Manca la comunicazione del campione digitale, manca il narrare l'innovazione, quella che fa notizia, quella che predilige le idee.
Eppure qualcosa sotto si muove, Invitalia Ventures vede salire a bordo Cisco.
"Abbiamo l'ambizione di contribuire ad accelerare la digitalizzazione in Italia. L'impegno in Invitalia Ventures è un primo passo fondamentale sul percorso che Cisco ha appena iniziato, volto a coinvolgere i player che stanno già sostenendo l'ecosistema italiano dell'innovazione per costruire il futuro del nostro Paese ", ha dichiarato Agostino Santoni, AD di Cisco Italia.
Salvo Mizzi, AD di Invitalia Ventures, ha dichiarato: "Siamo molto orgogliosi di avere Cisco come investitore nel nostro Fondo. È un grande onore e un privilegio poter collaborare con un grande leader tecnologico impegnato nell’accelerazione concreta della digitalizzazione del nostro Paese. L’investimento di Cisco è anche il segno tangibile del ritorno dell’Italia nel radar degli investitori internazionali, in particolare degli smart capital USA.”
Un colosso come Cisco si getta nel digitale italiano, nelle startup italiane, con 5 milioni di euro?
Certo, se tutti i 90 investitori saliti a bordo di Invitalia avessero versato 5 milioni la situazione sarebbe diversa, ma 5 milioni non sono niente se si vuole pensare in grande.
Questo è il paradosso delle start up in Italia: poco fatturato e tanta chiacchiera, oltre che lamentarsi, ma quello è nello spirito italico, che i venture investono poco...