mercoledì 30 maggio 2018

Iliad e i leoni da tastiera (che parlano senza avere nemmeno la SIM): storia di surrealismo social



Iliad ha lanciato la sua offerta.




Ho postato qualche piccolo disguido, avendo preso la SIM attraverso la macchinetta automatica SimBox.


Niente di preoccupante, difficile da configurare la portabilità (non l'avrei comunque fatta), qualche difficoltà con alcune carte di credito, ma soprattutto la mail con Login e Password vuote per accedere al pannello di controllo della Sim (utile anche per fare il passaggio dell'operatore entro le 48 ore, così dicono).


In qualche "gruppo" mi sono beccato una rafficata di insulti del tutto gratuiti, con tanto di "pagato da TIM e Vodafone" per dimostrare che sono degli incapaci.
Ringrazio ovviamente per l'attenzione, ma raccontare quanto avviene va parte del mio mestiere. Io parlo, la Sim ce l'ho, la connessione è davvero in 4G (a Milano), non l'ho ancora provata fuori porta, il servizio clienti ha risposto nel giro di mezz'ora alle mie richieste.
Sono peccati di gioventù, era il giorno ZERO.
Chi critica lo fa per partito preso, ma non è ancora cliente. Quindi perché lo fa?
Non è una polemica sterile. Perché per sentirsi superiori, importanti, considerati?
A me francamente non frega niente se mi insultano, soprattutto se sto facendo il mio lavoro di osservatore critico, il più possibile corretto. Non ho detto guarda questi che cosa fanno, ho detto, bene ma non benissimo e lasciamoli lavorare.
Tutto qui. E dove sarebbe il mio "livore nei confronti di un operatore che finalmente è dalla parte dei consumatori?". Per un attimo ho creduto che fosse qualcuno dell'azienda, ma mi hanno detto che non era così e mi hanno ringraziato per aver segnalato per primo l'errore nell'invio delle credenziali.
In buona sostanza: l'azienda mi ringrazia per aver segnalato il disservizio e i clienti probabili, possibili e comunque futuri mi insultano.
Verso surrealismo social!


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