La discussione che si è sviluppata in questi giorni è probabilmente fondamentale per comprendere il futuro del digitale e, di fatto, del mondo.
Quando vengo interpellato spiego che a me non interessa che cosa o chi, piuttosto racconto come il mondo sta cambiando e questo è un esempio del cambiamento, del potere delle marche e, più in generale, della finanza.
La lotta al terrorismo è centrale nel dibattito e cosa si è disposti a perdere in nome di questa lotta?
Siamo sicuri che le informazioni che vengono raccolte per volare, per esempio, siano utilizzate sempre bene?
Apple della questione ne ha fatto una bandiera e l'ha sfruttata per il marketing in modo estremamente furbo, ma anche intelligente.
Ma qual è il confine della privacy e quali sono le limitazioni della libertà?
La discussione prende migliaia di rivoli, spostandosi dalla tecnologia o entrando nella tecnologia.
Siccome questo nel mio blog non sono mai andato "lungo", vengo al punto.
Apple ha sempre messo la i di "I", cioè "io", in minuscolo anche se in inglese è maiuscolo. Pod, Phone, Tablet, Mac e Tunes sono sempre stati maiuscoli. Non è quindi un vezzo.
In un periodo di Big Data e cloud, dove le informazioni circolano, dove le chiamate e le chat vengono comunque salvate, siamo sicuri che esista ancora una privacy sui dispositivi?
E fino a quale punto ci si può spingere per abbassarla e cosa non si è disposti a cedere?
Le assicurazioni mettono scatole nere nelle auto, ma secondo voi lo fanno solo per ricostruire un incidente o per comprendere come vengono usate? Le condivideranno?
E' una questione di fiducia
Anche questo è solo un esempio, tra i tanti che si possono fare, tutti gli automobilisti hanno fiducia. I clienti di una banca la scelgono perché hanno fiducia. Poi c'è la fiducia nelle marche e infine nelle istituzioni.
Fiducia.
E se questa venisse meno? E' successo nell'ultimo periodo? E se fosse mal riposta conviene cedere una piccola parte della propria privacy?
Torno a bomba e chiudo: fino a che punto gli americani possono fare deroghe "agli emendamenti", fino a che punto gli europei sono disposti a disfarsi delle carte costituzionali?
E soprattutto, a quel punto chi tutela per eventuali abusi?
L'occidente, ma il mondo in generale, è pronto a mettersi in discussione e soprattutto ne ha la consapevolezza?
Apple ha dimostrato di avere consapevolezza di questa fiducia, magari sbagliando, questo non lo so, in qualsiasi caso ha fatto in modo che si allargasse un dibattito, sperando che menti illuminate del pianeta ci aiutino a dirimere la matassa e fare in modo che utenti faccia sempre meno rima con utonti.
Quando vengo interpellato spiego che a me non interessa che cosa o chi, piuttosto racconto come il mondo sta cambiando e questo è un esempio del cambiamento, del potere delle marche e, più in generale, della finanza.
La lotta al terrorismo è centrale nel dibattito e cosa si è disposti a perdere in nome di questa lotta?
Siamo sicuri che le informazioni che vengono raccolte per volare, per esempio, siano utilizzate sempre bene?
Apple della questione ne ha fatto una bandiera e l'ha sfruttata per il marketing in modo estremamente furbo, ma anche intelligente.
Ma qual è il confine della privacy e quali sono le limitazioni della libertà?
La discussione prende migliaia di rivoli, spostandosi dalla tecnologia o entrando nella tecnologia.
Siccome questo nel mio blog non sono mai andato "lungo", vengo al punto.
Apple ha sempre messo la i di "I", cioè "io", in minuscolo anche se in inglese è maiuscolo. Pod, Phone, Tablet, Mac e Tunes sono sempre stati maiuscoli. Non è quindi un vezzo.
In un periodo di Big Data e cloud, dove le informazioni circolano, dove le chiamate e le chat vengono comunque salvate, siamo sicuri che esista ancora una privacy sui dispositivi?
E fino a quale punto ci si può spingere per abbassarla e cosa non si è disposti a cedere?
Le assicurazioni mettono scatole nere nelle auto, ma secondo voi lo fanno solo per ricostruire un incidente o per comprendere come vengono usate? Le condivideranno?
E' una questione di fiducia
Anche questo è solo un esempio, tra i tanti che si possono fare, tutti gli automobilisti hanno fiducia. I clienti di una banca la scelgono perché hanno fiducia. Poi c'è la fiducia nelle marche e infine nelle istituzioni.
Fiducia.
E se questa venisse meno? E' successo nell'ultimo periodo? E se fosse mal riposta conviene cedere una piccola parte della propria privacy?
Torno a bomba e chiudo: fino a che punto gli americani possono fare deroghe "agli emendamenti", fino a che punto gli europei sono disposti a disfarsi delle carte costituzionali?
E soprattutto, a quel punto chi tutela per eventuali abusi?
L'occidente, ma il mondo in generale, è pronto a mettersi in discussione e soprattutto ne ha la consapevolezza?
Apple ha dimostrato di avere consapevolezza di questa fiducia, magari sbagliando, questo non lo so, in qualsiasi caso ha fatto in modo che si allargasse un dibattito, sperando che menti illuminate del pianeta ci aiutino a dirimere la matassa e fare in modo che utenti faccia sempre meno rima con utonti.