Chi ha provato Siri, il servizio di riconoscimento vocale di iPhone e di risposte prese dal web ne ha colto immediatamente la portata.
Non è certo da domande banali come dimmi il tempo o chiamami Pinco o Pallino che si coglie la differenza.
Siri cerca sul web le informazioni, quindi offre una scrematura dei dati e ci propone quello che vuole. Ha un potenziale economico mostruoso (dimmi la farmacia e il ristorante più vicini si può tradurre in un messaggio in vendita) e può veramente mettere in crisi il mercato del search.
Google ci sta provando da parecchio a far usare la voce ma i risultati, oltre che lentissimi, sono ancora troppo approssimativi. Siri è una tecnologia in beta, quindi non ancora definitiva, ma sufficientemente funzionante da spaventare Goggle.
Eric Schmidt da qualche giorno non parla d'altro e questo è un segnale.
Non sarà probabilmente Siri a vincere, ma è evidente che ci potrebbero essere le basi per cambiare le regole del gioco. Un gioco che vale miliardi di dollari!