giovedì 30 dicembre 2010

I regali di Apple sono curiosi

Apple, per i possessori di iPad, iPhone e iPod touch ha messo a
disposizione un'applicazione per questi giorni di feste con un regalo
al giorno.
Era andato tutto bene, aprivi l'applicazione e si connetteva ad iTunes
per il regalo.
Oggi, però, il regalo è un libro.
Il problema è che i libri non sono scaricabili in Italia.
Ovviamente avrò ricevuto una cinquantina di messaggi di gente
incavolata, chiedendosi che razza di regalo sia uno che non puoi
usare, e nemmeno riciclare ( tema caldo nel dopo Natale ).
Presumo, ma solo presumo, che Apple abbia realizzato questa campagna a
livello mondiale e non abbiamo prestato molta attenzione agli utenti
extra USA.
Mi auguro che Apple sappia rimediare alla figuretta.
Per farlo ha due possibilità: un altro regalo (ovvio), oppure aprire
lo "store" dei libri anche da noi... Mi auguro che vinca la seconda
ipotesi.

mercoledì 29 dicembre 2010

Giornali, iPad e gli utenti

Mesi fa mi sono beccato del visionario negativo, del bastian contrario
e via dicendo perché sostenevo che i giornali su iPad erano un fuoco
di paglia, un effimero elemento nell'inesorabile declino dei giornali.
Siccome so riconoscere quando sbaglio, so anche capire quando ho
ragione a priori.
La chimera dei giornali su iPad è stata sbandierata in lungo e in
largo, ma se leggiamo i dati dei giornali venduti, ci accorgiamo che
il gran successo non c'è mai stato.
Wired, mica pizza e fichi, da 100.000 lettori si è attestato a 31.000
di media, con settembre a 23.000!
Vanity Fair, sempre per rimanere in CN, ha venduto meno di 9.000 copie
della versione iPad a novembre. Espresso, Panorama e Novella, tanto
per fare nomi nostrani, navigano nelle stesse acque.
Copie scarse per i quotidiani, non solo New York Time ma anche per gli
itakiani Repubblica, Corriere, Gazza e Sole.
Numeri che non giustificano gli investimenti e che non attirano
pubblicità (certo, la connivenza con i Centri Media aiuta a gonfiare
un po', ma le over commission sono più alte quindi è un affare per
tutti).
Esistono progetti interessanti, R7 o la Vita Nòva, ma la gratuità
risulta truccare i conti.
A Natale la base installata di iPad è aumentata, per cui ci sarà linfa
per un po', ma è ormai evidente che serve altro.
Apple, che lo ha capito, punta sulla propria piattaforma: costi bassi,
massima diffusione.
Ultima chance, oppure la partenza si un mercato vero e proprio?
Le variabili sono molte, ma forse, se la multimedialità sarà buona, ci
sono delle chance di successo.
Sebbene non tantissime.
Flipboard, nel frattempo, si sta proponendo agli editori come
piattaforma, raccogliendo anche la pubblicità.
Insomma, la battaglia, probabilmente, non è nemmeno iniziata!

