giovedì 28 dicembre 2006

E-commerce e Natale

Un successo clamoroso l'e-commerce in giro per il mondo.
Ho sentito un po' di aziende italiane e la soddisfazione è esagerata, anche se non sono mancati problemi di consegna!
Qui la foto di Amazon UK.

La consegna, infatti, sta diventando un problema grosso per questi operatori, perché se dal lato magazzino si sono più o meno tutti attrezzati, i vettori logistici sono un numero limitato, che non può tenere conto dei picchi.

lunedì 25 dicembre 2006

venerdì 22 dicembre 2006

Le migliori aziende dove lavorare

Qui le 35 aziende in Italia dove è più bello lavorare.
La classifica è quella di Great place to work 2007.

1 Ferrari SpA
2 Microsoft italia
3 Coca-Cola HBC Italia
4 American Express Services Europe Limited
5 Sevel
6 Johnson Wax
7 LogicaCMG
8 Abbott
9 Cisco Systems
10 CEFRIEL
11 FedEx Express
12 W.L. GORE & Associati S.r.l.
13 Medtronic Italia
14 Eli Lilly Italia
15 MediaMarket SpA
16 Morgan Stanley
17 Novartis Farma
18 Gruppo Loccioni
19 Bon Prix
20 Infineum Italia S.r.l.
21 Cordis Italia
22 Shire Italia
23 A.C.R.A.F. (Gruppo Angelini)
24 Mc Donald's
25 MSA SpA
26 National Instruments
27 Diageo Italia
28 Revlon
29 Stabilimento di Scoppito (AQ) - sanofi-aventis S.p.A.
30 Phoenix Contact S.p.A.
31 Starwood Hotels & Resorts Italia
32 Masterfoods S.p.A.
33 Agilent Technologies
34 Barabino & Partners
35 AMGEN

Se ce la faccio, preparo anche la consueta lista di quello che ho reputato di successo nel corso dell'anno e i flop...

Il crack di Vista

Non poteva mancare la notizia del crack di vista.
Premesso che di fatto, l'attivazione a tempo è sempre più o meno facilmente bypassabile agendo sul bios del PC e, prima di collegarsi in rete, usando programmini che cambiano le date dei files, il dibattito è del tutto privo di senso.
A parte chi vuol fare del sensazionalismo parlando di Vista craccato, l'operazione è valida solo per pochi esperti.
La gente normale, infatti, acquista il PC nella grande distribuzione e il sistema operativo, nel corso del 2007, se lo troverà dentro, già installato e configurato. Perché dovrebbe impazzire a mettere questo e quello, magari, anzi senza magari, per ritrovarsi un bel trojan che ne pregiudica la sicurezza dei dati?
Vista sarà nei PC venduti, al posto dell'attuale XP.
La pirateria ci sarà, ovviamente, come c'è oggi, ma con percentuali che non preoccupano più di tanto Redmond.
Se per avere Vista devi montarti un server, magari virtuale, fare una serie di operazioni manuali sul registry, chi lo farà? Ma certamente i più esperti, che infatti raccomandano Linux.
Provate a chiedere a un utente Mac se si ha intenzione di incasinarsi così la vita: risposta scontata.
Quindi, il dibattito è per pochi, che poi hanno probabilmente anche l'accesso ai blog e ai siti di programmazione, ovviamente, quindi una cassa di risonanza.
Ma sono lontani, molto lontani, dalla realtà.
La casalinga di Voghera comprerà un PC con Vista o un PC senza sistema operativo su cui deve installare Linux da CD, configurarsi la connessione, scaricarsi i driver, ritrovarsi a cercare software nuovo e via di seguito?
Il vantaggio di Windows, è bene ricordarlo, è la quantità enorme di programmi che vi girano, per ogni tipo di esigenza. Esistono anche per altre piattaforme, ovviamente, ma allora non si spiegherebbe il non successo storico del Mac (che è semplice semplice per tutti).
Discorso chiuso, e lo ripeto perché è giusto farlo, non di parte.

