giovedì 13 marzo 2008

Peppermint, Garante e Altro consumo

Ricevo e pubblico.
Garante della Privacy si è espresso oggi sul caso Peppermint la società discografica che qualche mese fa aveva fatto pervenire una lettera intimidatoria nei confronti di alcuni utenti della Rete, accusandoli di aver scaricato e messo in condivisione (attraverso una piattaforma di Peer2Peer) alcuni file coperti da diritto d'autore. Sul caso Altroconsumo aveva due maxireclami al Garante, che ha ritenuto illecita l'attività di raccolta di questi dati personali.  
La vicenda risale a metà giugno 2007, quando la prima ondata di ingiunzioni a pagare circa 300 euro - con toni minatori - arriva all'indirizzo fisico di oltre 3000 consumatori, individuati grazie alla Logistep AG, società svizzera incaricata di individuare gli indirizzi IP (il numero che contraddistingue ogni pc in Rete) attraverso un software d'intercettazione, non conforme alla normativa Ue sulla privacy.
Il Garante ha ordinato alle tre società di sospendere immediatamente ogni ulteriore trattamento dei dati illegittimamente acquisiti e di cancellarli entro il 31 marzo 2008.
E' la vittoria del diritto alla privacy e degli utenti della Rete: la tutela dei diritti di proprietà intellettuale non può giustificare il monitoraggio e la schedatura di massa degli utenti delle piattaforme P2P.
Altroconsumo sta valutando la possibilità di agire contro la Peppermint, la Techland e la Logistep a tutela dei diritti ed interessi dei consumatori, chiedendo alle tre società di risarcire i danni ingiustamente arrecati a questi ultimi. Chi fosse interessato a chiedere il risarcimento del danno ricevuto può segnalarlo tramite la casella peppermint@altroconsumo.it
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