GDPR, Data Protection ed Unione Europea
Facile parlare del G7 e di quanto è accaduto, trovate molte informazioni anche per l’AI e l’etica, ma in #Techy mi interessa portare dei punti di vista differenti e mettere in risalto alcune notizie che spesso sono già mainstream, ma con un punto di vista diverso. Partiamo da una notizia che non ha riscosso il risalto necessario, a mio avviso, e che influenzerà il futuro. Si parla di GDPR, avete letto bene!
Si è compiuto un passo avanti per la protezione dei dati in Europa, con un accordo che getta le basi per un sistema più efficiente e uniforme di applicazione del GDPR, garantendo una maggiore tutela dei dati personali dei cittadini europei. Il Consiglio dell'Unione Europea ha raggiunto un accordo su una posizione comune per negoziare le nuove norme che mirano a semplificare e migliorare la cooperazione tra le autorità di protezione dei dati e la gestione delle denunce a livello transfrontaliero. La proposta introduce anche un nuovo meccanismo di risoluzione preventiva per le controversie, con l'obiettivo di favorire gli accordi amichevoli.
L'accordo rappresenta un passo importante verso un'applicazione più uniforme del GDPR in tutta l'Unione Europea.
La partita non è chiusa, partiranno i negoziati trilaterali con il Parlamento Europeo, che ha già approvato la propria posizione ad aprile, e la Commissione Europea, con l'obiettivo di raggiungere un testo legislativo finale.
Parliamo da OpenAI
OpenAI sta vivendo un periodo di grande crescita economica, troviamo le sue soluzioni ovunque e ogni settimana è oggetto di grandi annunci.
Secondo un recente rapporto di The Information, l'azienda è sulla buona strada per generare un fatturato di circa 3,4 miliardi di dollari quest'anno, circa il doppio rispetto all'anno precedente.
Sam Altman, CEO di OpenAI, ha rivelato ai dipendenti che 200 milioni di dollari di questo fatturato provengono dalla quota che l'azienda riceve da Microsoft per la vendita dei suoi modelli attraverso Azure. Ciò significa che la maggior parte delle entrate di OpenAI deriva dagli abbonamenti a ChatGPT e dalla sua piattaforma per sviluppatori.
OpenAI sull’infrastruttura Cloud di Oracle
L'intelligenza artificiale è diventata un asset strategico per le aziende tecnologiche, e le principali realtà del settore stanno stringendo alleanze per garantirsi la potenza di calcolo necessaria. OpenAI, Microsoft e Oracle hanno annunciato una partnership che consentirà ad OpenAI di sfruttare la piattaforma Azure AI di Microsoft sull'infrastruttura di Oracle. Questo accordo mira a soddisfare la crescente domanda di servizi come ChatGPT, che richiede enormi risorse computazionali.
Sam Altman ha sottolineato l'importanza di questa collaborazione per consentire all'azienda di continuare a espandersi. Finora, OpenAI si è affidata interamente a Microsoft per le sue esigenze di calcolo, ma l'accordo con Oracle suggerisce che le sole risorse di Microsoft non sono più sufficienti per far fronte alla domanda e prevenire eventuali interruzioni di servizio.
Nonostante questa nuova partnership, Microsoft e OpenAI hanno ribadito che la loro relazione strategica rimane invariata. OpenAI ha precisato che l'addestramento dei suoi modelli più avanzati continuerà a svolgersi sui supercomputer sviluppati in collaborazione con Microsoft. Tuttavia, l'ingresso di Oracle nell'ecosistema di OpenAI introduce un elemento di complessità, poiché Oracle fornisce anche infrastrutture a xAI, rivale di OpenAI fondata da Elon Musk. Un’evoluzione tra domanda e offerta molto interessante.
Musk e Apple: una battaglia continua
Apple ed Elon Musk tornano a scontrarsi, questa volta al centro della contesa c'è l'intelligenza artificiale. La scelta di integrare ChatGPT nei propri dispositivi, annunciata durante il WWDC, ha scatenato la reazione furiosa del CEO di Tesla e SpaceX, che ha definito la mossa una "violazione inaccettabile della sicurezza".
Musk, da sempre critico nei confronti di Apple, non possiamo dimenticare la discussione con l’azienda quando voleva rimuovere l’allora Twitter dallo store, ha accusato l'azienda di Cupertino di non essere in grado di garantire la privacy degli utenti, affidandosi a una tecnologia di terze parti come OpenAI. "È assurdo che Apple non sia abbastanza intelligente da creare la propria intelligenza artificiale, ma sia in qualche modo in grado di garantire che OpenAI proteggerà la vostra sicurezza e la vostra privacy!", ha tuonato Musk su Twitter/X.