giovedì 21 dicembre 2006

Time, blog e games

Dopo essermi meritato (!) una copertina di Time, da aggiungere al curriculum che non fa mai male (!), devo ammettere che prendere in mano il giornale e leggere gli articoli e le motivazioni ha un suo perché.
Prima di tutto mi ha dimostrato, se ancora ce ne fosse stato il bisogno, che i blog e i giornali parlano tanto per parlare, parlandosi troppo spesso addosso e riportando più i comunicati stampa e i lanci di agenzia che i fatti reali e concreti.
Time ha fatto una serie di articoli incentrati sull'uso personale di internet, senza andare nei dettagli del "questo servizio sì e questo servizio no", ma disponendo in maniera equanime le varie anime di quello che è il Web 2.0 (lo so, non è possibile, ma apprezzo il tentativo).
Un articolo importante è stato dedicato a YouTube e un altro articolo, che potremmo definire di costume, è stato dedicato a Second Life, a chiusura delle pagine "a me" dedicate.
Premesso che negli Usa i videogiochi sono stati sdognati da un bel pezzo, una cosa del genere avrebbe avuto le sue belle difficoltà anche in un paese come la Gran Bretagna.
Ebbene, la maturità di un mezzo lo si evince anche da queste piccole cose. Tima ha tenuto in considerazione il modo di presentare la nuova stagione di internet partendo da presupposti economici e sociali, anche se poi, come sempre in questi casi, la parola passa al marketing e all'astuzia di piazzare in copertina e vendere una notizia che è quel che è.
Nella blogosfera sono iniziate varie discussioni intorno al tema, alcune profonde, altre superficiali, ma che non aggiungono o tolgono niente a quanto ha fatto Time.
Perché Time ha di fatto aperto orizzonti nuovi a chi realizza contenuti internet, che piaccia o no. Quella copertina sposterà, magari di poco, ma sposterà budget di grandi aziende verso investimenti sul web, che possono significare advertising, creazione di nuovi siti, nascita di nuovi servizi e, comunque, permetterà di allargare la base di utenti in modo significativo.
Questo ha fatto Time.
Senza fare vincitori e vinti (oddio, Bill Gates non ne esce benissimo).

mercoledì 20 dicembre 2006

PA e OpenSource nella Finanziaria

La Legge finanziaria 2007 contiene un comma che destina 30 milioni di euro per progetti PA che utilizzano Open Source.
Qui il comunicato.
Vogliamo dare una svolta decisiva alla diffusione e all’utilizzo del software Open Source nella Pubblica Amministrazione, oggi quanto mai indispensabile per abbattere i costi della burocrazia e consentire agli enti pubblici di dialogare tra loro in maniera più efficiente, utilizzando formati standard e aperti”.
Così il Sottosegretario all’Innovazione Beatrice Magnolfi ha illustrato la norma della legge Finanziaria (art. 1, c. 897) che – nella valutazione dei progetti da finanziare con i 30 milioni di euro previsti a sostegno della Società dell’Informazione – assegna priorità a quelli che utilizzano e sviluppano applicazioni software a codice aperto.
Il marketplace delle soluzioni della PA a sostegno dell’industria del software italiana
La stessa norma della legge Finanziaria, ha spiegato Beatrice Magnolfi, “dispone anche la realizzazione di un ‘ambiente di sviluppo cooperativo su web’, dove le amministrazioni pubbliche possano condividere i codici sorgente, gli eseguibili e la documentazione dei software sviluppati. Il nuovo ambiente web consentirebbe inoltre di dare vita a comunità di amministrazioni utilizzatrici dei diversi software, per renderle protagoniste dei successivi sviluppi delle soluzioni, su base collaborativa”.
Secondo il Sottosegretario all’Innovazione “è un’assoluta novità per un ambiente che si configura come un vero e proprio ‘marketplace delle soluzioni informatiche della PA’, capace di favorire e rendere produttivo l’incontro tra la domanda pubblica e l’offerta delle sempre più numerose imprese italiane specializzate nello sviluppo di piattaforme a codice aperto”.
“Il fine è quello di sostenere la crescita di un’industria del software italiana in grado di competere con le grandi multinazionali, ma alimentando al contempo lo sviluppo locale nei territori” ha aggiunto Magnolfi. “Si tratta di un settore in espansione formato da un arcipelago di piccole imprese, quasi sempre gestite da giovani, e capace di infondere al mercato un forte contenuto di innovazione e creatività”.

