I Radiohead (io li scrivo staccati, va bene? Radio Head) sono lì che gongolano del successo della loro iniziativa di musica a offerta.
Premesso che ho già detto quello che penso e sulla musica distribuita a 128 KHz, che è qualcosa in più del rumore e, se volete, provate una cuffia Creative di ultima generazione e vi renderete conto di che cosa ascoltate normalmente.
fatta la premessa, il "popolo della rete" gongola altrettanto, pontificando la riuscita dell'iniziativa e il fatto che guadagnino dei dollaroni.
Se invece dei Radio Head si trattasse dei Working Mushroom, sarebbe la stessa cosa?
Ma la differenza tra i bravi in marketing e gli altri la conoscete?
Quanti gruppi hanno adottato questo sistema per sopravvivere, per il semplice fatto che non hanno mai trovato un'etichetta pronta a produrre i dischi? decine? centinaia? migliaia?
Ho letto delle cose aberranti da parte dei nuovi sapientoni della rete, pronti a creare il caso dove, guarda caso, il caso non c'è.
Springsteen ha venduto un milione di cd in Europa, avrebbe avuto lo stesso succsso e forse qualcosa di più, on line ad offerta. Ma non è che è il nome che fa vendere.
Invece di occuparci di questi qui, occupiamoci di quei gruppi che stanno nascendo sui vari servizi di social networking e che poi arrivano, grazie al successo, a chiudere un contratto con un'etichetta.
La qualità premia, i 128 KHz rendono tutto un rumore, non musica. Finiremo che le prossime generazioni ascolteranno solo le suonerie dei cellulari (pezzi brevi, qualità scadente, impossibilità di comprendere se canta "il cantante" o un imitatore).
Può essere che mi sbaglio, magari può andare bene così. Ma è tutta un'altra musica.