizi erogati nel tempo, significa cambiare il modo di affrontare l'IT.
Ci vorrà del tempo, la migrazione verso Sql2008 e WindowsServer 2008 non sarà certo rapidissima.
Ma dato l'interesse della giornata milanese di ieri (che prosegue oggi e gli altri eventi sul territorio nei prossimi giorni) c'è da credere che il mercato e gli operatori siano ricettivi su queste tematiche.
Dei tre casi aziendali esposti nella conferenza non c'ho capito molto (ma probabilmente è colpa mia, mi ero un po' annoiato e ho iniziato a chiacchierare con i colleghi vicini).
Ho capito solo che il Comune di Roma (è campagna elettorale?) ha un sistema informatico all'avanguardia, al pari di Helsinki. Solo che da noi, per le elezioni, lo sviluppo IT si ferma per un mese e mezzo (facciamo due)!