I ciechi, Torino e i GPS

Interessante notare che il giornale inglese Telegraph abbia realizzato un ottimo articolo su come sia possibile, per un cieco, muoversi all'interno di una città, addirittura olimpica, usando un GPS.
Articolo completo qui.
Considerando che vivo in Italia e che un altro giornale inglese mi ha commissionato un articolo sulla vicenda, mi devo preoccupare se non ne sapevo niente?
Comunque questo è un ottimo esempio che dimostra come la tecnologia sia davvero importante per le persone diversamente abili, fornendo il sostegno e l'aiuto adeguato.
Prometto che mi informo.

Blogger è uscito dalla beta

Blogger è uscito dalla beta.
Per comunicarlo ai propri utenti, ha scritto un messaggio in italiano.
A dire la verità, è un italiano più claudicante del mio (che ho lascusante di scrivere appena sveglio e senza rileggere i testi!).
Oggi è stata posta un agrande pietra migliare per la versione di Blogger in Beta - finalmente le sue funzioni sono complete ! Oltre al fatto che la sua interfaccia è ora disponibile in Francese, Italiano, Tedesco o Spagnolo (con altre lingue in arrivo), ora puoi pubblicare blog via S/FTP, una funzione precedentemente disponibile nella prima versione di Blogger. Nella versione Beta questa funzione è stata comunque significativamente migliorata ed ora include la possibe aggiunta di etichette !
Se ti servi di un FTP nella precedente versione di Blogger, dovresti certamente entrare nella versione Beta e costituire un blog FTP per assicurarti che la pubblicazione funzioni nel modo previsto. Abbiamo fatto largamente testato la funzione FTP sui più diffusi hosting service, ma se dovessi comunque incontrare un qualsiasi problema nella pubblicazione, faccelo sapere attraverso il modulo per contattarci -- seleziona "Report a bug or problem" -> "I found a bug with Blogger in beta" per spedire le tue osservazioni, perchè vogliamo correggere gli errori al più presto.
La cosa più importante è che l'aggiunta della funzione FTP alla versione Beta significa che la migrazione dell'account sarà presto (e veramente molto molto presto ) disponibile per tutti gli utenti di Blogger -- al momento è attiva soloper gli utenti di blogspot. Grazie a tutti per la vostra pazienza con i recenti malfunzionamenti e i problemi di rete - presto saranno storia passata!

Non ho ancora effettuato lo switch, sto facendo delle prove con un blog finto...
Il fatto che finalmente siano state introdotte le etichette è certamente importante, ma ho delle perplessità sull'FTP.
Qui il link a Blogger (ma serve?).

martedì 19 dicembre 2006

Riunione virtuale con Windows Vista

Una delle funzionalità più interessanti di Vista è la possibilità di realizzare una condivisione di file o di applicazioni, ma anche di usare il computer di un'altra persona, in modo semplicissimo.
Infatti, è possibile realizzare una riunione virtuale utilizzando la rete, magari anche una condivisione wireless proprietaria, in modo da vedere, per esempio, una presentazione sui PC, senza bisogno di un proiettore.
La cosa funziona in una stanza, ma anche in luoghi diversi (ovviamente la funzione wireless va a farsi benedire.
Gli utilizzi, quindi si precano: dalla lezione scolastico-universitaria ai dati agli analisti all'assistenza tecnica (perché si può prendere il controllo del PC remoto.
Qui il link al video.

lunedì 18 dicembre 2006

Open source: tendenze 2007

Unisys ha commissionato una ricerca sull'Open soure, che trovate qui.
Queste le quattro linee guida.

1) Crescita della richiesta di approcci architetturali all'open source

Sebbene sempre più maturi e accettati nelle aziende, i software open source – Linux compreso – troppo spesso si sono dimostrati non pienamente all'altezza delle applicazioni di classe enterprise, se implementati in modo discontinuo.
L'elaborazione aziendale infatti richiede ambienti di produzione in grado di garantire la sicurezza e funzioni basilari come quelle di lockdown, backup/ripristino e altre legate alle infrastrutture di calcolo enterprise.
Nel 2007 le aziende che acquisteranno soluzioni open source riconosceranno l'importanza di dotarsi di un'architettura olistica; anche se per molte acquisirla non sarà facile. Poche aziende, infatti, dispongono oggi al proprio interno delle competenze necessarie per gestire e integrare sistemi legacy e stack open source e ancora meno provider di software open source sono dotati di competenze in ambito enterprise tali da potere supportare le aziende in questa integrazione. Sempre più spesso, quindi, le aziende si rivolgeranno a System Integrator (SI) capaci di fornire schemi progettuali per creare e gestire infrastrutture allineate con le proprie strategie di business che integrino gli elementi dell'open source più idonei e ottimizzino le performance.