martedì 28 dicembre 2010

Fallimenti televisivi

Se ascoltate le comunicazioni sulle TV, vi accorgerete che il digitale terrestre ha portato con se una serie di problemi non trascurabili.
A Milano, moltissimi non vedono più i programmi di La7, molti i canali RAI (e figuriamoci la ricaduta sul canone a gennaio), molti non vedono Iriis e Boing, ma non è che ci si stracci le vesti (il mio video ha raggiunto 1.6 milioni di visualizzazioni e un motivo ci sarà).
La TV ormai la vedi in 100 modi diversi e un canale in più o in meno non fa differnza (oddio detto da uno che con la TV ha a che fare ...).
A fianco dell'offerta, che per ora non vede coinvolto il 100% della popolazione italiana, si sta sviluppando una rete di TV via web. Si sta sviluppando si fa per dire.
Il fallimento di Alice Home TV è sotto gli occhi di tutti, ora spostano l'attenzione sui contenuti puntando su CuboVision, prodotto che nasce con un anno di ritardo e già abbondantemente vecchio.
Poi ci sono i tentativi di rendere le TV interattive collegandole a internet e infine Google TV.
Ci fosse, tra tutti gli esempi, non dico una storia di successo, ma almeno un sistema o un servizio promettente.
Siamo lontani dalla convergenza, o meglio, solo il computer (e qualche tablet), ci sta provando, con risultati decenti.
Il resto del mercato dell'elettronica di consumo si sta muovendo, ma non ha ancora una direzione precisa.
Questa è una prateria da conquistare, ma servono investimenti, come sempre, ma soprattutto idee.
In questo momento, queste mancano quasi del tutto.
Su mobile qualcosa si muove... Ma Android, per esempio, pare non essere adatto.
Anche per i sistemi operativi, quindi, ci sarà ancora spazio?

giovedì 23 dicembre 2010

Skype e gli utenti

Skype è approdato da qualche tempo su iPhone, iPod e iPad. Era presente già in tanti altri prodotti, non solo su computer.
Ebbene, in questi giorni Skype scricchiola, fatica a chiamare e trovare i contatti.
Il motivo: c'è stato un boom di utenti connessi che ha messo in seria crisi il sistema.
Se Skype troverà un rimedio in tempi certamente brevi, il problema per gli utenti è notevole.
Infatti, mettiamo sempre più nelle mani di servizi tecnologici le nostre attività e rischiamo di restare senza connessione.
Quando stipuliamo un accordo con un provider telefonico, il contratto prevvederebbe una serie di clausule per tutelare dai problemi. Ho usato il condizionale perché nessuno legge quelle clausole e di solito le aziende telefoniche non li rispettano.
Quando ci iscriviamo ad un servizio web, non solo non leggiamo le clausole che però "spuntiamo" regolarmente nel form di iscrizione, ma nessuno parla di garanzie d'utilizzo.
Può capitare con Skype, può capitare con Messenger, può capitare con Gmail, e con tutti gli altri, nessuno escluso.
C'è un rimedio per noi utenti?
No, nel senso che non esistono regolamenti, soprattutto se i servizi sono gratuiti.
Il miglior consiglio, per non essere "disconnessi dal mondo" è quello di avere un servizio di backup.
E se ci pensate, ce l'abbiamo già: mail e telefono... aggiungiamo la chat di Facebook, Messenger, ...
Non possiamo risolvere i problemi, ma almeno arginarli.

lunedì 20 dicembre 2010

Una sorpresa di Natale: no gadget, sì ai computer

Siamo quasi a Natale e i gadget tecnologici sembra non funzionino più come regalo. Cose come casse per iPod, custodie e via di seguito sono oggetti non più desiderati, a favore della concretezza di un nuovo computer o smartphone.
Se sui secondo non ci sono grandi dubbi, ci sarebbe da far riflettere sui costi di connessione, perché spesso sono nascosti e gli acquirenti non hanno piena coscienza delle spese.
Sui computer, invece, ho notato un ritorno di fiamma.
Molti hanno colto l'occasione del Natale per cambiare il computer di casa e non si stanno rivolgendo ai netbook, come qualcuno vuol farci credere, bensì a quella fascia di prodotti tra i 500 e i 600 euro, possibilmente inseriti nelle offerte volantino delle grandi catene.
Un fatto nuovo, perché l'italiano sta riscoprendo il computer nella sua veste più potente, con maggiori capacità rielaborative e multimediali.
Tutto ciò non migliorerà sensibilmente il digital divide, ma aiuterà a progredire e a far progredire le aziende perché, con computer più potenti, si possono fare più cose e più velocemente, quindi si richiederanno le medesime prestazioni al lavoro.
Una sorpresa sotto l'albero di Natale per l'Italia, con gli italiani che spendono con maggior attenzione nella tecnologia.