giovedì 31 agosto 2006

Pips: il grande fratello buono

Ieri sono stato alla presentazione di un progetto dell Comunità Europea che fa capo al San Raffaele di Milano.
Il progetto è semplice: usare la tecnologia per suggerire e aiutare le persone a vivere meglio e a prevenire le malattie.
Sfruttando alcune tecnologie consolidate e alcuni prototipi, il progetto cerca di mettere in contatto la persona con dei sistemi elettronici che verificano la compatibilità dei prodotti acqistati con la spesa o i piatti al ristorante, verifica le condizioni del paziente a casa e interagisce immediatamente con il medico curante e gestisce la cassetta dei medicinali utilizzando l'RFid.
Un progetto ambizioso, totalmente sviluppato da Atos Origin in Opene Source (tranne il Data base, Oracle, comunque gratuito per la ricerca), che cerca di mettere in contatto la salute con i comportamenti dei pezienti, sfruttando web services e il web.
Il progetto interessante (non voglio entrare negli argomenti relativi alle prescrizioni, a chi si prende in carico legalmente il paziente e come verranno memorizzati i dati ai fini delle privacy perché sono troppo poco preparato) ha delle implicazioni molto forti con i comportamenti delle case farmaceutiche e la grande distribuzione.
A proposito di quest'ultima, visto che il progetto prevede un carrello elettronico che suggerisce se un prodotto è valido oppure no, mi sembrerebbe interessante che il progetto si leghi, in qualche misura, con quelli già in fase avanzata di spesa elettronica che sono già stati utilizzati in giro per l'Europa.
La mia preoccupazione, di fronte a questi progetti, è avere un sistema intelligente che conosce le nostre abitudini e che quindi diventa uno strumento formidabile per suggerirci acquisti mirati, voluti dal creatore del sistema. Sarebbe una sorta di grande fratello, buono perché il fine sarebbe quello di farci stare bene, ma sempre di un grande fratello si tratta.
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