2) Gli stack specializzati determineranno il nuovo corso delle applicazioni business

Lo stack LAMP (Linux, Apache, MySQL, PHP/Python/Perl), che si focalizza su funzioni generiche come l'ambiente operativo e i servizi database, è stato fino ad ora l'elemento centrale di gran parte dei progetti open source.
Questo stato di cose è però destinato a cambiare radicalmente: "A nostro avviso, nel 2007 crescerà l'offerta di soluzioni open source dedicate a finalità più specifiche come la business intelligence, la gestione dei contenuti e la gestione dell'output", ha dichiarato Ali Shadman, Vice President e General Manager Open Source Solutions, Systems & Technology di Unisys. "Ogni stack specializzato costituirà una sorta di 'scatola nera': si tratterà infatti di elementi plug-and-play che richiedono una minima configurazione e sono progettati per inserirsi con naturalezza nei moderni ambienti data center ed eseguire fin dall'inizio un unico job. Queste soluzioni si dimostreranno indispensabili per alleviare le preoccupazioni dei manager IT in termini di integrazione delle componenti open source, e permetteranno loro di dedicarsi allo sviluppo e alla gestione di sistemi innovativi a supporto della crescita dell’azienda”.
Un elemento chiave nello sviluppo degli stack specializzati nel 2007 sarà l'avvio della convergenza per la BI (Business Intelligence). "La gestione dei contenuti è rimasta tradizionalmente separata dalla BI ed è stata applicata principalmente alla gestione dei file", ha proseguito Shadman. "Ora assistiamo alla convergenza di questi due mondi all'interno del Web semantico che fornisce la modalità per acquisire una visione olistica delle informazioni disponibili, siano esse dinamiche piuttosto che statiche (ad esempio i file PDF). Tutto ciò consente di eseguire analisi dei dati aziendali maggiormente sofisticate”.

3) Le SOA e gli standard colmeranno il gap esistente fra sistemi legacy e sistemi aperti

La crescente adozione di architetture orientate ai servizi (le cosiddette SOA), che richiedono l'interazione fra sistemi aperti e legacy, aiuterà a colmare il gap che separa questi due ambienti e favorirà una unione ottimale di costi inferiori e massime funzionalità.
Affondando le proprie radici negli standard di settore, i software open source rappresenteranno un veicolo eccellente e di valore per le aziende non appena la tecnologia giungerà a maturazione nel corso del 2007. Grazie alla loro capacità di integrare transazioni, processi e dati, troveranno un utile impiego soprattutto in progetti complessi come quelli di integrazione di grandi volumi di transazioni fra piattaforme eterogenee.
I provider di open source faranno leva sui SI e su strategie per il canale distributivo. Le aziende che acquisteranno soluzioni open source proseguiranno nella loro evoluzione diventando acquirenti maturi in un mercato che presenta esigenze specifiche e complesse. Di conseguenza, i produttori di tecnologie open source dovranno dipendere fortemente dai SI e dai provider di soluzioni verticali per distribuire soluzioni specificamente studiate per le esigenze dei diversi settori. Chi sviluppa e realizza stack open source dovrà individuare canali per accedere al mercato e creare un ecosistema che ruoti attorno a SI, VAR (Value Added Reseller) e ISV (Independent Software Vendor) per compensare le poche risorse di marketing e di supporto tecnologico.

4) L’Open Source sarà concepito sempre più come strumento per promuovere l’innovazione

Molte aziende considerano l'open source come uno strumento per ridurre i costi, sia di acquisto iniziale che di possesso. Molti utilizzano inoltre architetture SOA, o lo faranno presto, per promuovere la crescita dell'attività, distribuendo servizi innovativi su nuovi mercati, facendo leva sulle applicazioni esistenti oppure come modalità efficiente per lo sviluppo di nuove applicazioni.
Unisys prevede che nel 2007 le aziende più lungimiranti utilizzeranno l'open source per sviluppare ancora di più la loro competitività e promuovere l'innovazione.

