lunedì 30 aprile 2012

Apple, le aziende tecnologiche e le tasse

Una discussione interessante su quante tasse non vengono versate dalle aziende che si occupano di internet. E l'Italia non è esclusa!
Infatti, notevole il fatto che oltre la metà della pubblicità online in Italia sia raccolta da Google, ma la fatturazione è Irlandese...

venerdì 27 aprile 2012

Corriere Social

Ieri grandi annunci per il lancio di Corriere Social, l'applicazione
che prende le notizie dal quotidiano e da altri siti per la
piattaforma Facebook.
Quando il Washington Post lanciò il suo social reader, ebbe la
compiacenza di ringraziare pubblicamente un mio progetto che li aveva
ispirati: la classe non è acqua e francamente non solo non era
necessario, ma probabilmente non era nemmeno del tutto vero!
Il Corriere non ha ovviamente ringraziato il Washington Post per
averli ispirati, e la cosa più divertente è leggere, nel comunicato di
Reply, che riporto integralmente, alcune dichiarazioni.

"Con Corriere Social, abbiamo messo in campo le nostre competenze ed
esperienze sui Social Media" – dichiara Filippo Rizzante, CTO di Reply
"In particolare, partendo dall'analisi dei comportamenti degli utenti
facebook, sono stati integrati innovativi algoritmi di comunicazione
social con il nuovo sistema Open Graph di Facebook. L'unione delle due
componenti consente di gestire e raccogliere i contenuti generati
dagli utenti stessi e pianificare le pubblicazioni delle news,
adattandole automaticamente all'interno del social network e fruibili
via web, mobile e tablet."

Una sola domanda: se il Washington Post l'ha creata un anno fa (e non
è l'unico) e il mio ne avrebbe tre (e non c'era Open Graph), come si
fa a parlare di competenze ed esperienze? Non tirate fuori
l'esperienza di TamTami perché i risultati sono sotto gli occhi di
tutti, piuttosto che qualche soluzione per la customer care...
Dire semplicemente che si è copiata un'idea, rivista, perfezionata e
migliorata, è brutto?
La mancanza di serietà è una brutta cosa: il Corriere cercava un'idea
per cavalcare i social e l'ha trovata in un'ottima realizzazione di
Reply, ripeto ottima, ma quest'ultimi non l'hanno raccontata giusta.
Spero solo che in RCS non paghino l'applicazione come se si trattasse
di qualcosa di nuovo...

mercoledì 25 aprile 2012

Piccole riflessioni per il mio intervento per ConfCommercio in Assolombarda


Cosa dire della rivoluzione che sta accadendo al commercio e all'industria? Raccontarlo a commercianti e imprenditori non è facile, spaventati come sono da questa crisi che persiste.

Nei 10 minuti proverò a spiegare che cosa fanno realmente le aziende, non quello che crediamo che facciano.

Amazon vende spazi per depositare la merce che verrà consegnata in fretta

Apple vende status symbol

Coca-Cola vende l'idea di felicità e relax

Disney vende momenti di felicità e la possibilità di tornare bambini

Harley-Davidson vende l'idea di libertà

McDonald's vende servizio rapido a buon prezzo

RedBull vende avventura

Rolex vende rivalutazione nel tempo

Starbucks vende un posto dove poter stare

YouTube vende intrattenimento personalizzato sempre a portata di mano





martedì 24 aprile 2012

Pinterest: sottovalutatissimo per i video

Pinterest è il social network del momento, ammesso che la definizione
sia calzante.
Quello che non tutti sanno è che attraverso le immagini si possono
veicolare anche video ottenendo ottimi risultati.
Infatti, il trucco principale è riuscire ad avere un'immagine del
video particolarmente interessante e, se si tratta di business, sia
B2B sia B2C (ovviamente migliori risultati per quest'ultima)
coniugandola con i tag corretti, si ha un effetto leva incredibile.
Ovvio, diranno in tanti, foto e descrizione sono fondamentali, ma se
si riesce a trasmettere un messaggio significativo allegando un video,
possibilmente molto breve, il gioco è fatto.
I video, quindi, sono forse la parte fondamentale di Pinterest, nato
per le fotografie: il classico caso che sul web nasce un servizio e si
evolve in maniera diversa da quanto voluto dai creatori.

lunedì 23 aprile 2012

PadFone: bello, ma caruccio!

E' il prodotto più atteso del momento.
Un cellulare di ultima generazione che può essere inserito dietro uno
schermo da 10 pollici e diventa un tablet, al quale, per altro, si può
agganciare una tastiera.
Un prodotto rivuluzionario, soprattutto perché per la prima volta si
hanno a disposizione in unico oggetto tutte le informazioni, senza
doverle travasare da un luogo all'altro (telefono, pad, computer,
...).
Bellissimo anche come design, ma dopo Barcellona si vociferava di un
prezzo molto interessante per un cellulare 4.3 pollici e annesso un
pad Android da 10.
Ora che il prezzo è stato deciso, 699 euro, qualcuno inizia a
ripensare all'oggetto.
"A 499 sarebbe stata una rivoluzione vera, a 699 si tratta sempre
molto interessante, ma è diventato un prodotto per pochissimi,
soprattutto in tempo di crisi" avrebbe affermato un buyer di un noto
retail.
Per avere una tastiera è necessario aggiungere altri 149 euro, quindi
il prezzo inizia ad essere simile ad un ultrabook, pur essendo
completamente differente.
Il prodotto resta sempre molto atteso, probabilmente la novità
tecnologica di questi primi sei mesi dell'anno più significativa, ma
ha perso un po' di appeal.
Negli scaffali a maggio, le prime recensioni stanno già uscendo.
PadFone non ha i costi di un Pad e di un telefono messi insieme, ma
non nemmeno così distante.

