La moda del momento è dire ai propri amici dove ci si trova.
Premesso che l'interesse restringe enormente il campo dell'amicizia,
altrimenti si entra in quello della professione, l'interesse personale
per questo genere di cose è pari allo zero.
Il che non significa che non vi sia valore o non possa essere generato
valore dal conoscere la posizione di un amico. Mi pare evidente che ci
sia una forte contrapposizione tra lavoro e vita privata e non sono
così certo che siamo tutti così disposti a dire dove siamo (che è un
po' dire cosa facciamo): voglio dire al mio capo che oggi sono ad un
concerto a Verona e domattina ho la riunione con l'AD alle 9? OK,
togli il capo dagli amici (!), come se non ci fosse nessuna serpe in
ufficio che glielo va a riferire! Coperta corta con i social network!
Faccio un paio di considerazioni superficiali sui servizi.
L'approccio 4square mi piace, sebbene un po' invasivo, perchè mosso
dalla voglia, ma anche dal gioco, di conoscere meglio un luogo, che
sia un ufficio o un'attività commerciale.
L'approccio di Facebook Luoghi mi pare, per il momento, senza vantaggi
per l'utente. L'unico che vedo è ricevere pubblicità mirata e locale,
ma non so se sia un vantaggio vero per l'utente, di certo enorme per
l'inserzionista.
Per ora 4square sta vincendo 4 a zero. La partita sarà lunga, ma il
gap da colmare è ampio.
Ma io continuo a non usarli, nemmeno per vezzo per dire sono stato qui
e tu no: se lo devo fare, pubblico uno stato o una foto. E' lo stesso,
ma non spremono centesimi dall'informazione.