Va ricordato anche, per chi si fosse distratto, che Musk era investitore di OpenAI e sta creando xAI…
Apple WWDC e Apple Intelligence
Si è da poco concluso il WWDC, l'evento annuale di Apple dedicato agli sviluppatori, e l'intelligenza artificiale è stata la vera protagonista. L'azienda di Cupertino ha presentato Apple Intelligence, una nuova suite di funzionalità basate sull'IA che saranno integrate in tutti i suoi sistemi operativi: iOS, iPadOS e macOS.
Tra le novità più importanti, spicca l'integrazione di ChatGPT in Siri. L'assistente vocale di Apple sarà quindi in grado di rispondere alle domande degli utenti e di generare contenuti, come ad esempio storie per bambini, sfruttando le potenzialità del modello linguistico di OpenAI. Apple ha però rassicurato gli utenti sul fronte della privacy: non sarà necessario creare un account e i dati degli utenti non saranno tracciati.
Apple Intelligence non si limiterà però a migliorare Siri. La nuova piattaforma di intelligenza artificiale offrirà una serie di funzionalità innovative, come la possibilità di creare emoji personalizzate, di generare immagini partendo dalla propria libreria fotografica e di automatizzare compiti complessi tra diverse applicazioni.
Apple sembra quindi pronta a sfidare gli altri colossi della tecnologia nel campo dell'intelligenza artificiale, puntando su un approccio incentrato sulla privacy e sulla personalizzazione.
Google e l’AI per la salute
Ormai sapete che il tema mi sta a cuore…
Google punta sull'intelligenza artificiale per rivoluzionare il settore della salute e presenta due nuovi modelli di linguaggio pensati per analizzare i dati raccolti dai dispositivi wearable. Si chiamano PH-LLM (Personal Health Large Language Model) e PHIA (Personal Health Insights Agent) e promettono di offrire agli utenti informazioni personalizzate e consigli utili per migliorare il proprio benessere.
PH-LLM, basato su Gemini, è stato addestrato per interpretare i dati relativi al sonno e all'attività fisica, fornendo suggerimenti paragonabili a quelli di un esperto. PHIA, invece, combina le capacità linguistiche di Gemini con la generazione di codice e la ricerca, dimostrando un'eccezionale capacità di ragionamento e analisi dei dati.
Questi modelli di intelligenza artificiale rappresentano un importante passo avanti nell'utilizzo dei wearable per il monitoraggio della salute. Google dimostra ancora una volta il suo impegno nell'applicare l'IA a settori cruciali come quello sanitario, aprendo la strada a un futuro in cui la tecnologia sarà sempre più al servizio del benessere delle persone.
Wallmart tra assistenti AI e Droni
Walmart guarda al futuro del retail e sperimenta soluzioni innovative per migliorare l'esperienza d'acquisto dei propri clienti. L'azienda sta testando due tecnologie rivoluzionarie: un assistente virtuale basato sull'intelligenza artificiale e un sistema di consegna a domicilio tramite droni.
L'assistente AI, a differenza dei tradizionali motori di ricerca, sarà in grado di interagire con i clienti in modo naturale, rispondendo alle domande sui prodotti e guidandoli nella navigazione online. La consegna con i droni, invece, punta a consegnare gli articoli di uso quotidiano direttamente a casa dei clienti in pochi minuti dall'ordine.
Walmart mira a rendere lo shopping un'esperienza sempre più personalizzata, veloce e conveniente. Nonostante si tratti ancora di test in fase iniziale, queste iniziative offrono uno sguardo interessante su come l'intelligenza artificiale e la robotica potrebbero rivoluzionare il settore del commercio al dettaglio nei prossimi anni.
Come si chiamano gli elefanti? la risposta vi sorprenderà
Gli elefanti, questi maestosi giganti della natura, sembrano possedere una capacità straordinaria: si chiamano a vicenda utilizzando nomi individuali inventati per i loro compagni. Secondo un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Nature Ecology & Evolution, gli elefanti sono i primi animali non umani conosciuti ad usare nomi che non implicano l'imitazione.
Un team di ricercatori internazionali ha analizzato i richiami di due branchi selvaggi di elefanti della savana africana in Kenya, utilizzando un algoritmo di intelligenza artificiale. Dall'analisi sono emersi 469 richiami distinti, tra cui 101 elefanti che emettevano un richiamo e 117 che ne ricevevano uno.
