Unisys ha commissionato una ricerca sull'Open soure, che trovate
qui.
Queste le quattro linee guida.
1) Crescita della richiesta di approcci architetturali all'open source
Sebbene sempre più maturi e accettati nelle aziende, i software open source – Linux compreso – troppo spesso si sono dimostrati non pienamente all'altezza delle applicazioni di classe enterprise, se implementati in modo discontinuo.
L'elaborazione aziendale infatti richiede ambienti di produzione in grado di garantire la sicurezza e funzioni basilari come quelle di lockdown, backup/ripristino e altre legate alle infrastrutture di calcolo enterprise.
Nel 2007 le aziende che acquisteranno soluzioni open source riconosceranno l'importanza di dotarsi di un'architettura olistica; anche se per molte acquisirla non sarà facile. Poche aziende, infatti, dispongono oggi al proprio interno delle competenze necessarie per gestire e integrare sistemi legacy e stack open source e ancora meno provider di software open source sono dotati di competenze in ambito enterprise tali da potere supportare le aziende in questa integrazione. Sempre più spesso, quindi, le aziende si rivolgeranno a System Integrator (SI) capaci di fornire schemi progettuali per creare e gestire infrastrutture allineate con le proprie strategie di business che integrino gli elementi dell'open source più idonei e ottimizzino le performance.
2) Gli stack specializzati determineranno il nuovo corso delle applicazioni business
Lo stack LAMP (Linux, Apache, MySQL, PHP/Python/Perl), che si focalizza su funzioni generiche come l'ambiente operativo e i servizi database, è stato fino ad ora l'elemento centrale di gran parte dei progetti open source.
Questo stato di cose è però destinato a cambiare radicalmente: "A nostro avviso, nel 2007 crescerà l'offerta di soluzioni open source dedicate a finalità più specifiche come la business intelligence, la gestione dei contenuti e la gestione dell'output", ha dichiarato Ali Shadman, Vice President e General Manager Open Source Solutions, Systems & Technology di Unisys. "Ogni stack specializzato costituirà una sorta di 'scatola nera': si tratterà infatti di elementi plug-and-play che richiedono una minima configurazione e sono progettati per inserirsi con naturalezza nei moderni ambienti data center ed eseguire fin dall'inizio un unico job. Queste soluzioni si dimostreranno indispensabili per alleviare le preoccupazioni dei manager IT in termini di integrazione delle componenti open source, e permetteranno loro di dedicarsi allo sviluppo e alla gestione di sistemi innovativi a supporto della crescita dell’azienda”.
Un elemento chiave nello sviluppo degli stack specializzati nel 2007 sarà l'avvio della convergenza per la BI (Business Intelligence). "La gestione dei contenuti è rimasta tradizionalmente separata dalla BI ed è stata applicata principalmente alla gestione dei file", ha proseguito Shadman. "Ora assistiamo alla convergenza di questi due mondi all'interno del Web semantico che fornisce la modalità per acquisire una visione olistica delle informazioni disponibili, siano esse dinamiche piuttosto che statiche (ad esempio i file PDF). Tutto ciò consente di eseguire analisi dei dati aziendali maggiormente sofisticate”.
3) Le SOA e gli standard colmeranno il gap esistente fra sistemi legacy e sistemi aperti
La crescente adozione di architetture orientate ai servizi (le cosiddette SOA), che richiedono l'interazione fra sistemi aperti e legacy, aiuterà a colmare il gap che separa questi due ambienti e favorirà una unione ottimale di costi inferiori e massime funzionalità.
Affondando le proprie radici negli standard di settore, i software open source rappresenteranno un veicolo eccellente e di valore per le aziende non appena la tecnologia giungerà a maturazione nel corso del 2007. Grazie alla loro capacità di integrare transazioni, processi e dati, troveranno un utile impiego soprattutto in progetti complessi come quelli di integrazione di grandi volumi di transazioni fra piattaforme eterogenee.
I provider di open source faranno leva sui SI e su strategie per il canale distributivo. Le aziende che acquisteranno soluzioni open source proseguiranno nella loro evoluzione diventando acquirenti maturi in un mercato che presenta esigenze specifiche e complesse. Di conseguenza, i produttori di tecnologie open source dovranno dipendere fortemente dai SI e dai provider di soluzioni verticali per distribuire soluzioni specificamente studiate per le esigenze dei diversi settori. Chi sviluppa e realizza stack open source dovrà individuare canali per accedere al mercato e creare un ecosistema che ruoti attorno a SI, VAR (Value Added Reseller) e ISV (Independent Software Vendor) per compensare le poche risorse di marketing e di supporto tecnologico.
4) L’Open Source sarà concepito sempre più come strumento per promuovere l’innovazione
Molte aziende considerano l'open source come uno strumento per ridurre i costi, sia di acquisto iniziale che di possesso. Molti utilizzano inoltre architetture SOA, o lo faranno presto, per promuovere la crescita dell'attività, distribuendo servizi innovativi su nuovi mercati, facendo leva sulle applicazioni esistenti oppure come modalità efficiente per lo sviluppo di nuove applicazioni.
Unisys prevede che nel 2007 le aziende più lungimiranti utilizzeranno l'open source per sviluppare ancora di più la loro competitività e promuovere l'innovazione.