Il web 2.0 e il Time

OK, ognuno di noi, ogni persona che utilizza i servizi di internet, entra nelle comunità, produce contenuti, ha una copertina di Time dedicata.
Il fatto rivoluzionario sta colpendo moltissomo la fantasia dei blogger, che si sentono al centro di questa rivoluzione digitale.
Senza analizzare questo genere di cose, che fanno meglio di me in tanti, ma cito soprattutto Pandemia, anche se non condivido che sia Google il motore di questa rivoluzione, ma è una sfumatura.
Quello che mi preme sottolineare che finalmente siamo entrando nell'era dell'informazione, con tutti i problemi nuovi, e che la presunta crisi della musica digitale è solo la prima avvisaglia di un sistema che si dovrà, per forza di cose, adeguare, cambiare e rivoluzionare per sopravvivere.
Non stiamo parlando di massimi sistemi, ma di economia spicciola, perché il modello economico dovrà adeguarsi a vivere con contenuti gratuiti, con la frammentarietà dell'informazione, con la micro pubblicità fatta di link e ricerche.
Il mondo sta cambiando in fretta, la globalizzazione e la supply chain di molti settori economici ha già avuto scossoni notevoli, ma molto c'è da fare. E ci sono molte opportunità da cogliere.
A differenza del periodo della bolla di internet (che qualcuno ci continua a far credere che ritornerà fuori), le aziende del web 2.0 nascono con investimenti pari a zero o poco più.
Forza italiani, diamoci da fare, perché se c'è il genio da mettere alla prova, non siamo secondi a nessuno. E soprattutto, oggi non è più necessario disporre di conoscenze tecniche esagerate.

venerdì 15 dicembre 2006

Giornali in crisi

Su Panorama in edicola venerdì scorso (lo so, sono in ritardo) c'è un'articolessa sulla crisi dei quotidiani, con una forte connotazione USA (chissà perché) e qualche flash sulla situazione italiana.
L'analisi è piuttosto ficcante, ma si evince una certa superficialità per quanto concerne la produzione personale di informazione, se non i commenti personali alle news.
De Bortoli, correttamente, pone l'accento sulal qualità, mentre per Feltri il problema è la TV.
Per i nostri, il problema non è la freepress e internet.
Mi devo preoccupare?

giovedì 14 dicembre 2006

Windows Vista, Linux, la condivisione e i Nas

Siccome sto massacrando un po' Vista, mi sono accorto di un problemino mica da ridere di compatibilità con Linux.
Caso che si verifica tipicamente con i Nas, non solo con i server aziendali.
Infatti, il protocollo di protezione non permette di far dialogare Vista con Linux.
Basta entrare in Pannello di controllo, Sistema e manutenzione, Strumenti di amministrazione, Criteri di protezione locali, criteri locali, opzioni di protezione.
Giunti qui, basta selezionare Protezione di rete:livello di autenticazione di Lan Manager e definire la voce Invia risposte LM e NTLM.
Il motivo è semplice: Vista usa un protocollo piuttosto sofisticato, che guarda caso non funziona con Linux standard.
Sarà un caso? Intanto ti chiedi se quella macchina Linux o quel Nas non sia da aggiornare, poi chiami un consulente, poi sistemi il tutto in un paio di minuti.
Niente di grava, ma così, tanto per gradire.
In quanti ci cadranno?

mercoledì 13 dicembre 2006

Office 2007 e i PDF

Perfetto. Sono contento di Office 2007, rende la vita un po' più veloce, specie con PowerPoint.
Soprattutto, la correzione automatica di Word è un po' più intelligente e non lascia troppo spazio ad errori di digitazione (clicca e cicca, tanto per...).
Poi provo a salvare in PDF, funzione annunciata.
Ma la funzione non c'è.
E' necessario scaricare un add-in dal sito, al fine di salvare in formato PDF e XPS. Ma allora perché annunciare una cosa se è un add-in? Anche prima c'erano gli add-in per salvare in PDF.
Mah!

martedì 12 dicembre 2006

Origami ed eventuali

A me il concetto di Origami, l'ultra mobile PC mi piace tantissimo.
Sto letteralmente massacrando il disco del Samsung Q1 a furia di installare e disinstallare sistemi operativi e applicazioni.
In qualsiasi caso, mi sembrava interessante segnalare un video di un prototipo di Fujitsu Siemens, che reputo davvero valido a livello di progetto.

