martedì 4 luglio 2006

La pubblicità on line

Mi tocca parlare di pubblicità, parolina magica. Ma non parlo del servizio che paga le marchette sui blog, giusto per non dare spazio, non parlo di come il mercato dell'advertising on line stia crescendo, non parlerò dello spogliarello di Stefano Maruzzi alla sua festa "d'addio" alla sede italiana di Msn e di quanto ha dichiarato. Non parlerò nemmeno della pubblicità on demand paventata da Layla Pavone.
Voglio parlare delle campagne on line. Se da una parte si loda la possibilità di cambiare i soggetti con una rapidità notevole al fine di migliorare la comunicazione, visto che ogni "banner" è misurabile con esattezza, è altrettanto vero che molte campagne on line vanno avanti anche se il messaggio è "scaduto".
Faccio un caso su tutti, se non altro perché è nella home page de Il Sole 24 Ore.com: la campagna pubblicizzata da Club Med è scaduta, il messaggio invita a prenotare una vacanza entro il 1 luglio al fine di ottenere uno sconto di 200 euro a persona.
Ma fa gioco a chi paga la pubblicità lasciare un messaggio "scaduto"? E fa gioco a chi la pubblica? La pubblicità on line è ancora un segmento troppo giovane e tutto da scoprire. Giorno per giorno. Imparando soprattutto dagli errori di chi, troppo spesso, si affida a centri media (sono quelle aziende che acquistano gli spazi per le grandi aziende) che non sono in grado di comprendere la differenza tra pubblicità tabellare, sui giornali o TV, e la pubblicità sul web.
D'altronde, questi non hanno nemmeno mai capito i pubbliredazionali!
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