Twitter è un fenomeno interessante.
Sebbene poco funzionale, ha saputo svilupparsi intorno alla teoria del
messaggino, una sorta di SMS inviato a chi ha voglia di leggertelo.
Poco funzionale perché non si integra in un contesto. Ma questa è
anche la sua forza e la filosofia che sta dietro al servizio.
Filosofia: questo è quello che vedo principalmente mancare a molti
progetti e servizi internet che si vogliono far chiamare 2.0 ma che
invece sono molto arretrati o, addirittura, non intravedo un modello
di business.
Adesso vanno di moda quelli pensati per le aziende, spazi dove
discutere online. Dubbia utilità per come li vedo nascere ed è per
questo che da qualche progetto prendo le distanze, sebbene ne possa
essere stato coinvolto.
Torno a Twitter. 500 milioni di dollari rifiutati, un'offerta di
Facebook ritenuta inacettabile. Non credo per la cifra, quanto per
l'idea che c'è dietro ai due servizi, troppo diversa.
Forse è anche un problema di cifra, nel senso che era finanziaria e
non frusciante, ma in fondo non lo sparemo mai e con la Borsa che va
avanti così quest'offerta è difficilmente superabile.
In qualsiasi caso, chi ha scritto di Obama e Twitter ha ricevuto una
brutta sorpresa. Da giorni il politico non scrive più.
Una delusione cocente.
La sua prima.
Obama non parla più di tecnologia. Forse ha altro a cui pensare. Ma se
fa così oggi che ancora non è il presidente, dal 20 gennaio cosa
accadrà?