Michael Pardo, autore principale dello studio, ha affermato che gli elefanti "non solo usano vocalizzazioni specifiche per ogni individuo, ma riconoscono e reagiscono a un richiamo rivolto a loro ignorando quelli rivolti ad altri". Ciò suggerisce che gli elefanti possono determinare se un richiamo era destinato a loro semplicemente ascoltandolo, anche quando è fuori dal suo contesto originale.
Decifrato il linguaggio dei cani grazie all'intelligenza artificiale
L'Intelligenza Artificiale (AI) sta rivoluzionando il modo in cui comprendiamo la comunicazione animale. Ricercatori dell'Università del Michigan hanno sfruttato modelli di apprendimento automatico addestrati sul linguaggio umano per decodificare i significati sottili dei latrati dei cani. Lo studio, presentato alla Conferenza Internazionale Congiunta su Linguistica Computazionale, Risorse Linguistiche e Valutazione, ha dimostrato che l'AI può interpretare con un'accuratezza del 70% le emozioni, l'età, il genere e la razza dei cani semplicemente analizzando i loro versi.
Secondo Rada Mihalcea, capo del Laboratorio di AI dell'Università del Michigan, "gli avanzamenti nell'AI possono rivoluzionare la nostra comprensione della comunicazione animale". I ricercatori hanno raccolto latrati, ringhii e guaiti di 74 cani di diverse razze, età e sessi, in contesti diversi, e li hanno alimentati in un modello di apprendimento automatico progettato per analizzare il linguaggio umano.
I risultati mostrano che i suoni e i modelli derivati dal linguaggio umano possono servire come base per analizzare e comprendere i modelli acustici di altri suoni, come le vocalizzazioni animali. Questa scoperta potrebbe avere "importanti implicazioni" per il benessere animale, poiché una migliore comprensione delle sfumature dei rumori prodotti dagli animali potrebbe migliorare il modo in cui gli umani interpretano e rispondono ai loro bisogni emotivi e fisici.
Unity, Muse Chat, AI Assistant, Game Development
L'utilizzo dell'intelligenza artificiale per facilitare lo sviluppo di videogiochi sta diventando sempre più popolare. Non dobbiamo dimenticare che lo sviluppo dei videogiochi è alla basa delle applicazioni industriali (e non) del Metaverso.
Unity, una delle piattaforme più utilizzate per la creazione di giochi 3D, app ed esperienze, ha introdotto Muse Chat, un assistente AI basato su Microsoft Azure OpenAI Service. Muse Chat è stato progettato per aiutare i creatori a navigare nella vasta documentazione di Unity e a risolvere problemi comuni, rendendo lo sviluppo di giochi più semplice e accessibile. L'assistente AI è in grado di rispondere a domande frequenti e fornire supporto per la risoluzione dei problemi, offrendo un'esperienza di sviluppo più fluida e intuitiva.
L'introduzione di Muse Chat rappresenta un passo significativo nel panorama dello sviluppo di videogiochi, dimostrando come l'intelligenza artificiale possa essere un alleato prezioso per i creatori di giochi, semplificando il processo di sviluppo e aprendo nuove opportunità per la creazione di esperienze innovative.
Vi lascio il link, con un video interessante per comprendere la portata.
AI, CX e assicurazioni
Prima di lasciarvi con i miei video, vi segnalo questo intervento di Luisella Giani di Avanade all'evento "AI e Insurtech", per aiutarci a capire come l’AI, sia tradizionale che generativa, possa garantire una personalizzazione avanzata nell’interazione con il cliente.
La puntata del Late Tech Show di questa settimana
Nell’episodio 37 della quinta stagione, si parla di come l’AI venga utilizzata nella consulenza alle aziende, di come gli eventi con il digitale abbiano una nuova vita e una grande semplificazione e del Data Management Summit 2024 che si terrà in Italia in due edizioni, una per la PA a Roma e una generale all’università di Pavia. Ospiti: Daniele Arduini di Kampaay, Tiziana Tornaghi di IBM e Michele Iurillo del DataManagementSummit.org.
In alternativa su Youtube con i capitoli e su tutte le principali piattaforme social
Vita da Ufficio (dagli #SmartBreak)
Il podcast che prende spunto dagli #SmartBreak quotidiani sui miei profili social e su quelli di alcune associazioni manageriali è ripartito. Lo trovate qui.
I miei libri
Vi lascio un link per i miei libri, caso mai vi venisse voglia di leggere, vi ricordo che Phyrtual è giunto alla seconda edizione, con nuove interviste.
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