Vista BlueScreen

Ieri, per la prima volta, Vista in italiano versione rtm è andato in schermata blu!
Che cosa avevo fatto? Avevo installato Office in Italiano, ma non era quello il problema.
Ho cercato di usare una chiavetta USB come memoria aggiuntiva, e nel momento in cui doeva scrivere le informazioni, si è clamorosamente impiantato.

lunedì 11 dicembre 2006

Il prezzo del giornale

Oggi, pagina 30 del Corriere Economia merita certamente l'acquisto del giornale. Un premio al genio di questi signori, con le scuse ad Andrea e a Umberto.
Link originale qui.
Si parla di Vista, ovviamente...
E’ la più bella creatura di Bill Gates, costata nove miliardi di dollari e coccolata nel grembo dei programmatori di Microsoft per cinque anni. «Vista», però, non è una rivoluzione copernicana e continuerà ad appartenere, nel bene e nel male, alla genia di Windows. La nascita del nuovo sistema operativo, che per gli utenti comuni sarà in vendita dal 30 gennaio, somiglia molto alla novella del brutto anatroccolo. Perché se una volta Windows era goffo, traballante e inaffidabile, adesso si è impreziosito con meraviglie estetiche e invenzioni funzionali capaci (dicono i produttori) di oscurare gli sfarzi dello spocchioso e minoritario avversario di sempre: il sistema operativo di Macintosh.
Insuperabile!
[..]Un altro passo in avanti di Vista è la sicurezza. Sulle falle di Xp si è ironizzato molto e non a caso. Xp è un colabrodo, nel quale entra malware (programmi spia, virus, vermi ecc.) di tutti i tipi e che, con il tempo, rallenta paurosamente. Xp è anche facilmente attaccabile dagli hacker e assolutamente copiabile.
Vista è in confronto una fortezza: il firewall, il sistema di sbarramento alle intrusioni, è stato potenziato ed è stato inserito un anti-spyware in grado di rimuovere un sacco di programmini spia e malefici. Tanti, ma non tutti.

Effettivamente, senza un firewall vero e un buon antivirus di una terza parte, passa chiunque (provato sul campo!
Un’altra miglioria arriva dal motore di ricerca integrato, finalmente rivisto e corretto, veloce e immediato. Benché Microsoft lo presenti come un cerca-informazioni eccezionale, è inferiore come prestazioni e accuratezza al «search» del sistema operativo Tiger di Macintosh e somiglia molto a Google Desktop, software gratuito che funziona su Xp. Un sistema via wi-fi, senza fili, consente inoltre di condividere uno stesso programma e file tra due utenti non in Rete: una funzione comoda (e innovativa) per chi lavora con i portatili.
Servono commenti? ma stiamo parlando di un sistema operativo o di estetica?
I costi di Vista, venduto in cinque versioni, sono ancora top secret. Si dovrebbe partire dai 170 euro per la standard (senza l’interfaccia grafica aero) per superare i 400 euro della «full»: un prezzo però troppo alto per un sistema operativo definito «popolare».
I costi contano poco se i prossimi PC lo monteranno, cosa che rende pressochè trasparente il costo. I costi sono top secret?
Ma la parte più bella sono i più e meno, che sul box pro e contro, dove, secondo lui parlano gli utilizzatori (che sono ovviamente degli esperti del settore, visto che non è in vendita!) Link qui.
Ci sono almeno tre ragioni per acquistare Windows Vista. E tre per non acquistarlo. Ecco che cosa dicono i primi utilizzatori. Perché sì
1)Èil futuro. L’evoluzione del software passerà attraverso Vista: ci saranno programmi nuovi, veloci e più stabili, che probabilmente non funzioneranno con il vecchio sistema.
2)È più sicuro. Vista è attrezzato con sistemi di sicurezza a prova di hacker. Microsoft sta anche elaborando un software antivirus che si integra con il sistema operativo. I tempi delle falle di Xp sembrano passati. È migliorata pure la sicurezza per i bambini che possono navigare, inviare e-mail e chattare.
3)È amichevole. L’interfaccia Aero è bella ed è semplice fare reti di computer, masterizzare video e musica, navigare. Il riavvio si fa in pochi secondi.
Perché no
1)È caro. Con 400 euro si può acquistare un computer. È vero che altri sistemi (Tiger di Mac) costano altrettanto, ma Windows è un sistema popolare.
2)Mangia memoria. Le meraviglie grafiche richiedono risorse robuste e microprocessori potenti: molti computer di oggi non potranno far girare Vista.
3)La compatibilità si paga. Vista è più sicuro dei predecessori, ma non è il quasi inattaccabile Macintosh ed è più vulnerabile di Linux.