martedì 17 aprile 2012

Windows RT

RT è un qualche cosa che gli utenti tecnologici conoscono.
Infatti, RT significa retweet, ossia il ripostare un messaggio (su Twitter, ma poi, visto che vengono replicati, anche verso altri social network).
Il nome di questa versione è per i pad, teoricamente per la piattaforma di processori Arm.
Premesso che i miei ragionamenti sono istantanei, mi fa capire subito che la versione RT è diversa dalle altre e avrà delle limitazioni oggettive.
Mi pare un errore il proliferare di versioni, non credo solo per accontentare Intel, perché porta sempre confusione  presso glinutenti finali.Questi ultimi, per altro, si sono abituati proprio con i pad o tablet ad acquistare un prodotto senza troppo preoccuparsi del numero del sistema operativo e Android 4 (ICS) e la sua attuale penetrazione di mercato è una prova lampante della mia tesi.
Microsoft, quindi, è davvero alla prova del nove, perché qui si gioca il proprio futuro.
Le attese sono tante, anche se, a dire la verità, alle 7 del mattino i giornali italiani non ne danno la notizia (!), ma chiamare in modo diverso Windows 8 per i tablet non mi pare una gran genialata, altrimenti tutti i discorsi sulla consumerizzazione dell'informatica cosa si fanno a fare?
Già c'è una Serie A e una serie B con Pro o non Pro (Ultimate mi pare finalmente abbandonato!), ma giocare in Serie C a qualche utente potrebbe dare fastidio.
Oggi, partendo da un solo codice, si poteva fare una sola versione che si adatta e configura a seconda delle caratteristiche hardware dei computer.
Lo chiamo 8, punto e a capo.
Inseguire il marketing dei costruttori di computer non ha più senso: i PC li fanno tre quattro aziende per tutto il mondo...

UPDATE: le informazioni le trovate qui http://windowsteamblog.com/windows/b/bloggingwindows/archive/2012/04/16/announcing-the-windows-8-editions.aspx

venerdì 13 aprile 2012

Google Plus e tutti gli asterischi

In un momento in cui comprare traffico web, fans e follower sembra sia
diventato uno sport, Google cambia l'interfaccia a Google Plus.
E lo fa annunciando che Google Plus ha visto upgradare gli utenti a 170 milioni!
Upgradare?
E che cifra sarebbe? Su che numerica si basa?
Riporto fedelmente le cifre del comunicato:
•July 2011: 10 million
•October 2011: 40 million (30 million gain, 10 million per month)
•January 2012: 90 million (50 million gain, 16.7 million per month)
•April 2012: 170 million (80 million gain, 26.7 million per month)
La confusione cresce.
Numeri interessanti, visti così, ma per la prima volta Google non
parla di utenti attivi e non offre numeri.
Curioso.
Sfrucuglio un po' sul web e trovo una dichiarazione di Rafe Needleman
a Cnet: "You have to understand what Google+ is. It's really the
unification of all of Google's services, with a common social layer".
Ma come, l'unificazione di tutti i servizi porta a così pochi utenti?
E non ci dicono quali sono quelli attivi?
In pratica, se hai un account di posta di Google o accedi a qualche
servizi, potresti aver cliccato, probabilmente più per curiosità che
per altro, al quel primo messaggio testuale in alto a sinistra del
tipo "+Nome", nel miop caso +Gigi. Se l'hai fatto, sei nei 170
milioni. Che poi tu utilizzi o no il servizio poco conta.
Allora, facendo un breve calcolo, dal luglio 2011 a oggi è stato un
grandissimo flop questo Google Plus, perché gli utenti di Gmail, tanto
per chiarirci, sono 350 milioni.
In pratica, dal luglio, Google è riuscita a convincere solo un utente
di Gmail su due a fare almeno un click su Google Plus, nonostante
nella barra in alto di Google occupi il primo posto, anticipando
Ricerca, mappe e persino YouTube e le news...
Qualsiasi polemica su come sia l'interfaccia e di che uso si faccia di
Google Plus è del tutto inutile: "gli utenti che hanno fatto
l'upgrade" parlano chiarissimo!

domenica 1 aprile 2012

Zuckerberg e i video di Youtube su Facebook

Ha sbroccato Zuckerberg.
A pochi giorni dalla quotazione, c'è stata una riunione che riguardava l'ormai annoso problema di visualizzazione dei video di Youtube nel wall di Facebook.
Il creatore del social network ha detto a tutti che non è possibile che usando l'iPad i testi vengano coperti dal video e questo perdura da mesi!
La discussione ha portato alle dimissioni di Bret Taylor, Chief Technology Officer dell'azienda.
"È uscito il nuovo iPad e noi mostriamo ancora quel fastidioso bug nella pagina principale se un utente inserisce un video di Youtube" ha urlato più volte Mark Elliot Zuckerberg, mostrando su una presentazione le migliaia di mail ricevute riguarda a questo problema da utenti di ogni parte del mondo.
Nella giornata di oggi si terrà un altro incontro nella nuova sede di Palo Alto, coinvolgendo l'intero staff tecnico.
"È una vergogna che la visualizzazione sull'iPad sia sbagliata, mi fate fare la figura del cretino che non è capace di risolvere un banale problema nel mostrare un oggetto su una pagina, e la cosa va avanti da mesi!" ha concluso minacciando licenziamenti in massa.
La cosa, ovviamente, preoccupa i mercati finanziari, data l'imminente quotazione di Facebook in Borsa.