Riprendo a scrivere dopo una lunga pausa (più o meno forzata), parlando di inadeguatezza.
La prima è quella di essermi giudicato inadeguato per dedicare un post a Franco Carlini: cosa potevo esprimere?
La seconda è l'inadeguatezza di un Ministro dell'Istruzione che chiede maggiore spazio a tabelline e grammatica al posto dell'informatica e dell'inglese.
Premesso che ho un figlio che si accinge a frequentare la terza elementare in una scuola statale milanese: il bagaglio della lingua inglese consiste in un vocabolario di circa 400 parole e che i computer, in due anni, li hanno accesi, sì e no, una decina di volte. Il ragazzo, lo devo chiamare così(!), però "smanetta" con familiarità le console di gioco (qualcuno direbbe che da mio figlio non ci si poteva aspettare altro) e naviga su internet e su Encarta con una buona disinvoltura.
L'Italia ha un gap di competenze tecnologiche da colmare rispetto ad altri paesi e devo dire che ammetto che ci sia del buono nell'idea di Fioroni di preferire le tabelline e la grammatica nei primi anni scolastici.
Mi aspettavo, però, un recupero di competenze alle superiori. Una nipote diciasettenne che frequenta lo scientifico mi dimostra tutte le volte gli scarsi insegnamenti sull'uso del PC! E fa lo scientifico!
Leggevo nel
blog di Mauro Lupi la frase [..] daltronde è la prima volta nella storia dell'uomo, che un ragazzo di 12 anni ha spesso maggior dimestichezza dei suoi genitori nell'uso delle tecnologie [..] e mi sono posto alcune domande.
Premesso che il post parlava di blog, videogiochi e giornalismo, è stato naturale ripensare a quando ho iniziato a fare una rivista di giochi per PC.
L'intento era quello di proporre una rivista che guardasse al divertimento in modo un po' più intelligente, lasciando spazio anche alla multimedialità.
E' possibile che in 15 anni sia cambiato così poco? Eppure quella generazione di giocatori è cresciuta ed è oggi padre (e madre) di famiglia.
Il mio piccolino, che adesso ha tutte le titubanze dell'ingresso alla scuola elementare, ha frequentato una scuola materna comunale che gli ha permesso di imparare qualche parola d'inglese. L'informatica ancora no.
Non imparerà subito le tabelline (arrivano dalla seconda), ma appena saprà leggere decentemente andrà anche lui a leggersi Gazzetta.it o il sito del Milan per avere informazioni.
Questa generazione ha sete di informazioni, consuma notizie e passa con disinvoltura da un aggeggio tecnlogico all'altro. Senza inibizioni.
Perché frenarli?
E' una generazione che dovrà, per forza di cose, passare da una lingua all'altra con altrettanta disinvoltura. Perché negare l'evidenza?
Non è che il motivo per cui li freniamo sono le nostre paure, la nostra inadeguatezza?
Da genitori freniamo i figli all'uso del Nintendo DS perché non studiano le tabelline a sufficienza, ma soprattutto perché non riusciamo a capire quello che fanno.
Forse, da insegnanti, freniamo l'uso di internet e dell'inglese perché mettono a nudo la nostra impreparazione.
Quindi è un problema di inadeguatezza. Di genitori.
Però non è ammissibile che questo stato si ripercuota su di un ministro e soprattutto sull'istruzione.
Qui stiamo parlando del futuro del nostro paese, della prossima classe dirigente 8perché prima o poi toccherà a loro), non delle nostre paure!