Idee poche e ben confuse.
Aero è la parte grafica, che ha ben poco a che fare con la rete e le funzionalità del sistema operativo. Il riavvio di un PC sospeso è rpidissimo, altrimenti è lungo come la morte (ma non l'ha provato, quindi non lo sa).
Parla di prezzi e di Mac: ma Windows è in concorrenza con il Mac? Sulla sicurezza non entro nemmeno nel merito.
Sui pro, Vista è il futuro... forse sarebbe più corretto dire presente.
Comunque, ho installato Vista, per prova, sul Samsung Q1, che è un Ultramobile PC da 900 Mhz di processore e 512 Mega di memoria. Funziona perfettamente, anche se mancano i driver, esattamente come XP. Le prestazioni sono un alibi...

Office 2007 in italiano

E' arrivato Office 2007 rtm, ossia la versione definitiva.
Vedrà la luce il 30 gennaio, come Vista, ma è comunque interessante.
Avevo postato un filmato su come l'interfaccia fosse stata davvero migliorata, semplificando le funzioni per l'utente.
Il programma che ne ha maggiormente beneficiato è PowerPoint.

mercoledì 6 dicembre 2006

Questo blog...

Avevo fatto un post un po' triste l'altro giorno e sono stato sommerso di messaggi, idee, suggerimenti, ma soprattutto tantissimi mi hanno scritto di non mollare.
Non era quello il senso, ma semplicemente mi trovo in un momento in cui è difficile reperire il tempo da dedicare al blog, mentre mi rendo conto che forse la dimensione stessa del blog richiede maggiore attenzione.
Poi mi son messo a picchiare giù con Vista un po' di video, giusto per perdere del tempo, e mi si sono riaccese delle lampadine...
CI vorrà del tempo, ma ora ho le idee meno confuse.

PremioWWW 2006

Con la proverbiale sobrietà, Claudio Sabelli Fioretti ha segnalato la vittoria nella categoria Blog (sono perché non potevo essere votato ma ero in classifica lo stesso tiè - se non ci si mette un po' di sale nei blog si finisce con il risultare noiosi).
Complimenti, perché chi mi legge sa benissimo quanto mi piaccia questo premio e quanto lo considero un evento importante nel panorama nazionale.
A parte la battute, nella Milano trafficata e uggiosa di ieri sera, in molti hanno avuto difficoltà a raggiungere la sala, complice anche quella che considera la nuova fiera campionaria di milano che è la mostra dell'artigianato.
Non ho potuto fermarmi a lungo, ma il clima era quello dei tempi migliori, con una signora in divisa che spiazzava gli sguardi maschili in sala.
Qualche contestazione? Ma non può mancare per ogni premio che si rispetti.
Appluntamento al 2007.

martedì 5 dicembre 2006

Prime magagne di Vista

Ho montato il primo video su Windows Vista in italiano, versione definitiva, sebbene su di un TabletPC che non ha funzionalità grafiche avanzate.

Qui il filmato.

