Senza entrare di nuovo nella polemica di questi ultimi due giorni, segnalo due messaggi, di aziende che operano nella security. Non citerò il nome delle aziende. Ma non si è lontani da quanto ho scritto.
"... abbiamo presentato un sistema di neutralizzazione dei siti, sofisticato ma al tempo stesso semplice, ad una serie di banche e assicurazioni. La risposta, tiepida a febbraio dello scorso anno, si è scaldata da giugno, tanto che oggi abbiamo un cliente che è pronto ad adottare una strategia di piena occupazione di banda in caso di attacco di un sito, o come nel caso, di phishing...."
"... la tecnica che hai illustrato fa parte di una delle strategie che [...] adotta da un anno a questa parte in Nord America e in qualche caso in Europa (non i Italia). I prodotti erano nati per prevenire gli attacchi di Denial of Service, ma la tecnica degli attacchi si è evoluta e ha reso inutile il lavoro. Poi, si è iniziato ad usarli per altri tipi di attacchi, tra cui il phishing, andando non solo a bloccare i siti su cui venivano convogliati gli utenti, ma anche per bloccare le possibili operazioni di fuga e di cancellazione delle tracce, aiutando quindi le autorità. [...] La tua proposta, semplicissima, amplia ulteriormente le possibilità, anche se, andando contro il mio interesse, sarebbe suffuciente un messaggio di email ufficiale da parte dell'azienda sotto attacco a tutti i propri clienti per limitare i danni. [...] Mi sono per la verità meravigliato anch'io di quanto tempo sia stato attivo il sito farlocco [...]"
Vorrei fare un minimo di polemica con chi mi viene a parlare di etica. Mi pare eticamente corretto che esistano delle strutture a tutela dei risparmiatori di fronte alle truffe (sia telematiche che agli sportelli bancomat e quant'altro). Parlare di etica nei confronti dei risparmiatori, lo capisco, è effettivamente fuori moda. Ma bisogna invertire la tendenza.
Oppure va bene così?