Pec (con la K finale) è un negozietto in centro a Milano.
Dire andare da Peck è sinonimo di livello economico agiato: è la
boutique culinaria per eccellenza.
La prendo da lontano perchè in questi giorni sono costantemente
sollecitato sul tema della PEC, Posta Elettronica Certificata.
Il tema non è appassionante, lo dovrete ammettere, ed è una di quelle
piccole cose che potrebbero cambiare la vita e soprattutto il rapporto
tra PA e cittadini.
Peccato che il sistema sia un "delirio", che non funzionino, ma su
questo tema siamo avvezzi.
Quel che mi sorprende che siano dei politici a rivolgermi la domanda,
magari anche mediamente informatizzati, abitanti dei social network.
Non è per "sputtanarli", ma è evidente che qualche cosa nel processo
di comunicazione della PEC non ha funzionato a dovere.
Per intenderci, chi offre ai propri cittadini la casella di posta
elettronica, perché non la certifica?
Ma soprattutto, perché non dota il personale che lavora nella PA della
PEC personale?
Questo è chiaramente un controsenso, che però qualifica l'interesse
per la casella elettronica certificata da parte di chi amministra.
Come vedete, non ho acceso una polemica sui funzionamenti, sui costi,
sulle modalità, su chi offre l'accesso, ...
Faccio una polemica sull'approccio culturale alla PEC, che doveva
essere il fiore all'occhiello della nostra PA, il fiore all'occhiello
come PECK, e invece diventa l'ennesiomo discount dell'hinterland,
neanche un outlet.