Prime magagne per quanto mi riguarda con Vista: non mi permette di visualizzare i file DivX con il Media Player 11. OK, il problema esiste ovviamente anche con Windows XP se si monta il nuovo Media Player.
Il fatto è che io salvo su DVD i filmati dei miei figli in formato DivX, cosiì ho 8 re di film in un disco solo, più facile da manutenere (visto che anche i DVD dopo un po' di tempo non si leggono più). Ho rimediato, trovando un vecchio Media Player...
Questo, però, pregiudica anche Windows Media Center.
Sono sicuro che ci sarà una soluzione intelligente per risolvere un problema che non riguarda solo la pirateria, visto che ormai tutti i software di montaggio video salvano nel formato Avi DivX.

lunedì 4 dicembre 2006

Internet Explorer 7 e Microsoft

Questo è un classico esempio di come il marketing di Microsoft sia di un'altra categoria: per promuovere un prodotto ne promuove 3!
Microsoft Virtual PC 2004 viene infatti usato per far girare un Windows Xp. Lo scopo è promuovere Explorer 7.
Microsoft Virtual PC 2004, in italiano, è scaricabile qui (è freeware).
L'immagine di Windows XP SP2 registrato è scaricabile qui.

venerdì 1 dicembre 2006

Windows Vista in italiano

E' arrivato su www.msdn.com, per i programmatori, insieme ad altre 12 lingue. E' in scaricamento (a 32 e 64 bit, per sicurezza).
Adesso si inizia a ragionare.
Un particolare della conferenza stampa Microsoft di ieri: si dice che Bill Gates, vedendo Office 2007, si sia lasciato andare a commenti entusiasti.
Il problema è che il team ha risposto dicendo che quello che aveva visto era presente già nella precedente versione.
Questo dimostra come la facilità di accesso alle informazioni apre nuovi scenari.

Dopo quattro anni...

Devo ammettere che il fatto che questo blog abbia compiuto da pochi giorni quattro anni mi infastidisce un po'.
Scrivo ormai da una vita, e questo blog mi ha sempre dato grandi soddisfazioni, ma ormai siamo in una fase di stanca.
Non tanto di voglia, di idee, ma di tempo da dedicargli, che è la risorsa che scarseggia sempre più.
Tra un'intervista a un Ceo e quella a un Presidente, non mi sono mai soffermato a tirarmela, a dire frasi del tipo "eccomi qui, con un'intervista in esclusiva ...". Figuriamoci scriverlo.
L'understatment è un dato di fatto, firmare gli articoli non è mai stata una mia necessità. Vuoi perché lavorando come autore per trasmissioni che contano, sei abituato a un ruolo nascosto, vuoi per carattere mi piace scerzare su tutto, e se non sei sotto i riflettori viene meglio.
Questo blog non riporta nemmeno il mio nome, eppure è il più letto tra gli specializzati, con pagine viste al giorno che hanno davvero poco a che fare con quelli del cenacolo buono (ma che è buono davvero, non fraintendetemi!).
Una volta mi leggevano gli universitari, poi le aziende IT, le aziende di comunicazione, e via via c'è stato un crescendo che nel giro di un anno dalla nascita mi portava nella classifica del PremioWWW 2004 tra i finalisti nella categoria Multimedia (battuto da Google).
Dopo due anni, nonostante abbia ripetutamente dichiarato di non votarmi perché per regolamento non posso entrare in classifica e fatto tutto quanto nelle mie facoltà per esserne estromesso, ci sono ancora, nella categoria blog.
Poi mi accorgo improvvisamente che questo è un blog davvero importante da un altro fatto: per tre volte questa settimana qualcuno mi ha detto una stessa frase.
Quel "mi raccomando, non parlarne sul blog prima dell'embargo" mi ha un po' preoccupato.
Prima di tutto perché sul blog mischio molto poco i miei lavori reali con i miei interessi personali, diciamolo, molto più per . In secondo luogo, perché sul blog mi sono sempre sentito davvero libero di dire quello che pensavo, indipendentemente dai rapporti con le persone.
Adesso ho un week-end davanti per pensarci su, magari per ripensare a questo spazio, che probabilmente ha bisogno di un riammodernamento, o comunque di un adeguamento non solo rispetto alle mie necessità ma anche relativamente ai contenuti.
I blog, inizio pensarlo anch'io, stanno diventando grandi.
Ma davvero grandi anche in Italia.
Se avete voglia, scrivetemi, così per scambiarsi idee e suggerimenti.
Tanto, di solito, rispondo a tutti.
Magari con una parola, ma rispondo a tutti.